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Credito al consumo: un italiano su tre ha un prestito

Pubblicato il 08/03/2017

Aggiornato il 09/01/2018

Credito al consumo: un italiano su tre ha un prestito

Non è una novità: nell’ultimo periodo la domanda di prestiti è aumentata, mantenendosi su trend estremamente positivi. In particolare, avevamo evidenziato un duplice trend con un calo del 2,2% nelle domande di prestiti, rispetto al gennaio dell’anno precedente, e, in controtendenza, un aumento degli importi medi richiesti che ha raggiunto il valore più alto degli ultimi otto anni.

Di recente Mister Credit, l’area di Crif focalizzata sullo sviluppo di soluzioni e strumenti educativi per i consumatori, ha ripreso i dati Eurisc per l’anno 2016, andando a verificare in maniera capillare l’utilizzo del credito.

Dalla Mappa del Credito emerge che, sul territorio nazionale, un terzo degli italiani ha attivato un contratto di credito rateale.

Volendo essere più precisi, si tratta del 34,6% del totale della popolazione maggiorenne, in aumento dell'1,8% rispetto alla rilevazione precedente. La rata media pro capite si attesta su un importo di circa 360 euro e le cifre da rimborsare si aggirano intorno a 34.462 euro (+0,6%).

A trainare la domanda sono i prestiti finalizzati, di cui più volte abbiamo parlato di recente. Si tratta di finanziamenti destinati all’acquisto di beni e servizi quali auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, viaggi, tendenzialmente effettuati presso il punto vendita che ha una convenzione con la finanziaria.

I prestiti finalizzati rappresentano il 43,3% sul totale (-0,3%), mentre i prestiti personali costituiscono il 33,9% della domanda. La percentuale residua riguarda i mutui.

Queste percentuali vanno viste in ottica assolutamente positiva perchè sono collegate a una rinnovata fiducia nel comparto del credito al consumo e a nuovi impulsi per la progettualità delle famiglie, in un contesto di miglioramento economico generalizzato.

Le richieste di prestiti finalizzati si distribuiscono in maniera abbastanza eterogenea sul territorio, con un picco in Toscana (39,7%), seguita da Friuli-Venezia Giulia (37,6%), Sardegna (con il 37,5%), Lazio e Lombardia (entrambe con il 36,7% della popolazione).

Le regioni in cui il credito al consumo ha attecchito meno sono Basilicata (28,4%), Molise (29,3%) e infine Trentino Alto Adige, regione in cui solamente il 17,7% della popolazione ha richiesto un finanziamento.

Per quanto riguarda l’importo medio delle rate, registriamo gli importi più elevati in Trentino-Alto Adige con 415 Euro, seguito da Lombardia (407 euro), Veneto (406 euro), Toscana (395 euro) ed Emilia-Romagna (386 Euro).

E’ una dinamica che tuttavia tiene conto anche dell’incidenza dei mutui all’interno del portafoglio familiare e del reddito disponibile, che in queste aree è più alto rispetto alla media nazionale e spinge dunque a investimenti maggiori.

Per quanto riguarda il debito residuo, è la Lombardia a registrare gli importi più elevati nel ranking nazionale, con 43.340 euro pro capite da rimborsare. A seguire il Trentino-Alto Adige, con 40.933 euro.

A Sud il livello di indebitamento è più contenuto, con cifre che si aggirano intorno ai 22.000 euro per Calabria e Sicilia.

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A cura di: Alessia De Falco

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