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Brexit: quali effetti per mutui, prestiti e assicurazioni

Pubblicato il 04/07/2016

Aggiornato il 06/07/2016

Brexit: quali effetti per mutui, prestiti e assicurazioni

Il fenomeno Brexit ha diffuso instabilità e incertezza nello scenario economico e finanziario europeo, moltiplicando le valutazioni sulle possibili conseguenze dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

Quali potranno essere gli effetti di Brexit sul fronte di mutui, prestiti ed assicurazioni, e che prospettive si aprono per le famiglie italiane da questo punto di vista? Sulla situazione fa il punto Roberto Anedda, Direttore Marketing del Gruppo MutuiOnline.it.

“Tra i tanti settori economici” dice Anedda “quello dei finanziamenti e delle assicurazioni sembra essere al momento uno di quelli a minor rischio Brexit”.

Si valuta infatti che tale evento porterà ad un allungamento ulteriore del periodo di elevata liquidità disponibile e costo del denaro ai minimi storici, favorendo quindi il mantenimento o addirittura la riduzione degli attuali tassi d’interesse per mutui e prestiti.

Sui mutui, ad esempio, i tassi variabili e fissi sono scesi ormai sotto la soglia dell'1% e del 2% rispettivamente, rendendo certamente più semplice e conveniente accedere ad un finanziamento e confermando così l’ottima opportunità di risparmio per tante famiglie, sia che intendano acquistare casa che risparmiare sul vecchio mutuo sostituendolo con uno nuovo.

“La “rottamazione “ di un vecchio mutuo” sottolinea Anedda “può generare risparmi davvero consistenti: si va dai 10-15.000 euro per un mutuo acceso anche dieci anni fa agli 80-90.000 euro per un mutuo trentennale partito nel pieno della recente crisi del 2012”.

Tassi contenuti anche sui prestiti personali, con offerte a partire dal 5,5% - 6% per le finalità più richieste dagli italiani quali la ristrutturazione della casa e l’acquisto dell’auto.

Poco influenzato da Brexit anche il settore delle polizze auto, chiaramente legato soprattutto alla realtà dei singoli mercati nazionali di riferimento e al riparo quindi da effetti valutari o commerciali che invece influenzano altri comparti dell’economia, specie se con forte connotazione e collegamento internazionale.

“Prosegue quindi” conclude Anedda “l’ottimo momento per le famiglie italiane che vogliano ottimizzare il proprio bilancio familiare affrontando spese anche importanti o ripetitive a costi contenuti e ripartendone magari il peso su più anni”. 

A cura della Redazione

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