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La carta di credito, detta anche moneta elettronica, è costituita da una carta di materia plastica con dispositivo per il riconoscimento dei dati del titolare (una semplice banda magnetica prima e, per aumentare il livello di sicurezza e far fronte al crescente fenomeno delle frodi, oltre che per consentire di accedere ad un maggior numero di servizi, anche un microchip dal 1993). Le sue dimensioni sono definite da un opportuno standard internazionale (ISO/IEC 7810), e su di essa sono riportate le seguenti informazioni:
Si tratta di uno strumento di credito al consumo che abilita il
titolare, in base a un rapporto contrattuale con l’emittente, a
effettuare
acquisti di beni o servizi presso qualsiasi esercizio aderente al circuito
(consente anche prelievi di contante presso gli ATM, sebbene solitamente con commissioni
superiori rispetto a quelle previste dagli strumenti specializzati, come ad esempio
il bancomat), regolando il pagamento successivamente all’acquisto.
La transazione di vendita coinvolge tre attori con i rispettivi rapporti, ovvero:
Di seguito passiamo in rassegna lo strumento di credito in relazione ai diversi
assi di analisi
Nel caso delle carte di credito i finanziatori, od erogatori del credito, sono i circuiti di pagamento, ossia le aziende che si occupano di veicolare, attraverso una propria rete di comunicazione, le richieste e le corrispondenti autorizzazioni alla spesa. Queste informazioni sono inviate costantemente all'ente emittente che mantengono aggiornati i loro rapporti rispettivamente con titolari ed esercenti. I principali circuiti mondiali sono Visa, MasterCard, American Express e Diners, che è la stata la prima carta di credito al mondo (nacque nel 1950 negli Stati Uniti per pagare al ristorante – da qui deriva il nome).
I canali di distribuzione delle carte di credito sono
tutti gli attori che solitamente
distribuiscono prodotti di credito, quindi gli istituti emittenti stessi,
le banche con cui spesso gli enti emittenti sviluppano carte co-branded, gli intermediari
finanziari, gli agenti in attività finanziaria ed anche i mediatori creditizi.
In alcuni casi poi le carte vengono emesse e distribuite direttamente da fornitori
di beni e servizi (fidelity card): in questo caso la carta può essere utilizzata
esclusivamente per il pagamento di acquisti effettuati presso l’emittente.
La promozione delle carte di credito può essere fatta dal canale fisico e
sempre più spesso attraverso i canali online. Nel canale online rivestono
sempre più importante i fornitori i broker che riescono ad offrire servizi
di comparazione delle carte di credito convenzionate.
Il pagamento di quanto speso da parte del titolare avviene a cadenza predefinita, di norma mensile, secondo due modalità alternative:
La maggior parte delle carte di credito presenti sul mercato possono essere utilizzate
sia prevedendo il rimborso in unica soluzione, sia prevedendo il rimborso rateale:
possono quindi essere utilizzate come carte revolving opzionalmente, ed anche solo
per limitati periodi di tempo.
Il rimborso/pagamento di quanto dovuto può essere effettuato con addebito
in un conto bancario preautorizzato dal titolare (RID), oppure con altre modalità.
In linea generale non vengono chieste garanzie di sorta ai consumatori che vogliano ottenere le carte di credito, sebbene sia solitamente necessario non avere una cattiva storia di credito (non rientrare nella categoria dei cattivi pagatori/non essere segnalati in CRIF o in altri credit bureau, come ad esempio Experian).
Le carte di credito sono disponibili per tutti i consumatori; possono essere rifiutate
solamente in caso di una cattiva storia di credito, oppure nel caso in cui i redditi
disponibili appaiano molto incerti e l’ente emittente avesse quindi paura
che l’utente possa aver problemi a rimborsare quanto dovuto.
Ciononostante questi strumenti in Italia hanno tassi di penetrazione molto inferiori
rispetto a quelli registrati in particolare nei Paesi anglosassoni e più
in generale nella maggior parte dei paesi evoluti: i consumatori italiani sono in
generale abbastanza restii a ricorrere al credito, e ad utilizzare le carte di credito
in particolare. L’uso di questi strumenti è però più
diffuso fra i giovani e sta progressivamente aumentando parallelamente alla crescita
del commercio elettronico e degli acquisti online.
Il credito concesso, ossia il plafond o disponibilità presente sulla carta , varia in funzione della tipologia di carta, delle abitudini di spesa del titolare e della sua affidabilità/merito creditizio oltre che in funzione del suo reddito disponibile: l’importo solitamente aumenta con l’aumentare del reddito e con il progredire ed il miglioramento della storia di credito. Alcune carte comunque non prevedono a priori nessun limite di spesa: solitamente tutte le carte oro di tutti gli emittenti. La maggior parte delle carte di credito prevede però dei plafond di poche migliaia di euro (solitamente al di sotto dei 5.000 euro).
Le carte di credito presentano diverse voci di costo:
I tassi di interesse applicati dagli istituti emittenti delle carte
di credito sono nulli in caso si opti per la modalità di rimborso a saldo
(gli istituti emittenti vengono remunerati attraverso le commissioni chieste agli
esercenti e gli eventuali costi applicati ai titolari delle carte), mentre in caso
si optasse per la modalità di rimborso rateale prevedono dei tassi anche
piuttosto elevati, che possono raggiungere o superare il 15%. L'elevato costo del credito dipende dagli alti tassi di insolvenza registrati
ed è il prezzo da pagare per la flessibilità dello strumento, che
può essere utilizzato in qualsiasi momento, a discrezione del titolare, senza
che vengano richieste garanzie di sorta né tantomeno la finalità per
cui il credito viene utilizzato. Per questi motivi è consigliabile
evitare
di utilizzare le carte revolving per finanziare spese di importo elevato
e per cui si prevedano periodi di rimborso/rientro piuttosto lunghi. In questi casi
in genere risulta meno oneroso ricorrere ad altre forme di credito al consumo, come
i prestiti personali, i prestiti
finalizzati o la
cessione
del quinto dello stipendio (o pensione).
Per questa categoria di strumento di credito al consumo, la legge 108/96 sull’usura
prevede la rilevazione di due valori medi di tassi effettivi globali medi,
sulla base dei quali vengono poi definite le soglie d’usura:
uno per crediti di importo inferiore ai 5.000 euro ed uno per crediti di importo
superiore. Per crediti di importo inferiore ai 5.000 euro le soglie d’usura
superano abbondantemente il 20%.
Le carte di credito non richiedono necessariamente nessun tipo di copertura assicurativa ma, la crescita degli acquisti online ed il timore manifestato dai consumatori nell’utilizzo dello strumento su internet, hanno reso molto frequente l’abbinamento alle carte di credito di coperture assicurative che intervengono in caso si subissero delle frodi, risarcendo i consumatori.
Le carte di credito, per loro caratteristica intrinseca, non sono legate ad alcuna finalità specifica: possono finanziare infatti qualsiasi spesa purché di importo inferiore al limite di disponibilità della specifica carta di credito.
Il settore è oramai dominato da Visa, MasterCard ed American Express, che si fanno concorrenza oltre che su costi e prezzi, concedendo servizi aggiuntivi, come ad esempio servizi speciali per i Frequent Flyers, oppure assistenze assicurative che limitano/annullano i costi nel caso si subissero frodi, in particolare in caso di acquisti online. Molto successo hanno poi avuto e campagne di fidelizzazione con accumulo punti che danno diritto a regali, oppure le carte a target, che sono indirizzate a particolari categorie di utenti, come ad esempio gli studenti, cui offrono servizi e convenzioni mirate.