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Come funziona la cessione del quinto dello stipendio?

Si parla tanto di cessione del quinto, ma cos'è effettivamente e come funziona? Vediamo insieme le particolarità del quinto, i requisiti necessari per presentare la domanda alle banche e tutte le caratteristiche di questo prestito aperto a lavoratori dipendenti e pensionati.

coppia sorridente stringe la mano di un consulente finanziario
La cessione del quinto è tra le operazioni finanziarie più pratiche e veloci

Leggiamo spesso di soluzioni finanziarie definitive, per i pensionati, per chi nel passato ha avuto disguidi o ritardi nei pagamenti; offerte di liquidità immediata senza problemi fino a 75.000 euro, ma spesso gli annunci che promettono questi rimedi, non indicano direttamente il prodotto a cui si riferiscono: la cessione del quinto.

Questo accade perché negli anni addietro il ricorso alla cessione veniva associato a una situazione economica dei richiedenti critica, al limite della bancarotta familiare, quindi con una connotazione fortemente negativa. Oggi, al contrario, la cessione si sta rivelando uno strumento finanziario altamente competitivo con i prestiti personali, non di rado ancor più conveniente e sicuramente più semplice nella sua gestione.

Vediamo adesso una breve guida per capire meglio come approcciarsi alla cessione del quinto.

Come funziona la cessione del quinto dello stipendio?

La cessione del quinto altro non è che una forma di prestito personale, dove è fondamentale la presenza di una retribuzione che deve presentare tre caratteristiche. Deve essere infatti: netta, fissa e continuativa. La cessione, come conseguenza diretta di questa regola, si rivolge solamente a coloro i quali hanno tutte queste peculiarità e cioè i lavoratori dipendenti e i pensionati. Di fatto gli autonomi o chi percepisce redditi non derivanti da un contratto di lavoro a tempo indeterminato (es. rendite immobiliari da affitti), ne sono esclusi.

La seconda particolarità della cessione consiste nel fatto che il pagamento delle rate viene assolto dal datore di lavoro o dall’Ente pensionistico, che hanno l’obbligo di legge nel pagare la rata, trattenendola direttamente dalla busta paga o dal cedolino pensione.

L’ammontare massimo della rata è stato stabilito, dal DPR 180 del 1950, nella quinta parte della retribuzione netta, o se si preferisce nel massimo del 20% della stessa; la cessione ha una durata minima di 24 mesi e massima di 120. Altra caratteristica fondamentale è la presenza di una assicurazione obbligatoria che tutela il richiedente e i suoi familiari dagli eventi di morte, infortuni invalidanti, perdita impiego.

Quando si può richiedere la cessione del quinto?

Ci sono diverse categorie di dipendenti, a seconda delle quali cambiano le tempistiche con le quali si può richiedere la cessione del quinto. Per i dipendenti statali, come per esempio le forze armate, la solvibilità del datore di lavoro da la massima garanzia, per cui è possibile richiedere la cessione dopo un breve periodo dall’immissione in ruolo. Vale lo stesso per i dipendenti pubblici, come gli ospedalieri, mentre per i pensionati il conseguimento del diritto alla pensione definitiva, rappresenta il momento a partire dal quale è possibile richiedere la cessione.

Per i dipendenti privati la cessione è richiedibile a determinate condizioni, che derivano da un rischio di solvibilità maggiore. Anzitutto abbiamo necessità di un datore di lavoro affidabile, che soddisfi i requisiti imposti dalle assicurazioni, generalmente società di capitali con un discreto numero di dipendenti.

È poi essenziale la presenza di un Trattamento di Fine Rapporto Lavoro, sul quale verrà imposto un vincolo a garanzia del prestito. Ne consegue che la richiesta della cessione per il dipendente privato condiziona la cifra erogabile, in quanto maggiore è l’anzianità lavorativa, maggiore sarà il TFR accantonato, maggiore il rating di affidabilità del datore di lavoro, maggiore, quindi, la cifra ottenibile.

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Come si fa per chiedere una cessione del quinto?

Come per qualsiasi acquisto la cautela vuole e impone di informarsi per bene prima di compiere una richiesta di cessione del quinto. È buona norma raccogliere diversi preventivi, sia dalla propria banca che da altre finanziarie, per confrontare le diverse proposte, tra le quali scegliere quella che reputiamo più conveniente.

Grazie ai siti comparatori quest’operazione di indagine sulle proposte del mercato è agevolata. Sono delle applicazioni create dagli intermediari finanziari che consentono in pochi e semplici passi di fare quest’operazione comodamente da casa, evitando il pellegrinaggio tra le filiali con notevole risparmio di tempo.

Atro vantaggio dell’utilizzo dei siti comparatori è il risparmio che può creare, dato il servizio gratuito e il contatto diretto con la banca erogante senza altri inutili passaggi.

Quali sono i passaggi da fare per ottenere una cessione del quinto?

Dopo aver individuato il prodotto ideale, si procederà con la Banca o la Finanziaria alla produzione dei documenti necessari per l’emissione del contratto. Una volta ottenuta la copertura con l’emissione della polizza da parte della Compagnia Assicurativa, che garantisce l’operazione, il contratto viene firmato dal richiedente.

A questo punto è necessario informare il datore di lavoro dell’avvenuta sottoscrizione, affinché possa predisporre la trattenuta dalla busta paga e il versamento della rata alla banca. Questo importante passaggio avviene mediante la notifica. In passato veniva effettuata mediante l’Ufficiale Giudiziario, con immaginabili lungaggini; oggi, grazie al ricorso alla Posta Elettronica Certificata (PEC), le tempistiche si sono notevolmente ridotte, grazie all’immediatezza dello strumento elettronico.

Una volta che il datore di lavoro riceve la notifica, predispone quanto necessario al pagamento della rata, informandone la banca interessata con l’atto di benestare, attraverso il quale comunica il buon fine dell’operazione e la data di inizio dei pagamenti.

La ricezione dell’atto di benestare determina l’erogazione del finanziamento da parte della banca, direttamente sul conto corrente del richiedente, che da quel momento non si dovrà nemmeno preoccupare dei pagamenti.

Ultimo aggiornamento novembre 2021

A cura di: Carlo Unali

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