Per i tassi dei prestiti in arrivo la discesa
Il picco dovrebbe essere alle spalle. L'Osservatorio di Segugio.it relativo al quarto trimestre 2023 evidenzia un ulteriore rialzo per i tassi applicati sui prestiti, ma le condizioni attuali di mercato lasciano credere che la discesa è iniziata, anche se a rilento.
Il picco è stato raggiunto e, probabilmente, già superato. Il 2023 si è chiuso con nuovi rialzi dei tassi praticati sui finanziamenti, secondo quanto rilevato dall’ultimo Osservatorio di Segugio.it. Il trend non si è dunque arrestato, nonostante lo stop alla politica restrittiva da parte della Bce e i primi segnali di ribasso che invece sono emersi sul fronte dei mutui.
Rincari di un quarto alla fine del 2023
Il 2023 ha visto il Taeg medio dei prestiti attestarsi all’8,73%, il 25,6% in più rispetto al 2022, mentre le condizioni migliori si sono fermate al 6,30%. Queste tendenze indicano da una parte che i rialzi ai tassi ufficiali hanno inciso pesantemente sulle condizioni di accesso ai finanziamenti, dall’altra che vincere la pigrizia e mettere a confronto una pluralità di offerte consente di ottenere un risparmio consistente.
Dall’Osservatorio Finanziamenti di Segugio.it emerge, inoltre, che le condizioni praticate online sono sensibilmente migliori per i richiedenti, con tassi sui prestiti e sulla cessione del quinto di circa due punti percentuali inferiori a quelli veicolati tramite i canali tradizionali.
Le condizioni si sono fatte via via più difficili nel corso dell’anno appena trascorso, senza fermarsi neppure nel quarto trimestre, quando i migliori prestiti personali sono saliti al 7,64%, mentre per la cessione del quinto le condizioni variano dal 5,83% per i dipendenti privati al 4,72% per quelli pubblici, con la fascia intermedia costituita dai pensionati (5,77%). I privati valgono da soli poco meno di metà delle richieste (poco più del 48% nel quarto trimestre, in frenata rispetto a luglio-settembre), con i pubblici che superano il 29% e i pensionati al 22%.
Anche nel passato si è visto che i tassi di mercato si adeguano con qualche mese di ritardo alle mosse della Banca centrale europea, ma a questo punto c’è da attendersi che la tendenza al rialzo sia giunta a conclusione. Già nel primo trimestre di quest’anno è verosimile attendersi quanto meno una stabilizzazione dei tassi, anche se per i primi tagli l’istituto di Francoforte non ha fornito indicazioni che consentano di fare delle previsioni affidabili.
Un finanziamento su quattro è legato alla liquidità
La finalità più gettonata da chi richiede un finanziamento resta sempre la liquidità, anche se tra il terzo e il quarto trimestre perde due punti e mezzo, fermandosi al 28,5% delle richieste complessive. Si tratta di una finalità residuale, indicata da chi vuole tenersi le mani libere sull’impiego delle risorse ottenute e questo comporta l’accettazione di un tasso d’interesse superiore alla media.
Prosegue la crescita dei finanziamenti richiesti in relazione all’acquisto di un’auto usata (19,3% del totale), il che si spiega soprattutto alla luce del dinamismo che sta caratterizzato il settore dell’automotive. A differenza del passato, inizia a svilupparsi anche il mercato di seconda mano relativo ai veicoli a basso tasso di inquinamento, che rispondono alle nuove normative in termini di emissioni. Cresce anche la finalità della ristrutturazione casa (14,3%), con un balzo di 1,4 punti che si spiega probabilmente con la volontà di accedere ai bonus in scadenza.
Lo scenario cambia se si guarda agli importi medi richiesti. In questo caso la somma più ingente riguarda la finalità consolidamento (con una media di 19.200 euro, mille in più rispetto al terzo trimestre), seguita dall’acquisto di un’automobile nuova, dalla ristrutturazione immobiliare e dall’acquisto di un autoveicolo di seconda mano.
La durata media supera di poco i cinque anni
Passa il tempo, cambia la congiuntura, ma resta sostanzialmente stabile la tempistica dei rimborsi. Nel quarto trimestre la richiesta di prestiti per durata è stata di 5,37 anni, non distante dalle rilevazioni trimestrali precedenti. Quanto alla somma richiesta, tra ottobre e dicembre si attesta sui 12 mila euro, qualcosa in più rispetto a luglio-settembre, ma anche in questo caso su livelli non distanti dai passati trimestri.
Infine, uno sguardo alla provenienza delle richieste. Il Nord copre metà delle domande (ma è anche l’area più popolosa della Penisola), con il Mezzogiorno al 28% e il Centro al 22%. Il peso del Settentrione sale un po’ (intorno al 52%) se si considerano le richieste di importo superiori ai 10 mila euro, ma anche in questo caso il risultato non sorprende, dato che si tratta della macroarea più ricca del Paese. A proposito della fascia alta dei finanziamenti, la finalità del consolidamento è la più gettonata (27,9%) e in crescita tra il terzo e il quarto trimestre. Crescono – su livelli più contenuti – anche le richieste per l’acquisto di automobili nuove usate e per le spese di ristrutturazione, mentre cala l’ambito della liquidità.
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