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È boom di prestiti personali

Inflazione e Bce pesano sul bilancio delle famiglie italiane. E i riflessi si vedono anche nel mondo del credito al consumo e dei mutui, che registrano due dinamiche diametralmente opposte: i prestiti personali fanno segnare un aumento record, mentre i mutui continuano a diminuire.

Pubblicato il 22/02/2023
sacco con monete e lavagna con freccia in su
Prestiti personali da record

Da un lato c’è l’inflazione che, nonostante la leggera flessione degli ultimi mesi, rimane su livelli elevati, e dall’altro lato c’è la Banca Centrale Europea, che in maniera aggressiva sta aumentando i tassi di interesse proprio per contrastare l’incremento dei prezzi al consumo. Due forze che stanno agendo in contemporanea sul bilancio delle famiglie italiane, assottigliandolo sempre più.

E i riflessi si vedono anche nel mondo del credito al consumo e dei mutui, che registrano due dinamiche diametralmente opposte, come emerso dall’ultimo Barometro Crif sull’andamento delle richieste di credito da parte delle famiglie: i prestiti personali fanno segnare un aumento record, complice la situazione di difficoltà delle famiglie italiane, mentre i mutui continuano a diminuire per effetto dell’aumento dei tassi da parte della Bce (l’aumento dei tassi fa lievitare il costo dei mutui). E intanto c’è un “plotone” di mutui pronto a essere rinegoziato in scia alla Manovra Mutui inserita nella Legge di Bilancio 2023.

“A livello generale, questo inizio d’anno mostra una domanda di credito resiliente agli scossoni macroeconomici, anche se gli elementi di incertezza risultano ancora molteplici – commenta Simone Capecchi, executive director di Crif – Da un lato abbiamo infatti le ripercussioni geopolitiche del conflitto russo-ucraino, dall’altro una pressione inflattiva galoppante che mina il potere d’acquisto delle famiglie. Cartina di tornasole di questo contesto incerto sono proprio i tassi variabili dei mutui, che a oggi sono da considerarsi uno degli investimenti più onerosi per le famiglie, visto che l’Euribor (a 3 mesi, ndr) è salito al 2,57%, a fronte di un Eurirs a 30 anni al 2,37 per cento. Si prevede, pertanto, che nei prossimi mesi, complice la Manovra Mutui, la surroga ritornerà a essere uno strumento importante per tutti quei consumatori interessati a bloccare la fluttuazione della rata mensile per la durata residua del finanziamento”.

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Il mercato dei prestiti

Nel primo mese del 2023 c’è stata una crescita importante dei prestiti, che nel complesso, considerando quindi sia quelli personali sia quelli finalizzati, hanno fatto registrare un incremento dell’11,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E a fare da volano sono stati i prestiti personali, che con un 31,4% hanno fatto segnare un aumento da guinness. I prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, invece, sono rimasti pressoché invariati, con un incremento dell’1,1 per cento. Analizzando l’importo medio della domanda generale di prestiti, il valore complessivo di gennaio si attesta a 8.341 euro, in crescita del 4,1% rispetto a gennaio 2022. Per quanto riguarda invece lo spaccato delle due forme tecniche, l’importo medio dei prestiti finalizzati si attesta a 5.722 euro, mentre quello dei prestiti personali a 12.071 euro.

E quello dei mutui

Stando alle evidenze emerse dal Barometro Crif, l’inizio del nuovo anno ha confermato la contrazione strutturale delle richieste di nuovi mutui immobiliari e surroghe (sono in calo da un anno), che nel mese di gennaio hanno fatto registrare una flessione del 22,8 per cento. Di fatto, però, questo calo è ascrivibile quasi esclusivamente al venir meno delle surroghe. I nuovi mutui, invece, registrano solo una leggera flessione, pari al 2,4 per cento.

La Manovra Mutui

E intanto, un numero nutrito di mutuatari potrebbe ricorrere alla rinegoziazione (in sostituzione della surroga) grazie alla Manovra Mutui, che dà la possibilità di passare dal variabile al fisso in presenza di determinate condizioni, ovvero:

  • finanziamento inferiore a 200mila euro,
  • durata residua inferiore a 25 anni,
  • storico regolare dei pagamenti delle rate
  • Isee inferiore a 35mila euro.

Dall’analisi Crif è emerso che i mutui ipotecari a tasso variabile che rispecchiano le caratteristiche indicate nella Manovra, e quindi potenzialmente eleggibili alla rinegoziazione, sono circa 300mila.

A cura di: Gabriele Petrucciani

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