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Regali in denaro: cosa prevede il Fisco

I regali in denaro non costituiscono reddito e non vanno dichiarati nell'IRPEF. Non vi è quindi alcun impatto sulla dichiarazione dei redditi del beneficiario. Ma questo non significa che siano sempre esenti da tasse. L'imposta di donazione si applica solo oltre determinate soglie.

Pubblicato il 19/09/2025
scritta donation sopra ad un salvadanaio e a monete sparse
La normativa italiana sulle donazioni in denaro

Chi non ha mai ricevuto una somma in regalo? Un contributo dei genitori per l'acquisto della prima casa, un assegno di nozze particolarmente generoso o una somma destinata a sostenere un figlio negli studi. Sono situazioni comuni, che spesso si accompagnano a passaggi di vita importanti. Tuttavia, dietro l'apparente semplicità di questi gesti si nascondono regole fiscali precise, che è bene conoscere per evitare brutte sorprese.

La normativa italiana, infatti, distingue tra donazioni di “modico valore” – generalmente esenti da imposte e formalità – e trasferimenti più consistenti, che possono essere soggetti a imposta di donazione, con aliquote variabili a seconda del grado di parentela tra chi dona e chi riceve.

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Regole fiscali sulle donazioni: franchigie e aliquote

Dal punto di vista fiscale, il principio è chiaro: i regali in denaro non costituiscono reddito e non vanno dichiarati nell'IRPEF. Non vi è quindi alcun impatto sulla dichiarazione dei redditi del beneficiario. Ma questo non significa che siano sempre esenti da tasse.

In particolare, l'imposta di donazione si applica solo oltre determinate soglie, che cambiano in base al legame familiare. Tra coniugi, genitori e figli, la franchigia è di un milione di euro; oltre questa cifra, si paga il 4% sulla parte eccedente. Tra fratelli e sorelle, la franchigia scende a 100 mila euro, con aliquota del 6%. Per parenti più lontani, l'aliquota resta al 6%, ma senza alcuna franchigia. Infine, per soggetti estranei, l'imposta è dell'8% sull'intera somma.

In molti casi, dunque, i regali che circolano tra le famiglie italiane non hanno alcuna ricaduta fiscale. Ma quando le cifre diventano importanti, occorre fare attenzione: il superamento delle franchigie comporta il versamento dell'imposta e, spesso, la necessità di formalizzare la donazione tramite atto notarile.

Donazioni indirette e controlli fiscali

Oltre alle donazioni dirette – per esempio un bonifico o un assegno – la legge considera anche le donazioni indirette: il genitore che paga direttamente il mutuo casa al figlio, o che versa una somma per l'acquisto di un immobile intestato al beneficiario. In questi casi, se la liberalità non viene registrata può emergere in sede di accertamento, con il rischio di dover pagare l'imposta nella misura massima, senza le agevolazioni legate al grado di parentela.

Ecco perché, soprattutto quando le cifre sono elevate, è consigliabile formalizzare sempre la donazione con un atto che certifica l'origine dei fondi. Questo non solo tutela dal punto di vista fiscale, ma ha un impatto importante anche sul fronte dei finanziamenti.

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La trasparenza come chiave per una relazione “serena” con il Fisco

Quando si riceve un regalo destinato a integrare un mutuo o un prestito personale, la trasparenza è fondamentale. Un bonifico con causale chiara (“donazione a favore di… per acquisto immobile”) o un atto notarile che certifica la liberalità sono strumenti utili non solo per il Fisco, ma anche per la banca.

Chi riceve il dono deve inoltre tenere conto delle eventuali imposte: una donazione di 1,2 milioni da genitore a figlio, ad esempio, comporta il pagamento del 4% sui 200 mila euro eccedenti la franchigia, cioè 8 mila euro. Se non si tiene conto di questa spesa, si rischia di sopravvalutare la liquidità disponibile e di trovarsi scoperti al momento di stipulare il mutuo.

Un aiuto alla pianificazione finanziaria

Spesso i doni sono collegati a momenti chiave della vita economica delle persone: l'acquisto della prima casa, l'avvio di un'attività, il consolidamento di un debito. Sapere che una donazione formalizzata e regolata con il Fisco può alleggerire la rata del mutuo o rendere più semplice l'accesso a un prestito personale e un'informazione preziosa per chi si appresta a fare un passo importante.

In Italia i regali in denaro sono, nella maggior parte dei casi, esenti da imposte. Ma non sempre è così e quando le cifre crescono è bene conoscere le regole e i limiti previsti dal Fisco. Ancora più importante, per chi pensa a un prestito o a un mutuo è bene che questi doni siano trasparenti e ben documentati: solo così possono diventare un supporto reale, capace di rafforzare la capacità di ottenere credito e alleggerire il peso del debito.

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A cura di: Luigi Dell'Olio

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