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Auto: agosto, rimbalzo delle vendite dopo 13 cali consecutivi

Il rimbalzo delle immatricolazioni di nuove auto visto in agosto, del 9,9 per cento, deriva soprattutto dagli incentivi e nasconde il reale stato di crisi del mercato dell’auto. Le vendite in otto mesi sono calate del 18,4 per cento. Infrastrutture necessarie per far decollare la mobility verde.

Pubblicato il 06/09/2022
modellino di auto protetta da due mani
Andamento immatricolazioni di nuove auto in agosto

A sorpresa in agosto, tradizionalmente ‘spento’ sotto il profilo delle vendite di auto, le immatricolazioni sono tornate a crescere dopo ben 13 ribassi di seguito. Nel mese, secondo i dati resi noti dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, le registrazioni di nuove vetture sono aumentate del 9,9% su base tendenziale a 71.190 unità, contro le 64.767 segnate un anno fa (quanto il mercato accusò un crollo superiore al 27%).

Questo rimbalzo, tuttavia, non cambia lo stato di crisi in cui versa il mercato dell’auto italiano, che continua a risentire di un mix di fattori negativi (a cominciare dall’inflazione e dal rallentamento dell’economia), cui si sono aggiunte le incertezze legate alla scena politica interna e alla stabilità dei redditi familiari.

-18,4% le immatricolazioni nei primi otto mesi

Il saldo delle immatricolazioni dei primi otto mesi, infatti, è ancora pesantemente negativo con appena 865.044 unità registrate, in calo del 18,4% sul 2021, anno che si era chiuso con un calo del 23,9% rispetto ai livelli pre-Covid. Questi dati confermano la difficoltà attraversata dal comparto e che, avvertono gli esperti, è destinato probabilmente a peggiorare nel prossimo futuro a causa degli attesi rincari alla luce del recente andamento delle materie prime.

Il quadro generale, anche dopo lo spunto di agosto, non cambia in modo significativo, perché sempre condizionato – osserva Promotor - da una grave crisi della domanda, dagli effetti del Covid, dalla guerra e, ancora, dalle difficoltà dei produttori nel reperire componenti essenziali (microchip, cavi, ecc.).

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Gli incentivi alle auto con motori meno inquinanti

La crescita delle vendite registrata in agosto, secondo gli addetti ai lavori, potrebbe essere attribuita per gran parte a un primo effetto degli incentivi all’acquisto di vetture con alimentazioni tradizionali (quelle con emissioni da 61 a 135 grammi di CO2 al chilometro), incentivi varati con il DPCM del 6 aprile scorso.

Al contrario, secondo l’analisi, appare praticamente nullo, o quasi, l’impatto degli incentivi previsti dallo stesso decreto per le vetture ecologiche. Il Governo, comunque, si è impegnato a cambiare il disposto del provvedimento per renderlo più adeguato alle esigenze del mercato, tenendo conto delle indicazioni arrivate dal settore. Le modifiche annunciate, tuttavia, tardano ad emergere dalla giungla della burocrazia.

Necessarie le infrastrutture per far decollare la mobilità verde

Dati alla mano, rispetto alle iniziative dell’Esecutivo a favore del settore, diventa sempre più evidente che per fare decollare la mobilità elettrica non bastano gli incentivi all’acquisto. Occorre invece, secondo gli esperti, anche un fortissimo impegno nella creazione di una rete di infrastrutture di ricarica adeguata, di cui al momento non si vede traccia (e che l’Acea, l’associazione dei produttori di auto europei, denuncia da tempo forti ritardi).

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente di Promotor, la prognosi per il mercato italiano dell’auto resta ‘riservata’. La guarigione ancora non si intravede, considerando che si profila la possibilità di aumenti significativi dei listini auto legati all’impatto della crisi energetica sui costi di produzione.

A cura di: Fernando Mancini

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