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Prestito Rifiutato: per quanto tempo rimane la segnalazione sulle banche dati?

Quando procediamo in una richiesta per ottenere un finanziamento potrebbe accadere che la banca o la finanziaria alla quale ci rivolgiamo non accolga la nostra domanda; quali sono le conseguenze di un rifiuto di un prestito e cosa è necessario sapere al riguardo?

giovane uomo disperato con pc e documenti
Cosa comporta il rifiuto di un prestito?

Quando procediamo in una richiesta per ottenere un finanziamento potrebbe accadere che la banca o la finanziaria alla quale ci rivolgiamo non accolga la nostra domanda; quali sono le conseguenze di un rifiuto di un prestito e cosa è necessario sapere al riguardo? Vediamo di fare chiarezza in questa breve guida su quelle che sono le regole alle quali deve sottostare il sistema finanziario.

A seguito di un rifiuto per quanto tempo rimane la segnalazione sulle banche dati?

Abbiamo presentato una richiesta per un prestito personale ma l’intermediario al quale ci siamo rivolti ci scrive comunicandoci che la domanda non è stata accolta e che pertanto provvederà ad aggiornare le banche dati con l’esito della richiesta: cosa accade adesso? Questo è uno dei dubbi più ricorrenti nei consumatori al diniego della richiesta di un finanziamento, per cui conviene chiarire alcuni aspetti relativi a una domanda di prestito. Anzitutto l’intermediario, banca o finanziaria, che riceve la richiesta si deve preoccupare di stabilire se il cliente è finanziabile o meno, per cui procede come prima cosa alla consultazione del Sistema di Informazioni Creditizie o SIC.

Inserendo la richiesta con la relativa anagrafica genera una nuova iscrizione sul sistema, che gli consente di interrogare la banca dati e ricevere tutte le informazioni sul presente e sul trascorso finanziario del cliente. A questo punto se la valutazione è positiva l’intermediario chiude l’istruttoria ed eroga il prestito, aggiornando la posizione sulle banche dati da “in richiesta” a finanziata, annotando in seguito l’andamento dei pagamenti di mese in mese, fino alla fine del prestito.

Se invece la richiesta non viene accolta l’intermediario aggiorna la posizione coma rifiutata rendendola visibile a tutto il circuito finanziario. Il rifiuto veniva segnalato per 30 giorni venendo poi cancellato in automatico, ma in seguito all’emanazione del Codice di Condotta per i Sistemi Informativi, con provvedimento del settembre 2019, i tempi sono stati modificati con le seguenti scadenze:

  • Finanziamento in richiesta/in valutazione: 180 giorni dalla richiesta;
  • Richiesta di finanziamento rifiutata/rinunciata: 90 giorni dalla richiesta;
  • Finanziamenti rimborsati regolarmente: 60 mesi dalla estinzione.

Quindi, sulla base delle nuove tempistiche, un rifiuto su banche dati sarà rilevabile fino ad un massimo di 90 giorni, prima di venire cancellato in automatico dal sistema informativo SIC.

Per quanto tempo vengono segnalati i ritardi e i mancati pagamenti?

Il nuovo codice di condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati, in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti, emesso con provvedimento del Garante della Privacy numero 163 del 2019, introduce le tempistiche massime di conservazione dei dati con le seguenti ipotesi:

  • 12 mesi dalla data di regolarizzazione dei ritardi non superiori a due rate o mesi;
  • 24 mesi dalla data di regolarizzazione dei ritardi superiori a due rate o mesi.

Una volta decorsi questi termini, salvo i casi in cui non si registrino ulteriori ritardi o inadempimenti, le informazioni negative sono eliminate dal SIC. Qualora le inadempienze continuino le segnalazioni negative possono essere conservate non oltre i 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del rapporto, oppure nel caso intervengano delle vicende rilevanti per il pagamento (come ad esempio un saldo a stralcio o un rientro cambializzato), fino ad un massimo di 60 mesi dalla data di scadenza del contratto.

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Per quanto tempo vengono segnalati i finanziamenti pagati regolarmente?

Siamo nell’ipotesi opposta alla segnalazione negativa dove la banca dati, conservando gli estremi relativi a un prestito saldato regolarmente, informa il sistema SIC della presenza di un buon pagatore, requisito indispensabile per avere accesso al credito con le migliori condizioni del mercato. In questo caso il SIC assolve a una funzione certificatoria, potendo mantenere l’evidenza della regolarità dei pagamenti fino a 60 mesi dalla fine del rapporto rimborsato correttamente.

Le informazioni positive possono essere conservate oltre i 60 mesi quando nel sistema SIC risultano presenti, in relazione ad altri rapporti di credito riferiti allo stesso consumatore, informazioni negative per ritardi o mancati pagamenti non regolarizzati, al fine di contrapporre un elemento positivo alla situazione, magari temporanea, di sofferenza del consumatore.

Dopo quanto tempo, sono visibili i dati relativi al primo ritardo nei pagamenti?

Il nuovo codice di condotta per i SIC prevede che la visibilità sul sistema degli eventi negativi non sia contestuale al loro verificarsi, dando l’opportunità al consumatore di regolarizzare la posizione, perché magari si è trattato di un banale disguido o di un errore nel sistema di incasso automatico. I termini dopo i quali una segnalazione viene ad essere resa visibile sul sistema sono i seguenti:

  • Segnalazioni negative:120 giorni dalla data di scadenza del pagamento o in caso di mancato pagamento di almeno quattro rate mensili non regolarizzate.
  • Segnalazioni positive:60 giorni dall’aggiornamento mensile.
  • Segnalazioni negative:60 giorni dall’aggiornamento mensile.

Se il ritardo è riferito a una delle ultime due scadenze di pagamento i dati sono resi accessibili dopo l’aggiornamento mensile relativo alla seconda rata consecutivamente non pagata.

Ultimo aggiornamento gennaio 2022

A cura di: Carlo Unali

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