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Segnalazione sulle banche dati

Qualsiasi richiesta di credito venga fatta ad una banca o ad un istituto finanziario genere una segnalazione sulle banche dati. Cosa comporta questo?

grafico registra dei dati
Tempistiche di segnalazione presso una banca dati

Ogni qualvolta ci rivolgiamo ad una banca o ad una finanziaria per ottenere un prestito, dando la necessaria autorizzazione al trattamento dei nostri dati per le finalità del credito, dobbiamo avere la consapevolezza che la nostra domanda genererà una segnalazione sulle banche dati, che può assumere diverse forme e dar luogo a diverse conseguenze.

  • Richiesta: serve per far presente al circuito che stiamo chiedendo un finanziamento e riporta la data di inoltro e l’importo della domanda; rimane visibile, nel periodo di valutazione, fino a un massimo di 180 giorni. In seguito all’istruttoria la richiesta può essere rifiutata dalla banca o finanziaria (visibile per 90 giorni), rinunciata dal cliente (magari perché non gradisce la proposta, anche in questo caso visibile per 90 giorni) oppure accolta diventando così un finanziamento in corso.
  • Finanziamento in corso: viene aggiornato mensilmente con la situazione dei pagamenti; se sono regolari determinano la visibilità di un’abitudine da buon pagatore, se invece, dopo due rate pagate in ritardo, non si regolarizza la posizione, questa viene segnalata come ritardo e conseguente comportamento da cattivo pagatore; rimane visibile per un minimo di 12 mesi (fino ad un massimo di due rate in ritardo) e un massimo di 24 mesi (oltre le due rate) dalla data di regolarizzazione e rientro nel normale ammortamento.
  • Finanziamento estinto: se il credito è terminato con pagamenti regolari i dati relativi sono resi visibili fino a un massimo di 60 mesi dalla conclusione del contratto, se invece si sono verificati eventi negativi, mai sanati, che hanno generato morosità, gravi inadempimenti o sofferenze la segnalazione negativa è visibile fino a 36 mesi dall’ultimo aggiornamento effettuato, oppure, se sono intervenuti successivi accordi o altri eventi rilevanti in relazione al rimborso, fino a un massimo di 60 mesi dalla data di scadenza del contratto.

Ultimo aggiornamento gennaio 2022

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