PIN - Personal Identification Number

Il codice PIN o Personal Identification Number fa la sua comparsa oltre 50 anni fa nel nostro paese a seguito dell'installazione dei primi sportelli automatici ATM, nei quali, per poter prelevare contanti, si doveva impiegare una tessera di plastica con banda magnetica, alla quale veniva associato un codice composto da cinque cifre che consentiva di poter operare in autonomia e sicurezza sul terminale automatico. Da allora la sua applicazione pratica è andata via via ampliandosi, venendo impiegato per tutte quelle situazioni in cui dobbiamo accedere ad aree virtuali riservate (come i siti web delle banche) o dobbiamo proteggere i nostri contenuti personali sensibili.

Può essere abbinato ad altre credenziali di identificazione come la password e la username, per rafforzare i criteri di protezione e, specie nelle operazioni in cui si movimenta danaro, può essere richiesto più volte nel corso dell’operazione.

È vivamente consigliato di tenerlo riservato e non divulgarlo per ragioni di sicurezza, evitando di scriverlo sulla carta o di conservarlo assieme a essa.

Viene utilizzato anche per avere accesso a servizi pubblici, come il portale INPS o il portale NoiPA, anche se l’evoluzione dei servizi digitali pubblici sta progressivamente impostando l’accesso ai servizi attraverso un Sistema Pubblico di Identità Digitale unico o SPID.

Nel settore del credito la tecnologia della sicurezza sta progressivamente abbandonando il concetto dei cinque numeri, in favore di sistemi di identificazione molto più sofisticati, supportati dalla diffusione degli smartphone che rappresentano la nuova frontiera della sicurezza. Sistemi come il riconoscimento dell’impronta digitale sullo schermo del telefono, oppure la scansione della retina con le Front Camera sono già di uso comune così come i sistemi di pagamento wireless dal telefono (es. Samsung PAY).