Auto: resta al centro della mobilità degli italiani
L’auto è centrale nella mobilità degli italiani, perché è più sicura e più comoda. Sono in ripresa i mezzi di trasporto condivisi, mentre hanno ancora poco spazio quelli alternativi. L’incertezza dell’economia sta frenando le immatricolazioni di nuove vetture.
Gli italiani si sono reinventati il concetto di mobilità quando sono venute meno le restrizioni che la pandemia ha imposto per tenere sotto controllo le ondate di contagi: si muovono più di quanto facessero nel periodo pre-Covid e lo fanno preferendo l’auto di proprietà, considerata più comoda e sicura degli altri mezzi. Nonostante questa rinnovata voglia di girare, rimasta a lungo compressa per l’emergenza sanitaria, le immatricolazioni di nuove auto non ripartono: gli acquisti sono infatti frenati dall’incertezza del quadro economico, così come dal fatto che gli automobilisti danno sempre più importanza al noleggio e allo sharing. È la foto scattata dallo studio 'La mobilità degli italiani riaccende i motori' che Aniasa e Bain & Company hanno condotto nelle principali città del Paese.
Le quattro ruote preferite dal 90% dei cittadini
Quasi il 90% degli italiani usa prevalentemente l’auto per muoversi, che resta il mezzo preferito da chi si muove in città, seguito a distanza dal trasporto pubblico locale (TPL). Ancora bassa è, infatti, la quota occupata da car sharing, bicicletta, taxi, monopattini, perché i mezzi cosiddetti "alternativi" vengono usati regolarmente (ovvero tutti i giorni) solo dal 2-3% degli italiani. Lo scooter si avvicina al TPL e all’auto, ma con un profilo più stagionale. La vettura si conferma dunque un mezzo imprescindibile per chi vive nel nostro Paese: considerato anche il fatto, come evidenzia la ricerca, che addirittura il 60% di chi non l’ha usata nel 2021 pensa invece di utilizzarla quest’anno.
L’uso dei mezzi alternativi è ancora sporadico
Il principale motivo che c'è dietro al netto dominio dell’auto è preciso: i consumatori la trovano comoda e sicura, e di riflesso la preferiscono per il lavoro e i viaggi, anche a discapito di altri elementi negativi come il parcheggio o l’aspetto economico. Le nuove forme di mobilità (come sharing o monopattini) sono preferite per la maggiore sostenibilità o per gli spostamenti veloci, ma sono per lo più un’alternativa al camminare e non all’auto. La spiegazione sta nell’uso che ne facciamo: l'impiego dell’auto è ripetitivo e continuativo, mentre si ricorre al mezzo alternativo in modo sporadico e non ricorrente. Questa evidenza è confermata dal fatto che, anche per chi usa di frequente i mezzi alternativi, l’automobile è comunque sempre il secondo mezzo di trasporto.
Il risveglio della mobilità condivisa
La mobilità condivisa, dopo due anni di sofferenza per la paura di contrarre il Covid-19, sta ripartendo. Nel Paese, infatti, torna a crescere il ricorso al car sharing (+2% nel 2022) e ai monopattini elettrici (+5%). Anche le formule di noleggio tornano a vedere un futuro roseo, segnando un +5% di propensione all’utilizzo per il lungo termine e +1% per il breve termine. Ad alimentare il risveglio di questa componente della mobilità è una ritrovata disponibilità economica che, secondo la ricerca, rappresenta un cambio di rotta importante, che dovrà trovare il modo di consolidarsi. L’analisi, in particolare, rileva che questa prospettiva deve fare i conti con le deteriorate prospettive della congiuntura che minacciano il loro utilizzo ricorrente.
Le immatricolazioni frenate dall’incertezza economica
La ricerca ha monitorato anche l’aspetto economico che vede al centro gli automobilisti. Questi, in particolare, si mantengono scettici verso l’acquisto di una nuova auto: il 55% (57% nel 2021) non ha neanche considerato l’acquisto di una vettura nuova e come prima motivazione cita l’incertezza economica (33%), seguita dall’attesa di un calo dei prezzi (26%). Non è un caso, infatti, se il 51% degli intervistati considera l’incentivo governativo un prerequisito per valutare se, o meno, acquistare un’auto nuova. In altre parole, gli italiani quando valutano un’auto si concentrano su prezzo e risparmio sui consumi, oltre che sulla sicurezza, e il contesto attuale non facilita l’acquisto di un bene durevole.