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Cosa comporta fare la cessione del quinto?

La cessione del quinto, rispetto al prestito personale, si differenzia per la caratteristica che prevede l’obbligo al pagamento della rata in capo a un soggetto terzo, individuato per i dipendenti nel datore di lavoro, mentre per i pensionati nell'ente previdenziale che assiste l’ex lavoratore.

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I vantaggi della cessione del quinto

La cessione del quinto è un prodotto finanziario che ha origini nel dopoguerra, ma è tornato recentemente di grande attualità e utilizzo.

Cosa comporta fare la cessione del quinto?

La cessione del quinto dello stipendio è un contratto di credito che si rivolge principalmente ai dipendenti pubblici, salvo poi una successiva e progressiva estensione ai dipendenti privati ed ai pensionati. Rispetto al prestito personale, di cui è stretto parente, si differenzia per la caratteristica che prevede l’obbligo al pagamento della rata in capo ad un soggetto terzo, diverso a seconda di chi richiede il finanziamento:

  • Se si tratta di dipendenti è il datore di lavoro che si obbliga al pagamento delle rate;
  • Se è un pensionato a contrarre il prestito, è direttamente l'ente previdenziale che assiste l'ex lavoratore.

La cessione del quinto, nonostante sia un prodotto finanziario concepito oltre 70 anni fa presenta una serie di indubbi vantaggi che possiamo così riassumere:

  • Comodità nei pagamenti: la caratteristica distintiva della cessione, rispetto a tutte le altre forme di finanziamento, è quella per la quale colui che deve pagare la rata non è il richiedente il prestito, ma bensì il suo datore di lavoro o l’ente che eroga la pensione. Mediante una trattenuta sulla busta paga o dal cedolino pensione si adempiranno i pagamenti senza doversi preoccupare di nulla.
  • Accesso al credito in caso di disguidi bancari: l’obbligo al pagamento in capo al datore di lavoro o all’ente pensionistico elimina il rischio delle rate impagate o degli insoluti del richiedente. In questo caso le eventuali segnalazioni sulle banche dati SIC dovute a ritardi o mancati pagamenti su precedenti finanziamenti, non incidono sull’erogabilità del credito, come avviene per i prestiti personali o le altre forme di finanziamento con il pagamento diretto a carico del richiedente.
  • Convenienza economica con tassi vantaggiosi: in presenza di datori di lavoro affidabili si riduce drasticamente il rischio degli insoluti. Soprattutto nei confronti di dipendenti statali, pubblici o di pensionati il profilo di rischio creditizio è molto favorevole, quindi l’impiego da parte di banche e finanziarie di capitali nel settore delle cessioni rappresenta un investimento a basso rischio; al momento è frequente trovare offerte estremamente competitive rispetto al prestito personale.
  • La presenza di una copertura assicurativa: la cessione del quinto è per definizione di legge un prestito garantito, questo comporta che l’operazione preveda una polizza assicurativa obbligatoria, in favore della banca erogante a tutela del credito, che copre il richiedente ed eventualmente i suoi eredi, dall’evento legato al verificarsi del rischio morte. Per tutti i dipendenti, indifferentemente pubblici o privati, la copertura assicurativa copre inoltre gli eventi derivati da un infortunio, che genera un'inabilità permanente al lavoro e la perdita dell'impiego. Il prestito garantito in questa maniera contribuisce all’abbassamento del profilo di rischio credito, fattore che comporta un immediato vantaggio per il consumatore in termini di tassi praticati, in quanto può accedere al credito a condizioni molto vantaggiose.
  • Assenza di ulteriori garanzie: la cessione del quinto è per definizione il prestito a firma singola. Potendo impegnare il reddito fino a un massimo della quinta parte della retribuzione netta, non necessita la richiesta di ulteriori garanzie a supporto per la sua erogazione. Per attivare il credito non verrà chiesto nessun garante o la presenza di un coobbligato, oppure il vincolo di beni mobili, come nel pegno, o di immobili come nel prestito ipotecario.
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Quali sono gli effetti della cessione del quinto?

Fino a questo momento abbiamo esaminato i vantaggi che comporta accedere ad un prestito con cessione, tuttavia è bene essere consapevoli di tutta una serie di effetti che sono la conseguenza dell’attivazione di una cessione del quinto. Andiamo ad approfondirli di seguito:

  • Il coinvolgimento del datore di lavoro: il Decreto 180 del 1950, ha creato un obbligo al pagamento in capo a un soggetto terzo, per cui la rata viene trattenuta dalla busta paga del richiedente e versata alla banca a cura del datore di lavoro o ente pensionistico. Questa caratteristica specifica della cessione comporta un coinvolgimento attivo del datore di lavoro, che dev’essere portato a conoscenza dell’attivazione del credito mediante la notifica e deve acconsentire emettendo l'atto di benestare, mentre di riflesso esclude dai potenziali consumatori gli autonomi, come gli artigiani o i commercianti e i liberi professionisti, poiché, esercitando la loro attività in maniera diretta e autonoma, non hanno un datore di lavoro su cui scaricare l’obbligo al pagamento e una busta paga sulla quale effettuare la trattenuta.
  • Il vincolo del Trattamento di Fine Rapporto Lavoro: l’ipotesi del vincolo del TFR si applica ai soli dipendenti privati, in quanto rappresenta una garanzia ulteriore nei confronti di un datore di lavoro che, essendo un soggetto fallibile, potrebbe non essere più in grado di pagare lo stipendio del richiedente e di conseguenza la rata della cessione. Il vincolo ha la durata pari a quella del prestito accordato e comporta, in caso di licenziamento o dimissioni volontarie, il versamento della somma spettante al dipendente come TFR al momento dell’interruzione del rapporto di lavoro direttamente alla banca o finanziaria erogante, fino a concorrenza del debito residuo in quota capitale.
  • Limiti alla rinnovabilità: Per legge è possibile attivare una sola cessione del quinto per volta sulla retribuzione o pensione, mentre per il prestito personale non esiste una prescrizione legale al numero di esposizioni presenti in capo a una singola persona, se non nel limite di incidenza sul reddito familiare che Banca d’Italia raccomanda nella terza parte della retribuzione netta. L’obbligo alla presenza di una sola cessione del quinto comporta anche che sia possibile chiudere il credito sul quinto in corso per sostituirlo con una nuova cessione, solamente nel caso in cui si sia già pagato almeno il 40% delle rate, non potendo procedere al rinnovo prima utilizzando altre cessioni o prestiti di consolidamento, fatta comunque sempre possibile l'estinzione anticipata qualora si disponga di mezzi propri.

Ultimo aggiornamento aprile 2022

A cura di: Carlo Unali

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