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Perché scegliere un prestito online

Pubblicato il 02/05/2017

Aggiornato il 08/05/2017

Perché scegliere un prestito online

Che il futuro della finanza sia digitale è intuibile dal proliferare di nuove forme di pagamento e di gestione dei prodotti finanziari, oltre che al diffondersi di formule di prestiti come il peer to peer o il social landing, che non prevedono l’intermediazione di una banca.

L'autorità che sovrintende le banche degli Stati Uniti, l’Office of the Comptroller of the Currency (OCC), ha recentemente diffuso un regolamento che consente alle fintech di ottenere la licenza bancaria per operare nei vari Paesi, al fine di tutelare i consumatori, facendosi allo stesso tempo portavoce di una inevitabile modernizzazione del sistema bancario e creditizio.

Senza andare troppo lontano, anche nel nostro Paese la diffusione del digitale ha in parte rivoluzionato il settore dei finanziamenti e testimonianza ne sia la nascita dei portali che consentono di fare incontrare domanda e offerta. È il caso ad esempio di Younited Credit, che opera in Europa nel settore credito al consumo online e che dal suo lancio nel nostro Paese, avvenuto in aprile dello scorso anno, ha erogato 20 milioni di euro a 3.000 famiglie. Proprio da Younited, anche partner della piattaforma di comparazione PrestitiOnline.it, arriva l’analisi dei prestiti online e delle tendenze rilevate nelle domande pervenute sul suo portale. Si scopre così che in testa alle città più attive nell’utilizzo del canale online c’è Roma con il 13,5% di utenti, seguita da Milano con il 9%, quindi Napoli che divide il terzo posto della classifica con Torino e Latina, totalizzando ciascuna delle province il 3% dell’intero erogato. È ancora la Lombardia la regione d’Italia con un maggior numero di utenti: sono il 21% sul totale del campione analizzato, seguita dal Lazio con il 19%, dal Piemonte con il 7% e dalla Toscana che fa registrare il 7%.

Ma cosa hanno di più i prestiti online rispetto a un finanziamento richiesto direttamente in banca? La convenienza, innanzitutto. Perché gestire un prestito in rete vuol dire per l’istituto di credito eliminare una serie di costi necessari al lavoro degli intermediari in filiale e non a caso le banche offrono condizioni che sono differenti se il prestito è completamente online.

Riduzioni dei tempi e dei costi dunque, non solo per gli utenti ma anche per le stesse banche e infatti i tempi di erogazione della liquidità sono in rete molto brevi, normalmente tra le 24 e le 48 ore, grazie all’uso di procedure automatizzate.

Ma come richiedere un prestito online e a cosa stare attenti prima di stipularlo?

Va detto innanzitutto che la maniera più sicura è ricorrere a un comparatore online, nello specifico Segugio.it consente di individuare molto velocemente la soluzione più conveniente tra le molte proposte degli istituti convenzionati.

Segugio.it dispone inoltre di una guida in grado di rispondere a ogni quesito attinente al finanziamento, oltre che strumenti utili come quello per calcolare il TAEG, l’indice che include tutte le spese (sia quelle dovute al rimborso degli interessi, che tutte le altre spese accessorie come ad esempio i costi di istruttoria, quelli di apertura e chiusura pratica e ogni altro costo che grava sull'importo finale del finanziamento).

Altri aspetti importanti da valutare sono la durata del finanziamento, il numero delle rate e il piano di ammortamento previsto, le spese per l’apertura della pratica ed eventuali coperture assicurative previste.

Le carte necessarie che bisogna preparare prima di inoltrare la richiesta online sono evidentemente un documento identificativo del richiedente, il codice fiscale e un documento che attesti la capacità di far fronte alle rate, come la busta paga in caso di lavoratori dipendenti o il cedolino della pensione e il modello Unico completo oltre al Modulo F24 per i liberi professionisti. In ultimo, alcune finanziarie potrebbero richiedere la firma di un garante, che si impegna a rimborsare le rate qualora il titolare del finanziamento non fosse in grado di farlo.

A cura di: Paola Campanelli

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