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Credito al consumo in discesa, ma vola la cessione del quinto

La pandemia fa crollare i flussi di credito al consumo nei primi nove mesi del 2020, ma si intravede un parziale recupero nel terzo trimestre. Si registra, infatti, una decisa ripresa dei finanziamenti auto e moto e della cessione del quinto dello stipendio e della pensione.

Pubblicato il 21/12/2020
Credito al consumo in discesa, ma vola la cessione del quinto

Brusca fermata del credito al consumo in Italia. Nei primi nove mesi del 2020 si registra una contrazione in tale comparto a causa dell’emergenza sanitaria. Le erogazioni risultano ridotte di circa un quarto e mettono a segno un -24,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

È quanto risulta dalla 49esima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia. Segnali di ripresa, invece, si registrano nel terzo trimestre del 2020 grazie all’allentamento delle misure di contenimento della pandemia in atto. Nei primi 9 mesi dell’anno risultano in aumento, invece, le erogazioni totali di mutui immobiliari, grazie soprattutto al boom delle surroghe.

La seconda ondata di contagi sta intanto causando danni su più fronti, tra cui anche quello finanziario. I flussi di credito al consumo presentano un ulteriore peggioramento. Prosegue sempre la ripresa dei mutui e delle surroghe, ma si intravedono, comunque, i primi segnali di rallentamento anche su tale fronte.

Giù i prestiti per l’acquisto degli elettrodomestici

Restano sempre in territorio negativo i finanziamenti per l’acquisto di elettrodomestici o di prodotti di elettronica. Il calo è pari al -10% nei primi nove mesi dell’anno e all’1,9% nel terzo trimestre del 2020. Buona, invece, la performance dei finanziamenti per mobili e arredamento: questi prestiti hanno messo a segno un +14,4% nel terzo trimestre dell’anno, complici la riapertura dei punti vendita e la volontà dei consumatori di rendere le proprie quattro mura più confortevoli ed efficienti.

Ad andare bene anche i finanziamenti destinati agli impianti green e di beni per l’efficientamento energetico della casa. Nel terzo trimestre del 2020, inoltre, tornano in positivo i flussi dei finanziamenti di cessione del quinto dello stipendio e della pensione (+5,2%). Tali prodotti sono destinati ai dipendenti e ai pensionati, ossia a categorie meno esposte agli impatti negativi sul reddito causati dalla pandemia.

A risentire di più della crisi provocata dall’emergenza sanitaria sono i prestiti personali che chiudono i primi 9 mesi del 2020 con un -35,4%. I numeri risultano negativi pure nel terzo trimestre dell’anno (-25%). Nonostante ci sia stata una maggiore offerta sui canali digitali, i prestiti personali hanno risentito della limitazione degli sportelli fisici delle banche.

Le erogazioni totali via carte chiudono i primi 9 mesi dell’anno con una flessione del -13,7%. Il calo risulta meno marcato rispetto agli altri prodotti, grazie al maggiore uso delle carte di pagamento rispetto ai contanti. Un fenomeno che si è intensificato durante l’emergenza sanitaria sia per motivi igienici che per il ricorso all’e-commerce.

Crescono i mutui immobiliari

I mutui immobiliari alle famiglie sono cresciuti del 12,7% nei primi nove mesi del 2020. A guidare la classifica sono soprattutto le surroghe che continuano a trainare l’intero comparto. A spingere i consumatori verso questi prodotti sono i tassi di riferimento vantaggiosi che spingono le famiglie a surrogare pure i mutui di recente stipula. Nell’ultimo trimestre dell’anno si intravede poi una ripresa dei mutui d’acquisto, che segnano un +6,9% dopo il periodo di arresto causato dal lockdown durante i primi due trimestri dell’anno.

Le previsioni

L’emergenza sanitaria, nel primo semestre dell’anno, ha avuto importanti ricadute sui consumi delle famiglie e, dopo la ripresa del terzo trimestre, determineranno - secondo la 49esima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia - una nuova battuta d’arresto nel quarto.

Nel 2021, secondo le previsioni, con il progressivo miglioramento dell’attività economica, ci sarà un maggior ricorso al credito. Ciò sarà facilitato dai tassi di interesse che si manterranno bassi. A causa della pandemia, però, le politiche di erogazione potrebbero essere più prudenti date le prospettive di deterioramento della qualità del credito. La clientela sarà sottoposta a una più attenta selezione.

A partire dal prossimo anno la domanda di mutui sarà infine stimolata dai bassi tassi di interesse. Dovrebbero invece rientrare progressivamente le operazioni di surroga e rinegoziazione. Secondo lo studio pubblicato, nel 2022 il credito al consumo tornerà a crescere.

A cura di: Tiziana Casciaro

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