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Cessione del quinto

La cessione del quinto è un tipo di finanziamento riservato esclusivamente a dipendenti privati e pubblici e a pensionati. La garanzia è data dallo stipendio o dalla pensione. La rata mensile non può superare la quinta parte (il 20%) della retribuzione netta. È obbligatoria una polizza assicurativa

coppia di pensionati stringe mano a un consulente bancario
Scopri la convenienza della cessione del quinto

La cessione del quinto è una forma di prestito personale che ha origini lontane, essendo stata creata per iniziativa del Governo negli anni Cinquanta, a seguito delle misure per la ricostruzione e la ripresa economica nel dopoguerra, grazie agli aiuti del Piano Marshall. Rispetto al più conosciuto prestito personale, la cessione del quinto è oggetto di una specifica norma, il DPR n° 180 del 1950 che ne regolamenta tutte gli aspetti principali, ovviamente adeguati nel tempo al mutare della società. Andiamo di seguito a vederne le proprietà.

Perché si chiama cessione del quinto?

La caratteristica principale che distingue la cessione del quinto dagli altri prestiti personali è la modalità del pagamento: la legge ha sfruttato il meccanismo della delegazione di pagamento (previsto dal Codice civile all’art. 1269), grazie al quale l’obbligo alla corresponsione delle rate non è a carico di chi riceve il finanziamento, ma bensì grava su una persona terza, ossia il datore di lavoro. Ne consegue che in capo al richiedente la legge prevede un diritto nell’ottenere la trattenuta, a cui corrisponde un obbligo del datore di lavoro nell’assolvere i pagamenti. Questo meccanismo spiega la parte del nome che riguarda la cessione, mentre il termine quinto deriva dalla previsione del DPR 180/50, che impone una somma massima trattenibile dallo stipendio non superiore alla quinta parte della retribuzione netta.

I requisiti per accedere alla cessione del quinto

La norma, inizialmente concepita per dare ai dipendenti statali e pubblici la possibilità di cedere una parte della loro retribuzione per ottenere un prestito ha, in questa prima fase, di fatto escluso gli autonomi, i liberi professionisti ed i dipendenti precari. In seguito, il privilegio è stato esteso sia ai dipendenti privati che ai pensionati in quanto, al pari del dipendente statale e pubblico, posseggono gli stessi requisiti previsti per la cessione del quinto, derivanti da un rapporto di lavoro subordinato, dal momento che percepiscono una retribuzione netta, fissa e continuativa, sulla quale è possibile attivare la trattenuta, sempre fino ad un massimo della sua quinta parte o, se si preferisce, del 20% sulla retribuzione netta. Conviene anche ricordare che la durata del finanziamento è identica ai prestiti personali con 10 anni o 120 mesi, come limite massimo, mentre invece la durata minima viene ad essere stabilita in 24 mesi o 2 anni.

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La copertura assicurativa

Il DPR 180/50 dispone che la cessione del quinto deve essere un prestito garantito. In pratica la concessione del prestito è subordinata all’emissione di una polizza da parte di una compagnia assicurativa, che copre il cliente e la banca erogante nel caso di eventi come la morte, l’infortunio inabilitante e la perdita impiego. I costi in genere rientrano all’interno del TAN (prodotti tutto tan) se non specificati separatamente e devono essere riportati nel TAEG. Un aspetto importante dell’assicurazione è rappresentato dal fatto che il suo premio incide in maniera significativa sul costo totale dell’operazione, essendo calcolato in proporzione, come per qualsiasi copertura assicurativa, al rischio da sostenere.

Questa logica spiega il motivo per cui ai dipendenti statali e pubblici sono praticati i tassi più bassi del mercato, proprio perché l’affidabilità del datore di lavoro (la pubblica amministrazione) è ai massimi livelli; la conseguenza sarà un costo polizza contenuto, che determina a sua volta l’applicazione di un basso tasso di interesse finale.

Anche per i pensionati il rischio nei pagamenti è pressoché inesistente, ma la determinazione del premio polizza viene influenzata dall’età anagrafica del richiedente: al crescere di questa aumenta il rischio di causa morte e di conseguenza sale il relativo costo, motivo per cui, spesso, non è possibile procedere nei confronti di consumatori ultraottantenni.

Nei confronti dei dipendenti privati viene invece seguita una logica che prevede l’erogabilità del finanziamento in relazione all’indice di affidabilità del datore di lavoro: questo parametro è attribuito sulla base di una valutazione effettuata dalla compagnia assicurativa ed al TFR accantonato, che viene vincolato a garanzia e copre il rischio dell’operazione in relazione al suo ammontare. Al crescere di ognuno di questi parametri corrisponde la possibilità di avere importi erogati maggiori, con dei tassi praticati di norma superiori a quelli dei dipendenti statali, per via del rischio di fallimento a cui le Società private possono incorrere, ma comunque alternativi e concorrenziali rispetto al normale prestito personale.

La richiesta di cessione del quinto

Una volta scelta la banca o la finanziaria che si ritiene più conveniente bisogna fornire una serie di documenti, diversi a seconda della tipologia di richiedente.

Nel caso dei dipendenti, sia delle pubbliche amministrazioni che privati, il certificato di stipendio: devono essere ricomprese le informazioni relative al datore di lavoro (indispensabile per portarlo a conoscenza dell’operazione con la notifica), la tipologia del contratto a tempo indeterminato e l’ammontare della retribuzione netta, elemento fondamentale per il calcolo del quinto trattenibile. Per il dipendente privato sarà inoltre essenziale avere anche la quantificazione del TFR, in quanto esso verrà vincolato alla banca emittente per tutta la durata del prestito.

Il pensionato dovrà premurarsi di richiedere la quota cedibile dell’ente erogante, in genere l’INPS, grazie alla quale viene stabilita la rata massima praticabile sulla pensione mensile, adempimento che viene spesso delegato alla banca o finanziaria erogante qualora sia in convenzione diretta con l’ente di previdenza.

L'iter per ottenere la cessione del quinto

Con la documentazione completa la banca o la finanziaria procede all’istruttoria della richiesta. Anche in questo caso si procede ad un’analisi di merito creditizio, per evitare le sovraesposizioni ma, soprattutto, per verificare presso le compagnie assicurative i requisiti di affidabilità del datore di lavoro. Questo meccanismo permette a chi ha avuto dei disguidi in passato, i cattivi pagatori, di avere ancora modo di accedere al credito, in quanto il pagamento delle rate incombe sul datore di lavoro. Se tutto procede nel verso giusto l’assicurazione emette la polizza e la banca sottopone il contratto al richiedente per procedere alla firma del contratto. Questo dovrà pervenire al datore di lavoro attraverso la notifica, ovvero una prescrizione del DPR 180/52 che serve per portare a conoscenza del datore di lavoro il contratto firmato, affinché predisponga tutte le operazioni per dar corso al pagamento della rata. Il datore verifica a sua volta che il contratto rispecchi i termini di legge e risponde alla notifica, in caso positivo, inviando alla banca o alla finanziaria l’atto di benestare, che conclude le operazioni e determina l’erogazione del finanziamento.

I vantaggi della cessione del quinto

Nel passato la cessione del quinto veniva considerata l’ultima spiaggia per i cattivi pagatori e questo si ripercuoteva sui costi del prodotto, che non di rado pesavano con tassi di interesse ai limiti del tasso soglia antiusura. In un recente passato invece il prodotto è stato rivalutato, da ultimo perfino dalla Banca d’Italia, in quanto presenta elementi di garanzia tali da farlo annoverare tra i prodotti a basso rischio. La trattenuta alla fonte, la presenza della copertura assicurativa, la affidabilità dei pagamenti, specie per i pensionati ed i dipendenti statali e pubblici, sono la causa di un drastico abbattimento dei tassi di interesse, in alcuni casi nell’ordine del 50% rispetto ad un prestito personale, aumentando in maniera consistente la convenienza della cessione del quinto.

Ultimo aggiornamento ottobre 2022