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Ufficio Italiano dei Cambi

L'Ufficio italiano dei cambi era un ente strumentale della Banca d’Italia che venne costituito nel dopoguerra per gestire il mercato dei cambi sulle valute e delle contrattazioni sull’oro, successivamente soppresso nel 2007.

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Ufficio dei cambi: l'ente strumentale della Banca d'Italia

L'Ufficio dei cambi era un ente strumentale della Banca d’Italia che venne costituito nel dopoguerra (1945) per gestire in maniera monopolistica il mercato dei cambi sulle valute e delle contrattazioni sull’oro. Da ultimo, prima della sua soppressione, aveva la funzione di gestire le riserve ufficiali di valuta a disposizione della Banca d’Italia, elaborare le statistiche per la bilancia dei pagamenti e le esposizioni con l’estero, provvedeva al calcolo del TEGM per la determinazione del tasso di usura, nonché svolgeva funzioni di prevenzione e controllo per il riciclaggio del denaro di provenienza illecita. È stato soppresso nel 2007 con il Decreto legislativo n. 31 e le sue funzioni sono state assorbite dalla Banca d’Italia a partire dal gennaio 2008.

La materia di prevenzione al terrorismo e al contrasto del fenomeno del riciclaggio di denaro di provenienza illecita è al momento demandata alla competenza dell’UIF, o Unità di Informazione finanziaria l’apparato di Intelligence finanziaria, istituito nel 2007 presso la Banca d’Italia. Tra i compiti dell’Unità di Informazione ci sono l’analisi dei flussi finanziari sospetti, la raccolta delle segnalazioni provenienti dagli intermediari bancari e finanziari operanti in Italia e la gestione dei rapporti con la Guardia di Finanza e l’autorità giudiziaria per le azioni di repressione al fenomeno.

Tra le varie prerogative l’Ufficio Italiano dei Cambi si occupava della gestione degli wlenchi relativi all’esercizio professionale delle attività finanziarie nei confronti del pubblico degli agenti e dei mediatori, elenchi che al momento sono gestiti a cura dell'OAM, l’Organismo degli Agenti e Mediatori creditizi. L’organismo opera sotto la forma giuridica di soggetto privato (è infatti una Fondazione), ma è sottoposto alla vigilanza della Banca d’Italia, occupandosi, infatti, della verifica dei requisiti di onorabilità e professionalità degli iscritti, regolamentando l’accesso attraverso gli esami di ammissione e la previsione di obblighi formativi degli aderenti con verifiche periodiche.

Ultimo aggiornamento gennaio 2022

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