Cresce la domanda di prestiti
Le famiglie italiane continuano a richiedere prestiti, confidando sulla propria capacità di rimborso. È quanto emerge dall'ultima rilevazione di Crif e si tratta di una tendenza tutt'altro che scontata a considerare il contesto congiunturale attuale.
L’esito era tutt’altro che scontato a considerare la debolezza della congiuntura. Nel corso dei primi nove mesi del 2023 la domanda di prestiti in Italia è cresciuta nell’ordine del 2,1%. Una parte di questo incremento potrebbe essere dovuta alla volontà di alcune famiglie di mantenere il medesimo tenore di vita del passato a fronte dell’inflazione galoppante, ma soprattutto la tendenza va letta come una sostanziale fiducia verso il futuro. Perché la richiesta di finanziamenti generalmente è conseguenza di una valutazione sulla propria capacità di onorare nel tempo il debito contratto senza particolari affanni.
Aumenta l’importo medio richiesto
In ogni caso non è opportuno lasciarsi andare a trionfalismi. Se infatti si guarda al solo mese di settembre, le richieste sono in calo del 2,0% rispetto a dodici mesi prima. Anche se prendere come riferimento un arco di tempo così ristretto a fronte di dinamiche che solitamente si sviluppano in una pluralità di trimestri appare affrettato.
A consentire di vedere il bicchiere mezzo pieno è anche un altro elemento, relativo all’importo medio, che a settembre è stato di 8.488 euro, vale a dire il 2,1% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Meglio i prestiti personali di quelli finalizzati
Per quali ragioni si finanziano gli italiani? Innanzitutto per avere a disposizione un buffer da utilizzare secondo necessità. Infatti, se da un lato crescono del 20,4% i prestiti personali (a fronte di un importo medio in calo del 4,9%, a quota 11.725 euro), dall’altro calano del 9,0% i prestiti finalizzati (ma a fronte di un +0,2% per gli importi medi, per un valore di 5.893 euro).
Se si isola il solo mese di settembre, i prestiti finalizzati sono scesi di ben il 14,2%, mentre quelli personali hanno limitato la contrazione all’1,7%.
Nonostante un contesto economico instabile e complesso, come il rialzo dei tassi di interesse, inflazione e crisi geopolitiche, spiega Simone Capecchi, executive director di Crif, le famiglie italiane non hanno smesso di rivolgersi agli istituti di credito per sostenere i propri consumi. Per quanto riguarda la domanda digitale, mantiene il primato la Generazione Z (+15%) rispetto a settembre 2022, sottolinea l’esperto, mentre per le altre generazioni, “dopo la spinta pandemica che ha accelerato la trasformazione digitale, abbiamo i primi segnali di arresto dopo una crescita esponenziale a tre cifre avvenuta nei mesi scorsi”.
Quanto al futuro, molto dipenderà da due fattori: l’andamento dell’economia e la dinamica dei tassi. Sul primo fronte, la maggior parte degli analisti si attende ancora dati negativi dal terzo trimestre, con una stabilizzazione in quello in corso e una leggera ripresa con l’arrivo del nuovo anno. Mentre i tassi sono strettamente legati alle decisioni di politica monetaria e su questo fronte le strette della Bce potrebbero essersi concluse o quasi. Non va dimenticato che negli ultimi quindici mesi le condizioni di finanziamento si sono fatte via via più gravose. Anche se, mettendo a confronto le diverse offerte di mercato, si possono ancora spuntare buone condizioni. Tra luglio e settembre, segnala l’Osservatorio di PrestitiOnline.it, il tasso migliore prestito personale si è attestato al 7,22%, in crescita di otto centesimi rispetto al secondo trimestre.
Prevalgono i prestiti di piccola taglia
Quanto alla taglia dei finanziamenti, il 70,3% delle richieste di prestiti finalizzati tra gennaio e settembre presenta importi al di sotto dei 5 mila euro; la stessa classe d’importo risulta la preferita anche per i prestiti personali, con il 33,0% del totale.
Per quanto riguarda invece la distribuzione per durata, i piani di rimborso superiori ai cinque anni sono quelli maggiormente richiesti, con una quota pari al 27,8% del totale.
I prestiti finalizzati concentrano la metà delle richieste (50,3%) tra i 18 mesi e i 36 mesi, mentre i prestiti personali si sono indirizzati sempre di più verso piani di rimborso superiori ai 5 anni (50,1%).
Per finire uno sguardo all’età del richiedente. Il Barometro di Crif segnala che la fascia compresa tra i 45 e i 54 anni è quella più rappresentata, con una quota pari al 23,6% del totale, seguita da quella tra i 35 e i 44 anni (20,7%).
Classe di importo finanziamento (prestiti finalizzati + personali) | Distribuzione % GEN-SETT 2023 |
---|---|
Fino a 5.000€ | 53,7% |
5.001 – 10.000 € | 16,9% |
10.001 – 20.000 € | 17,5% |
20.001 – 35.000 € | 9,3% |
35.001 – 75.000 € | 2,4% |
Oltre 75.000 € | 0,1% |
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
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