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Quando conviene la cessione del quinto?

Richiedere la cessione del quinto dello stipendio vuol dire impegnare il datore di lavoro o l'INPS a detrarre la rata dalla busta paga del lavoratore o dal bolletino del pensionato: in questo modo si scongiura la possibilità di insolvenza. Il doppio quinto, invece, non è possibile per tutti.

monete in un barattolo e calcolatrice
La cessione del quinto conviene specialmente in alcuni casi

Un’esigenza di credito improvvisa, la presenza di altri finanziamenti in corso, un disguido bancario che ha generato una segnalazione sulle banche dati, o piuttosto un tasso più favorevole per rottamare i prestiti in essere. Sono tanti i problemi e le esigenze che si possono risolvere con una cessione del quinto. Vediamoli insieme!

Quando conviene chiedere la cessione del quinto?

Nel passato il ricorso al prodotto della cessione del quinto, veniva proposto ai consumatori come unica alternativa nel caso di problemi nei pagamenti, che generavano segnalazione su banche dati come "cattivi pagatori". La presenza di tassi di interesse a volte molto alti, giustificati da un approccio al credito come estrema ratio, ha creato una fama dubbia, che invece negli ultimi anni è stata completamente ribaltata.

Oggi per molte categorie di dipendenti, in prima fila gli statali, i pubblici ed i pensionati, la cessione rappresenta la forma di accesso al credito più economica che il mercato propone, perché le Associazioni Bancarie, di concerto con le Autorità Garanti in prima fila Banca d’Italia, hanno eliminato tutti quelle voci di costo che appesantivano inutilmente il prodotto.

La presenza di una copertura assicurativa obbligatoria è inoltre una garanzia di sicurezza, che riduce ulteriormente il rischio nei confronti della banca erogante, dando inoltre una tranquillità in più al consumatore.

La serenità nei pagamenti, a carico del datore di lavoro se dipendenti, o all’INPS per i pensionati, è sicuramente un altro dei punti di forza della cessione del quinto. Niente più scadenze da tenere a mente o file da fare per pagare i fastidiosi bollettini, il tutto con l’assoluta certezza di non saltare nemmeno una rata.

Se ci sono altri finanziamenti in corso posso richiedere la cessione?

La cessione del quinto prevede, al pari di tutti gli altri finanziamenti, un’analisi del merito creditizio. La presenza di altri finanziamenti in essere non preclude la richiesta, ma le banche o le finanziarie eroganti andranno a verificare, comunque, la capienza massima che il reddito del richiedente gli consente di sopportare.

La finalità di questa analisi è chiara: evitare ai consumatori sovraindebitamenti che mettono le famiglie in condizioni di sofferenza economica. Una volta chiarito questo principio al richiedente verrà proposta, in sede istruttoria la soluzione conseguente, che potrebbe anche essere quella di utilizzare la cessione del quinto come consolidamento debiti, per eliminare completamente il rischio di insoluti e garantire una rata più bassa e sopportabile sul bilancio della famiglia.

Un vantaggio non trascurabile della cessione del quinto è quello per il quale, essendo il datore di lavoro a essere obbligato al pagamento, si riduce il problema delle segnalazioni per i cattivi pagatori. Questo è possibile perchè la trattenuta avviene alla fonte, senza che il debitore abbia la possibilità di intervenire sulle rate. Questo è il motivo per il quale la banca o la finanziaria sono garantite nella solvibilità del richiedente.

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Se non posso inserire il garante posso chiedere la cessione del quinto?

Assolutamente si!

Per definizione la cessione del quinto è un prestito a firma singola, infatti le parti che intervengono sono solo 3: il richiedente, il datore di lavoro o l’Ente pensionistico e la Banca.

Il richiedente firma il contratto per ottenere il finanziamento; questo viene portato a conoscenza del datore di lavoro mediante una notifica. Una volta informato il datore di lavoro potrà procedere solo per la sua competenza, cioè per il solo rapporto di lavoro con il dipendente o assistito. Ecco perché non può essere presente un garante nella cessione del quinto, in quanto, a differenza del prestito personale, non è possibile cumulare i redditi.

Il paradosso vuole che un richiedente, con due lavori, entrambi a tempo indeterminato, con due diversi datori di lavoro, può accendere due cessioni del quinto contemporaneamente, una per ogni busta paga percepita.

Un’ulteriore possibilità di scelta: il doppio quinto

Se la cessione è un’opportunità da cogliere lo potrà diventare a maggior ragione il doppio quinto o delegazione di pagamento, in quanto consente, in potenza, di raddoppiare l’erogato. Si tratta di una trattenuta in busta che consente di utilizzare il proprio stipendio netto fino a un massimo del 40%, indicata soprattutto per far fronte a un impegno economico piuttosto importante.

Si differenzia dalla cessione per il fatto che questa è un diritto in capo al dipendente, a cui corrisponde, per contro, un obbligo al pagamento da parte del datore di lavoro; nella delegazione di pagamento, invece, il datore di lavoro ha facoltà di autorizzarla o meno, qualora ne sussistono i presupposti.

Si tratta tuttavia di una soluzione a cui non tutti possono accedere: ai pensionati, ad esempio, non può essere concesso questo finanziamento perchè l’INPS impedisce la seconda trattenuta, per tutelare al massimo i propri Assistiti. Questo fatto condiziona la durata della Delega che, in tutti i casi, non può essere superiore alla vita lavorativa del richiedente, non essendo infatti trasmissibile sulla pensione.

Ultimo aggiornamento novembre 2021

A cura di: Carlo Unali

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