Credito alle famiglie, si rischiara l’orizzonte
L’ultimo Osservatorio sul Credito al Dettaglio, realizzato da Assofin, Crif e Prometeia, vede diradarsi le nubi per il prossimo anno. Questo a dispetto di un ritmo molto lento della crescita economica e a fronte di numerosi fattori di incertezza a livello geopolitico.

Nei limiti concessi dalla congiuntura, il settore del credito al consumo può guardare con sufficiente ottimismo al futuro. I timori di recessione, molto diffusi fino a qualche tempo fa, hanno perso forza per lasciare spazio a una previsione di crescita, per quanto limitata.
Lo stato di salute delle banche fa ben sperare
Le ultime stime degli organismi internazionali accreditano la crescita dell’economia italiana ben al di sotto dell’1% sia quest’anno, sia nel 2024 e nel 2025. Uno scenario non proprio entusiasmante per le famiglie che devono mettere in programma degli investimenti e quindi valutare se ricorrere a un finanziamento. Ma, nonostante ciò, l’ultimo Osservatorio sul Credito al Dettaglio, realizzato da Assofin, Crif e Prometeia, vede diradarsi le nubi per il prossimo anno. Un andamento che potrebbe apparire sorprendente ma solo se si trascurano due aspetti: il primo è relativo alla grande capacità di risparmio che da sempre caratterizza le famiglie italiane e che è cresciuta nel corso degli ultimi mesi, creando così un cuscinetto di risorse da poter utilizzare al momento del bisogno; dall’altro il buono stato di salute delle banche italiane, che in passato hanno operato una profonda pulizia dei bilanci, che consente loro di continuare a concedere credito al momento delle richieste. Anche se – ovviamente – la situazione congiunturale suggerisce grande prudenza.
Si chiude un anno in chiaroscuro
Quando all’anno che sta per concludersi, dopo il buon avvio nel primo trimestre, lo scenario si è andato indebolendo, con i primi nove mesi dell’anno che hanno chiuso con erogazioni in progresso limitato (+2,3%) rispetto allo stesso periodo del 2022, grazie ai finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli erogati ai privati presso i concessionari (+14,1%). Il recupero si lega all’evoluzione positiva del mercato del settore automotive, che ha beneficiato della maggior disponibilità di nuovi veicoli, della ripresa dell’usato e del comparto moto.
Discreto l’andamento dei finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, beni per l’efficientamento energetico dell’abitazione, ciclomotori ed altri beni e servizi finanziabili), con una performance in crescita del 6,5% nei primi nove mesi di quest’anno rispetto al medesimo periodo dello scorso. Un contributo positivo deriva dalla componente “green”, che ha potuto ancora beneficiare degli ecobonus governativi per la riqualificazione energetica degli immobili.
In sofferenza il credito non finalizzato
La debolezza congiunturale pesa sul credito non finalizzato, sia in termini di flussi finanziati sia in termini di importi medi erogati, che sono in decisa diminuzione. I prestiti personali hanno visto ridursi i flussi finanziati del 3,6% e la cessione del quinto ha chiuso il periodo gennaio-settembre con erogazioni in calo dell’1,9%. Male anche le rateizzazioni via carta di credito (-2,8%), nonostante la crescita dell’installment, che consiste nel finanziamento di una o più spese attraverso un importo prestabilito e un piano di rimborso predefinito.
Mutui trainati dalle surroghe
L’aumento dei tassi da parte della Bce ha alzato un muro nell’accesso ai finanziamenti. La conseguenza è stata una contrazione del valore dei mutui immobiliari alle famiglie nell’ordine del 9,8% tra gennaio e settembre (rispetto al medesimo periodo dello scorso anno). Il dato è la media tra due andamenti opposti: i mutui per acquisto sono scesi di ben il 40,5%, mentre le surroghe sono cresciute del 56,8%.
Detto di quel che è stato, per l’Osservatorio le prospettive sono incoraggianti. Gli analisti stimano che i flussi di mutui per acquisto abitazioni torneranno a crescere dal 2024, sostenuti anche dalla maggiore sensibilità di domanda e offerta verso la componente green. Anche i flussi di credito al consumo, sostenuti a fine 2023 dalla sola componente del finalizzato, torneranno a crescere nel comparto dei prestiti personali e della cessione del quinto. Tutto questo a fronte di uno scenario in cui, nonostante i maggiori rischi, il livello dei tassi di default non tornerà a quelli registrati nelle precedenti fasi di crisi.
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