Prestito con delega o doppio quinto
La formula del prestito con delega segue le medesime dinamiche del finanziamento con cessione del quinto, ma amplia la possibilità di superare i limiti della richiesta della somma ottenibile. Rapido e garantito dalla presenza della busta paga o della pensione.
- Che cos’è il prestito con delega?
- Chi può accedere al prestito con delega?
- Come funziona il prestito con delega?
- Qual è la somma massima che si può ottenere?
- In quante rate si può restituire il doppio quinto?
- Quali sono i vantaggi del doppio quinto?
- Cattivi pagatori: possono ottenere il doppio quinto?
- Documenti da presentare
Il prestito con delega è riservato a dipendenti pubblici e privati, che possono già aver contratto un prestito con cessione del quinto. La somma delle 2 rate della cessione del quinto e del prestito delega non può in qualsiasi caso superare il 40% della retribuzione netta.
L’esigenza di avere a disposizione cifre importanti in tempi brevi può trovare dei limiti nei prodotti finanziari di largo utilizzo: basti pensare che per la maggior parte dei prestiti personali la cifra erogabile massima arriva, salvo poche eccezioni, ai € 30.000.
Il mutuo, che solitamente viene proposto come alternativa, è legato ad esigenze abitative e non è una soluzione, se si desiderano tempi rapidi di erogazione. La delegazione di pagamento può dunque essere la risposta che, da un parte, rimedia ai limiti di importo erogato e dall'altra all’esigenza di rapidità.
Nella guida che segue troverai tutte le informazioni necessarie a comprenderne il meccanismo.
Che cos’è il prestito con delega?
Il prestito con delega, o delegazione di pagamento, è un prestito personale in tutto e per tutto assimilabile alla cessione del quinto. Si differenzia dalla cessione in quanto per legge può esistere solamente una trattenuta sulla busta paga a titolo di cessione: la delega rappresenta pertanto la seconda possibilità di ottenere un prestito nel quale il pagamento della rata è a carico del datore di lavoro. La differenza sostanziale è rappresentata dal fatto che la cessione è un diritto del lavoratore dipendente, mentre la delega è soggetta all’approvazione del datore di lavoro, che può concederla o negarla.
Chi può accedere al prestito con delega?
Al prestito con delega può accedere sia chi ha già ottenuto un finanziamento con la cessione del quinto, sia chi ha già avviato la pratica per ottenerlo: non è infatti raro il caso in cui determinate categorie di dipendenti richiedano contemporaneamente l’erogazione di entrambi i prodotti, soprattutto quando c’è l’esigenza di avere cifre erogate consistenti. Tuttavia, non tutti coloro che hanno la possibilità di accedere alla cessione possono usufruire della delega: alcune categorie, quali i pensionati, ne sono escluse in quanto l’INPS, per tutelare il reddito dei propri assistiti, non concede la possibilità di avere accesso alla delegazione di pagamento.
Come funziona il prestito con delega?
Il prestito con delega è regolato dall’articolo 1269 del Codice Civile che introduce la facoltà, in carico al datore di lavoro nell’autorizzare o meno il pagamento del prestito (comma II: Il terzo delegato per eseguire il pagamento non è tenuto ad accettare l’incarico).
Nel caso in cui il datore di lavoro accetti la delegazione, procederà tutti i mesi a effettuare due trattenute in busta paga, in base ai piani finanziari approvati, talvolta perfino a due banche o finanziarie diverse: proprio per questo è fondamentale scegliere i prodotti più convenienti per entrambi i finanziamenti, confrontando le offerte di cessione del quinto.
Le due operazioni possono anche esistere disgiunte tra di loro, nel senso che possono essere accese simultaneamente, partendo dalla cessione, o in successione e possono anche avere durate differenti, come ad esempio la cessione del quinto a 120 mesi e la delegazione di pagamento a 60 mesi.
Qual è la somma massima che si può ottenere?
Abbiamo già accennato al fatto che la delegazione di pagamento può essere uno strumento risolutivo per avere accesso a somme importanti, a seconda delle caratteristiche del richiedente. Solitamente i dipendenti statali e pubblici mettono in essere operazione di doppio quinto massimo con una certa frequenza, perché il datore di lavoro offre le massime garanzie alle banche in tema di solvibilità.
Cifre erogate complessive oltre i 60.000 euro non sono infrequenti e, in relazione alla consistenza della busta paga, come nel caso dei funzionari o dei dirigenti, la somma può arrivare anche a superare i € 100.000.
Nei privati invece la possibilità di ottenere la delega è legata alla presenza di un TFR accantonato che deve avere una consistenza tale da poter coprire le due operazioni, sempre in relazione alla solidità e affidabilità del datore di lavoro, oltre al suo previo assenso a operare con le due trattenute.
In quante rate si può restituire il doppio quinto?
Anche questo parametro segue le stesse normative relative alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione: la restituzione del prestito personale deve avvenire entro un arco di tempo massimo stabilito in 10 anni, che corrisponde a 120 rate.
Attenzione! In ogni caso la durata delle delegazione di pagamento non può essere superiore alla vita lavorativa del richiedente, in quanto non trasmissibile sulla pensione. Una persona che al momento della stipula del contratto ha 58 anni e prevede il beneficio della pensione a 63 anni non potrà sottoscrivere un contratto che superi i 60 mesi.
Quali sono i vantaggi del doppio quinto?
Per chi lavora con un regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato, per chi in precedenza ha già ottenuto un finanziamento personale con la cessione del quinto e ha necessità di nuova liquidità in tempi brevi, il doppio quinto è la soluzione ideale.
La rata costante, la possibilità di estinzione anticipata, la presenza di una copertura assicurativa e il tasso fisso, completano i vantaggi della delegazione di pagamento.
Non è tutto: tra i vantaggi ricordiamo l’automatismo della restituzione del debito, che si realizza attraverso il prelievo mensile sullo stipendio o sulla pensione.
Cattivi pagatori: possono ottenere il doppio quinto?
Per ciò che concerne i cattivi pagatori, la risposta è affermativa. Ciò è determinato dalla garanzia per il creditore di avere indietro la somma erogata sulla base dell’affidabilità del datore di lavoro, che paga le rate, e anche dal fatto che l’attivazione prevede la presenza di una polizza sulla vita obbligatoria, che garantisce ulteriormente l’istituto bancario.
Si può ottenere l’ampliamento del prestito personale, in quanto la cessione del quinto permette anche ai cattivi pagatori l’accesso al credito, sempre nei limiti di esposizione massima raccomandati dalle autorità garanti dei consumatori e del sistema finanziario.
Documenti da presentare
Il lavoratore, pubblico o privato, deve presentare i documenti per il prestito alla banca prescelta, ecco quali:
- una copia del documento di identità in corso di validità,
- il codice fiscale o tessera sanitaria,
- le ultime due buste paga.
Dal canto suo anche il datore di lavoro dovrà produrre alcuni documenti:
- il certificato dello stipendio,
- l’atto di consenso della doppia cessione del quinto.
Ultimo aggiornamento ottobre 2022