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Riforma del fisco, cosa cambia per gli italiani

In arrivo la riforma del Fisco. Tra le misure che il Governo intende attuare c'è l'introduzione della flat tax per i dipendenti. In agenda, inoltre, la riduzione delle aliquote per il calcolo delle imposte sul reddito delle persone fisiche. Si punta a ridurre la pressione fiscale sui cittadini.

Pubblicato il 10/02/2023
scritta taxes su calcolatrice
In arrivo la riforma del fisco

È la riforma del fisco uno dei primi impegni che il Governo Meloni intende portare avanti nei primi mesi del 2023. L’obiettivo è rivoluzionare il rapporto tra fisco e contribuente e contrastare l’evasione fiscale. La premier ha già annunciato che si sta lavorando alla legge delega, che riguarderà tutti i settori della fiscalità.

L’Esecutivo vuole arrivare, in particolare, a una tassazione che tenga in considerazione la composizione del nucleo familiare e che incentivi chi crea ricchezza e si mette in gioco. In cantiere anche l’introduzione del quoziente familiare.

Le novità in arrivo

Le novità in arrivo non sono poche. Ad annunciarlo il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, che ha fatto sapere che si partirà dalla riduzione delle aliquote per il calcolo delle imposte sul reddito delle persone fisiche. Si punta ad alleggerirle e a ridurre il numero a tre.

Oggi, dopo la riforma del Governo Draghi, le aliquote sono quattro:

  • Il 23% fino a 15mila euro lordi annui
  • il 25% fino a 28mila euro lordi annui
  • il 35% fino a 50mila euro lordi annui
  • il 43% oltre questa soglia

Il Governo Meloni sta lavorando per passare a tre aliquote: 23%, 27% e 43%. Un cambiamento che si andrebbe a tradurre in una riduzione del carico fiscale sulla popolazione. A trarne vantaggio sarà in particolare la classe media. Un lavoratore con reddito di 40.000 euro circa all’anno andrà a percepire in busta paga fino a 120 euro in più al mese.

Il viceministro Leo ha inoltre annunciato che in merito all’Ires si punterà a premiare i redditi reinvestiti in capitale e lavoro e a razionalizzare la base imponibile. Quanto all'Iva si sta lavorando per un'armonizzazione a livello comunitario, mentre l’Irap andrà completamente modificata.

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Tassa piatta anche per i dipendenti

Si lavora, intanto, anche per introdurre una tassa piatta per i dipendenti, iniziando proprio da chi percepisce un reddito più basso. Già con la Legge di Bilancio la tassa piatta è stata estesa per autonomi e partite Iva ai redditi fino a 85mila euro.

Con la Manovra arriva anche una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40mila euro. Con la Legge di Bilancio, inoltre, è stato confermato l'esonero contributivo del 2% per redditi fino a 35mila euro. Il taglio è stato innalzato al 3% per redditi più bassi: i 20mila euro fissati nella manovra uscita dal Cdm salgono a 25mila euro. Tassati al 5% i premi di produttività fino a 3mila euro.

Cos'è il quoziente familiare?

Il quoziente familiare per le imposte al posto dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente). Questo un altro obiettivo annunciato dal Governo Meloni per andare incontro alle esigenze delle famiglie più numerose. L’Isee è l’indice con cui viene indicata la capacità di reddito di un nucleo familiare, inclusa anche una quota del patrimonio mobiliare e immobiliare. Il valore finale calcola il primo componente 1, il secondo 0,57; il terzo – ovvero il primo figlio – pesa 0,47; il quarto componente che corrisponde al secondo figlio 0,42 e così via. Vengono poi considerati altri elementi per il calcolo finale: se si è sposati, celibi, divorziati o vedovi, se vi sono figli a carico o se sono presenti figli con disabilità. Un sistema che a detta del nuovo Governo presenta limiti, soprattutto sul fronte della regressività delle imposte indirette che oggi pesano sui redditi familiari più bassi.

Introdurre il quoziente familiare darebbe l’opportunità secondo il Governo di raggiungere una maggiore equità orizzontale e farebbe prendere in considerazione “il reddito del nucleo come sommatoria di tutti i redditi applicando poi al denominatore dei coefficienti in base alla numerosità della famiglia”.

A cura di: Tiziana Casciaro

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