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Usi

Gli usi sono dei comportamenti consuetudinari che si ripetono nel tempo, nonostante non ci sia alcuna alcuna legislazione che fissi per iscritto la procedura da seguire.

stretta di mano tra due contraenti
Gli usi e la legislazione

Gli usi sono quei comportamenti spontanei che vengono ripetuti nel tempo, divenendo con la loro applicazione, una norma non codificata in un testo di legge, ma applicata per consuetudine nei luoghi in cui sorgono. Bisogna distinguere anzitutto gli usi a secondo dell’ambito di applicazione: se riguardano le tradizioni, i modi e la cultura di una determinata popolazione, avremo le abitudini, definite anche come costumi e relativi, appunto, alle tradizioni tramandate tra le generazioni riguardo le regole di comportamento e di convivenza sociale.

Se, invece, siamo nell’ambito negoziale gli usi diventano consuetudini e come tali possono avere valore di legge tra le parti (es, l’articolo 1340 del Codice civile prevede che le clausole d’uso siano inserite nel contratto, salvo il caso in cui esse che non siano volute dalle parti). Nella gerarchia delle fonti si collocano in posizione subordinata alla legge Costituzionale, alla legge Ordinaria e ai Regolamenti. Sono una Fonte del Diritto, precisamente una fonte di cognizione e specificamente una fonte-fatto, in quanto idonei a produrre effetti giuridici tra le parti. Gli usi, essendo tipicamente legati al territorio nel quale vengono applicati, sono raccolti presso le Camere di Commercio e classificati in riferimento al settore economico e produttivo di impiego.

Per poter esistere gli usi necessitano di due caratteristiche fondamentali: la prima, oggettiva, deve esssere un comportamento posto in essere continuativamente nel tempo (ripetizione) mentre la seconda, soggettiva, è la convinzione che il comportamento sia obbligatorio nella sua applicazione (obbligatorietà), la mancanza di quest’ultimo elemento genera la prassi che rientra nelle abitudini.

Gli usi possono assumere diverse forme, potendo essere, infatti, negoziali, qualora vengano riferiti a determinate prassi e accordi osservati, normativi, quando in relazione a determinati contratti vengono visti come obbligatori da parte della popolazione di una determinata zona e interpretativi quando, in relazione a determinate clausole contrattuali, ne forniscono un’interpretazione socialmente accettata.

Ultimo aggiornamento gennaio 2022

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