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Coronavirus, le moratorie prestiti estese a grandi imprese

Pubblicato il 27/05/2020
Coronavirus, le moratorie prestiti estese a grandi imprese

Ampliate e fortificate le moratorie: la platea dei destinatari si allarga. L’Abi e le associazioni delle imprese hanno deciso, infatti, di estendere le moratorie anche in favore di imprese di maggiori dimensioni che autocertifichino di essere state danneggiate dall’emergenza coronavirus. Le moratorie potranno essere richieste fino al 30 giugno 2020.

L’accordo per il credito 2019 è stato sottoscritto nel mese di novembre del 2018 dall’Associazione bancaria italiana e dalle associazioni di rappresentanza delle imprese e prevede, in relazione alle piccole e medie imprese (Pmi), la possibilità per le banche e gli intermediari finanziari aderenti di sospendere fino a un anno il pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti e di allungare la scadenza dei finanziamenti. 

Il 6 marzo scorso, all’inizio della crisi causata dalla diffusione del covid-19, l’Abi e le Associazioni delle imprese hanno sottoscritto un addendum per estendere le moratorie anche ai finanziamenti in essere fino al 31 gennaio 2020, erogati a Pmi in bonis, danneggiate dalla pandemia. 

Le nuove misure

La moratoria per le grandi imprese – fa sapere l’Abi - può essere richiesta dalle imprese che non presentavano nei confronti della banca, alla data del 31 gennaio 2020, esposizioni debitorie classificate come deteriorate in applicazione delle normative. Non rientrano tra i destinatari di questa nuova misura le imprese classificate in sofferenza. Il termine del 30 giugno 2020 può essere prorogato sulla base delle indicazioni delle Autorità di vigilanza bancaria.

Le banche – secondo quanto sottoscritto da Abi e dalle associazioni delle imprese - hanno l’opportunità di offrire modalità e soluzioni operative migliorative rispetto a quelle previste dal nuovo accordo. Le banche aderenti possono, infatti, estendere la durata della sospensione della quota capitale delle rate di finanziamento fino a 24 mesi. Questa agevolazione riguarda le imprese appartenenti a specifici settori o filiere produttive con maggiori difficoltà di ripresa dai danni conseguenti al Covid-19. Queste misure possono essere applicate anche alle PMI

Abi, Alleanza delle Cooperative Italiane (AGCI, Confcooperative, Legacoop) CIA-Agricoltori Italiani, CLAAI, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confimi Industria, Confindustria e Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confersercenti) hanno concordato queste previsioni in un apposito nuovo addendum all’Accordo per il Credito 2019.

I dati sulle moratorie

L'Abi fa inoltre sapere con una nota che le nuove moratorie su prestiti promosse dall’Associazione bancaria italiana in accordo con le Associazioni di categoria e scaturite dalla legge ammontano a due milioni e trecentomila pratiche per totale di finanziamenti di 240 miliardi di euro. Oltre un milione di richieste provengono da imprese e quasi un milione e duecentomila domande arrivano da famiglie. 

Ad essere accolto è l’80% delle domande di moratorie, solo l'uno per cento è stato rigettato, mentre il 19% è in corso di esame. A questo colossale impegno delle banche e dei bancari – fa sapere Abi - si assommano anche le domande di nuova liquidità nell'ultimo mese inviate dalle banche al Fondo di garanzia: al 21 maggio esono cresciute a 329 mila (+ 26 mila sul giorno precedente) per finanziamenti richiesti di circa 15 miliardi (oltre un miliardo in più rispetto al giorno prima), di cui, fino a 25mila euro, sono cresciute a 295mila, per oltre 6 miliardi di Euro, proseguendo nell'importante crescita. Questi importanti numeri - afferma l'Abi che ringrazia coloro che lavorano in banca - evidenziano il colossale lavoro in atto nel mondo bancario italiano.

Spunta, 55 banche operano sulla blockchain di settore

Intanto a partire dal mese di maggio sono operative su Spunta, la blockchain di settore del mondo bancario in Italia, 55 banche. In questo modo si fa più forte l’autostrada tecnologica di nodi su cui può contare il settore bancario in Italia. Spunta Banca DLT (Distributed Ledger Technology), il progetto promosso dall’ABI e coordinato da ABI Lab, è infatti attivo per la rendicontazione dei conti reciproci. Ad oggi 55 banche operano su di una blockchain: si è passati dal classico scambio di telefonate e messaggi ad una tecnologia basata su registri distribuiti per la rendicontazione dei conti reciproci. 

La nuova applicazione accerta la corrispondenza delle attività che interessano due banche diverse. I principi della nuova Spunta prevedono – si legge in una nota diffusa da Abi - la piena visibilità dei movimenti propri e della controparte; la rapidità nella gestione dei flussi con riconciliazione su base giornaliera invece che mensile; la condivisione delle regole di spunta dei movimenti in modo simmetrico tra le banche controparti; la gestione integrata delle comunicazioni e dei processi in caso di sbilancio.

A cura di: Tiziana Casciaro

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