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Cessione del quinto

La cessione del quinto è un tipo di finanziamento riservato esclusivamente a dipendenti privati e pubblici e a pensionati. La garanzia è data dallo stipendio o dalla pensione. La rata mensile non può superare la quinta parte (il 20%) della retribuzione netta. È obbligatoria una polizza assicurativa.

coppia di pensionati stringe mano a un consulente bancario
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La cessione del quinto su stipendio o pensione è un finanziamento che può essere richiesto da dipendenti pubblici o privati e da pensionati. La parola “cessione” indica che il rimborso dei soldi prestati dalla banca o da una società finanziaria è restituito dal datore di lavoro, o dall’ente previdenziale nel caso dei pensionati, i quali lo trattengono direttamente dalla busta paga o dall’assegno previdenziale. L’espressione “del quinto” indica il limite dell’importo prelevabile, che non può superare un quinto dello stipendio o pensione.

La cessione del quinto può essere richiesta per un massimo di 10 anni. La legge prevede che questo finanziamento abbia una copertura assicurativa obbligatoria in caso di morte o perdita del lavoro. La cessione del quinto, in sostanza, è una forma di prestito personale.

Che differenza c’è tra finanziamento, cessione del quinto e prestito personale?

La cessione del quinto si differenzia da un finanziamento o da un prestito personale per la modalità del pagamento delle rate mensili previste dal piano di ammortamento. 

La cessione del quinto, infatti, sfrutta il meccanismo della delega di pagamento (previsto dal Codice civile all’articolo 1269), grazie al quale l’obbligo del pagamento delle rate non è a carico di chi riceve il finanziamento, ma è del datore di lavoro per i dipendenti pubblici e privati, o dell’ente previdenziale (nella maggior parte dei casi l’INPS) per i pensionati. Ne consegue che è un obbligo del datore di lavoro assolvere i pagamenti delle rate di rimborso della liquidità ricevuta dal richiedente della cessione del quinto.

Un’altra differenza è la seguente: nella cessione del quinto la garanzia è data dalla busta paga o dalla pensione, mentre nel prestito personale dai redditi dimostrabili o da un garante. Per questo motivo, un prestito personale può essere richiesto anche da un lavoratore autonomo o stagionale, da un libero professionista o da chi ha altre forme di entrate mensili (per esempio, una rendita immobiliare). Inoltre, la cessione del quinto prevede l’obbligo di assicurazione, mentre nel prestito personale è facoltativa.

Come funziona la cessione del quinto?

Possono beneficiare di questa forma di finanziamento sia i dipendenti pubblici che privati e i pensionati in quanto tutte e tre queste categorie posseggono gli stessi requisiti previsti per la cessione del quinto, derivanti da un rapporto di lavoro subordinato o da un trattamento previdenziale. Infatti dipendenti pubblici-privati e pensionati percepiscono una retribuzione netta, fissa e continuativa, sulla quale è possibile attivare la trattenuta, sempre fino ad un massimo della sua quinta parte o, se si preferisce, del 20% dell’assegno mensile

La procedura per ottenere un finanziamento tramite la cessione del quinto dello stipendio o della pensione prevede i seguenti passaggi. Anzitutto la richiesta, con il dipendente o il pensionato che cerca e confronta un’offerta disponibile sul mercato, per esempio con il comparatore gratuito di un sito internet, trovando la soluzione migliore per le proprie esigenze. Poi occorre presentare la domanda e i relativi documenti richiesti. Una volta ricevuti, la banca o la società finanziaria aprono un’istruttoria, analizzando la documentazione, il merito creditizio e l’affidabilità del datore di lavoro. Con la cessione del quinto anche i cosiddetti cattivi pagatori hanno la possibilità di accedere al credito, in quanto il pagamento delle rate è garantito dal datore di lavoro che decurterà ogni mese l’importo dalla busta paga del lavoratore. 

Se non ci sono ostacoli o intralci, la fase successiva è la stipula della polizza assicurativa sul finanziamento obbligatoria per legge. Il DPR 180/50 dispone infatti che la cessione del quinto deve essere un prestito garantito. In pratica la concessione del prestito è subordinata all’emissione di una polizza da parte di una compagnia assicurativa, che copre il cliente e la banca o la società finanziaria erogante nel caso di eventi come la morte, l’infortunio inabilitante e la perdita del lavoro. 

I costi della polizza assicurativa, in genere, rientrano all’interno del TAN e devono essere riportati nel TAEG. Un aspetto importante dell’assicurazione è rappresentato dal fatto che il suo premio incide sul costo totale del piano di ammortamento del finanziamento. Ottenuto il via libera dalla compagnia assicurativa, il contratto per il finanziamento è sottoposto al richiedente per la firma. Questo contratto dovrà essere notificato al datore di lavoro affinché predisponga tutte le operazioni per dar corso al pagamento delle rate mensili. Ricevuto il benestare del datore di lavoro, o nel caso dei pensionati dell’ente previdenziale, c’è la connessione e l’accredito del finanziamento sul conto corrente del richiedente. 

C’è poi da notare che, considerata la bassa rischiosità della cessione del quinto (il rischio che non siano rimborsate le rate è mitigato dalla trattenuta in busta paga, dal cedolino della pensione, dalla copertura assicurativa e dal TFR per i dipendenti privati), la normativa in vigore (sulla base del  Regolamento UE 873/2020) permette a banche e altri intermediari finanziari di ridurre i requisiti patrimoniali richiesti al lavoratore o al pensionato che facciano richiesta per questi finanziamenti.

Come fare richiesta di cessione del quinto?

Quando il lavoratore o il pensionato hanno scelto la banca o la finanziaria che ritengono più conveniente per il finanziamento richiesto, è necessario che forniscano una serie di documenti, anche se con alcune distinzioni.

Nel caso dei dipendenti, sia pubblici che privati, occorre presentare il certificato di stipendio che deve includere le seguenti informazioni su chi sia il datore di lavoro, sul tipo di contratto di lavoro a tempo indeterminato e l’ammontare della retribuzione netta, quest’ultimo un elemento fondamentale per il calcolo del quinto trattenibile dallo stipendio. 

Per il dipendente privato sarà inoltre essenziale avere anche la quantificazione del TFR (Trattamento di fine rapporto), in quanto esso sarà vincolato alla banca o alla società finanziaria per tutta la durata del prestito.

Il pensionato dovrà premurarsi di richiedere la quota cedibile dell’ente erogante, in genere l’INPS, grazie alla quale è stabilita la rata massima praticabile sull’assegno previdenziale mensile. Si tratta di un adempimento che, di solito, è delegato alla banca o finanziaria erogante qualora sia in convenzione diretta con l’ente di previdenza.

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Beneficiari e le tempistiche

Vediamo qui di seguito chi può e chi non può fare richiesta per avere un finanziamento tramite la cessione del quinto. Qual è la procedura che deve seguire il datore di lavoro per la cessione del quinto. E quanto tempo, di solito, trascorre dalla presentazione della richiesta all’erogazione dell’importo da parte della banca o società finanziaria.

Chi può richiedere una cessione?

La cessione del quinto può essere richiesta dai lavoratori dipendenti privati e pubblici, assunti con un contratto a tempo indeterminato, a prescindere dalla professione che svolgono e dall’importo dello stipendio che percepiscono. Così come possono farne richiesta anche i pensionati.

Al di là delle loro entrate nette mensili, la cessione del quinto non possono richiederla

  • precari;
  • liberi professionisti;
  • lavoratori autonomi;
  • lavoratori con un contratto a tempo determinato.

Occorre poi ricordare che la durata del finanziamento è uguale ai prestiti personali, ossia pari a 10 anni, o se si preferisce 120 mesi, come limite massimo. La durata minima, invece, è di 2 anni, ovvero 24 mesi.

Cosa deve fare il datore di lavoro per la cessione del quinto?

Quando un dipendente richiede un finanziamento con la formula della cessione del quinto e firma un contratto con una banca o una società finanziaria, deve poi comunicarlo al proprio datore di lavoro. Questa notifica è necessaria dato che la cessione del quinto sarà versata direttamente dal datore di lavoro del richiedente. Datore di lavoro che non è tenuto a prendere parte alla stipula del contratto del finanziamento.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di accettare la richiesta di cessione del quinto dalla busta paga del proprio dipendente e di pagare le rate del prestito mensilmente, a meno che l’impresa non chiuda per cessata attività o fallimento. Il datore di lavoro non può rifiutarsi avendo l’obbligo di accettare la richiesta di cessione del quinto perché è sancita per legge, considerato che è un diritto del lavoratore

A sua volta il datore di lavoro verifica che il contratto rispecchi i termini di legge e risponde alla notifica del lavoratore, inviando alla banca o alla finanziaria l’atto di benestare, che conclude le operazioni e determina l’erogazione del finanziamento.

Quanto tempo ci vuole per ottenere una cessione del quinto?

Una banca o una società finanziaria, di solito, impiegano da 5 a 15 giorni per la valutazione e l’approvazione della richiesta della cessione del quinto da parte del lavoratore. Una volta firmato il contratto, in massimo 3-5 giorni, il richiedente riceve l’accredito del finanziamento sul conto corrente. 

A sua volta, il dipendente deve notificare la cessione del quinto dello stipendio al datore di lavoro che in 24-48 ore accetta la richiesta. Questa tempistica è valida anche per i pensionati che inoltrano la richiesta all’ente previdenziale di riferimento.

I vantaggi della cessione del quinto

Trattenuta direttamente alla fonte, presenza della copertura assicurativa, affidabilità dei pagamenti, soprattutto per pensionati e dipendenti pubblici, sono i vantaggi che contraddistinguono la cessione del quinto sullo stipendio o sulla pensione. Una serie di fattori che sono una garanzia per banche e società finanziarie, tanto che hanno portato a un calo dei tassi di interesse su questo finanziamento. Riduzione che, in alcuni casi arriva anche alla metà (il 50%), rispetto a un prestito personale, accrescendo la convenienza della cessione del quinto.

Ultimo aggiornamento marzo 2024