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Prestito personale

Il prestito personale è una forma di credito non finalizzato. La somma di denaro, erogata da una banca o finanziaria, può essere usata per soddisfare i bisogni più vari per sé o la famiglia. È concesso in un’unica soluzione ed è restituito con rate mensili a cui si applica un tasso di interesse

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Prestiti personali: il credito per qualsiasi esigenza

Nel panorama del credito il prestito personale è uno strumento di utilizzo frequente, impiegato per finanziare cifre di importi variabili tra i € 1.000 ed i € 30.000, da rimborsare con tempistiche che vanno da un minimo di 12 fino a un massimo di 120 mesi. È un prodotto estremamente flessibile, con una gamma di impiego pressoché infinita, per le più svariate necessità di carattere personale o della famiglia. La sua caratteristica fondamentale è legata al fatto che il finanziamento viene richiesto per soddisfare un bisogno di una persona e quindi, come prima conseguenza, non può essere richiesto da una società.

Tipologie di prestiti personali

Capita spesso che vengano fatte delle distinzioni in relazione alla finalità del prestito ed alla modalità della sua richiesta, sentendo parlare infatti di prestiti finalizzati da una parte e prestiti personali o di liquidità dall’altra. Questa differenza non cambia la sostanza che sta alla base della concessione del credito: l’esigenza di una persona, la capacità di dimostrare un reddito e l’impegno a pagarlo in prima persona. La differenza tra il prestito personale e quello finalizzato consiste nele modalità di erogazione:

  • nel caso del prestito personale il finanziamento viene erogato direttamente sul conto corrente del consumatore (viene appunto versata una liquidità) che poi ne dispone per la sua esigenza;
  • nel prestito finalizzato il richiedente sottoscrive il contratto presso il venditore del bene che intende acquistare e l’erogazione avviene direttamente al commerciante, che per contro consegna il bene al richiedente.

La richiesta di un prestito personale

Per avere accesso al credito con la formula del prestito personale, è necessario presentare una domanda alla banca o alla finanziaria che si è scelta, che procederà nell’istruttoria con un’analisi del merito credito, attraverso la quale verificherà la consistenza del reddito dichiarato, verificherà l’impatto della rata del prestito e la sua sostenibilità sul bilancio familiare, per evitare, come da specifiche raccomandazioni della Banca D’Italia il verificarsi di pericolose forme di sovraindebitamento, causa di insoluti con pesanti ricadute sul tessuto sociale ed economico.

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Requisiti per ottenere un prestito personale

La concessione del prestito personale è in relazione alla capacità di generare un reddito da parte del richiedente, dimostrabile attraverso la classica documentazione per richiedere un finanziamento:

  • busta paga per il dipendente;
  • Modello Unico per l’autonomo o il libero professionista;
  • cedolino pensione per il pensionato.

Una volta sottoscritto il contratto di prestito personale il contraente si obbliga al pagamento delle rate, senza la necessità di dover rilasciare ulteriori garanzie, come nel pegno (beni mobili, titoli, polizze vita, etc.) o senza vincolare beni immobili, come nei mutui ipotecari. In sintesi, il consumatore può avere accesso al prestito personale nella misura in cui dimostra una affidabilità creditizia e reddituale, in linea con la richiesta e si obblighi al pagamento in prima persona. Talvolta, per la necessità di rafforzare la capacità reddituale alla base della domanda, specie in relazione a prestiti di importi elevati, può essere richiesta la presenza di un reddito a supporto, attraverso l’inserimento di un’altra persona, solitamente è la figura del 'garante', che interviene rendendosi disponibile nell’assolvere il debito, nel caso in cui venissero meno i pagamenti del contraente principale. 

Verifiche sulle banche dati

Un altro requisito fondamentale per chi si appresta a richiedere un prestito personale è l’essere un buon pagatore. Questa caratteristica è valutabile dall’istituto che eroga il prestito attraverso la consultazione delle banche dati, sia quelle private, aderenti al Sistema Informatico Centralizzato o SIC (Crif, Experian, C.T.C e SIA), che attraverso l’interrogazione delle banche dati pubbliche gestite dalla Banca d’Italia (Centrale Rischi e Centrale Rischi Importi Contenuti). Qualsiasi richiesta di finanziamento comporta infatti la verifica di eventuali criticità (tipiche dei cattivi pagatori) come ritardi nei pagamenti, finanziamenti insoluti, protesti, che determinano immediatamente un rigetto della richiesta. Per contro, la presenza di prestiti pagati regolarmente sarà invece un elemento fondamentale per l’approvazione della richiesta, essendo un’indicazione favorevole circa l’aspettativa del buon fine dei pagamenti per l’istituto erogante.

Flessibilità del prestito

Nel corso degli anni il prestito personale ha avuto un incremento costante nella sua diffusione e nel suo utilizzo, soppiantando, di fatto, l’oramai superato prestito cambializzato, grazie ad una serie di perfezionamenti del prodotto messi a punto da parte degli istituti eroganti per soddisfare le esigenze di una clientela sempre più consapevole ed evoluta. Ad oggi quasi tutte le finanziarie adottano prodotti flessibili, che consentono maggiore libertà nella gestione del finanziamento.

In particolare, variare il piano di ammortamento, con l’eventualità di poter sospendere i pagamenti in via temporanea o di anticiparli attraverso estinzioni parziali del capitale, spesso in totale autonomia. Riguardo a quest’ultimo aspetto è doveroso ricordare che al consumatore dev’essere sempre garantita la possibilità di estinguere totalmente il finanziamento a sua semplice richiesta. La chiusura anticipata del prestito verrà effettuata sulla base del capitale residuo, non dovendo rimborsare la quota interessi ancora dovuta, né i relativi costi periodici legati al normale pagamento delle rate; al capitale residuo potrà essere applicata una penale di estinzione pari al 1% dello stesso, sempreché il suo ammontare sia superiore ai € 10.000; qualora il capitale residuo sia pari o inferiore a tale limite la penale non è dovuta.

Ultimo aggiornamento ottobre 2022