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Credito: bene i prestiti, la domanda è sempre più digitale

Le richieste di finanziamento degli italiani sono sempre più presentate tramite il canale digitale. Lo rivela uno studio, secondo cui in febbraio i prestiti personali sono balzati del 15,7 per cento. In ritardo annuo i prestiti finalizzati, che sono però tornati sopra i livelli del 2019.

Pubblicato il 22/03/2022
uomo impila monete con salvadanaio e calcolatrice
Andamento del mercato del credito a febbraio

Il mercato del credito continua a sfornare dati positivi, di riflesso alla crescente sensazione che il peggio della pandemia sia alle spalle. Febbraio, anche se negli ultimi giorni ha risentito dell’inizio della guerra in Ucraina (è scoppiata il 24), ha visto la conferma delle tendenze del mese precedente: si è rivelato positivo sia per i prestiti personali sia per i prestiti finalizzati, mentre riporta ancora una leggera decrescita per quanto riguarda i mutui.

È quanto emerge dal Rapporto sul Credito Italiano – Trends & Insights di Experian, dove si sottolinea la continua risalita dei prestiti personali, quelli che avevano più sofferto durante l’emergenza sanitaria, verso valori pre-pandemia (anche se rimangono ancora distanti i livelli del febbraio 2019).

I prestiti personali accelerano

Nel dettaglio, nel mese di febbraio le richieste di prestiti personali sono cresciute del 7,24% congiunturale, del 15,73% su base tendenziale, mentre denunciano ritardi rispetto al febbraio 2020 (-0,54%) e, ancora più ampio, sul febbraio 2019 (-28,43%).

Anche sul fronte del prestito finalizzato si registra una leggera crescita nel secondo mese dell’anno. In questo caso, però, i dati del 2019 sono già ampiamente superati, confermando che gli italiani sono tornati a fare affidamento a questo tipo di strumento. In particolare, le relative richieste a febbraio sono cresciute del 4,98% mensile, mentre risultano in calo del 19,93% rispetto al febbraio 2021, ma sono in netto miglioramento nei confronti del febbraio 2020 (+28,49%) e febbraio 2019 (+3,27%).

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In lieve frenata le richieste di mutuo

Dopo la grande corsa che ha caratterizzato l’ultima parte del 2021, sulla spinta sia dei tassi d’interesse bassi sia degli incentivi varati dal Governo (soprattutto quelli a favore dei giovani under 36 per l’acquisto della loro prima casa), a febbraio sono calate invece le domande di mutuo, del 4,08% rispetto ai dati di gennaio. Questa flessione, sottolinea lo studio di Experian, è stata tuttavia controbilanciata da un leggero aumento dell’importo erogato, che passa da 136.495 a 137.983 euro (+1,09%). Dallo spaccato del comparto emerge un mercato del credito ipotecario irregolare: mutui in calo del 6,97% rispetto al febbraio 2021, in aumento del 14,35% rispetto al febbraio 2020 e in ritardo del 9,54% rispetto al febbraio 2019 (ultimo anno al netto del Covid).

Il mercato ha vinto la prova del digitale

Nel mese si conferma l’aumento nell’utilizzo di piattaforme digitali per le richieste di credito, con +1,3% mensile. Se analizzato su tempi più lunghi, il passaggio al digitale si rivela una tendenza inarrestabile: tra febbraio 2022 e febbraio 2019 l’incremento è stato del +122%. La ricerca di Experian analizza anche le principali voci di spesa che vengono finanziate dai prestiti chiesti dagli italiani.

In particolare, il telefono cellulare resta il motivo principale per le domande di un prestito finalizzato, anche se la percentuale diminuisce al 28,1% dal 32,9% del mese precedente. Crescono invece le richieste di finanziamento per l’acquisto di un’automobile nuova, da 10,10% a 12,6% e per un’automobile usata, che passano dal 6,9% al 7,2%.

Italia a due velocità: i prestiti finalizzati al Nord, i personali nel Centro-Sud

Analizzando nei dettagli il mercato del credito a livello regionale, si osserva un Paese a due velocità: i prestiti finalizzati hanno ottenuto ottimi performance nel Settentrione: Liguria (+12,72%), Piemonte (+11,21%), Emilia-Romagna (+11,19%), Lombardia (+10,26%) e Veneto (+10,25%).

Al contrario, i prestiti personali hanno performato meglio nel Centro-Sud: Toscana (+10,88%), Marche (+9,97%), Campania (+9,79%), Umbria (+9,4%) e Molise (+9,4%). Senza grosse oscillazioni regionali la componente dei mutui ipotecari, dove spiccano Liguria (-5%), Basilicata (-4,71%) e Toscana (-3,78%). Poche le regioni che chiudono il mese in positivo, sempre comunque con una variazione molto ridotta: l’unica a superare l’1% è infatti il Friuli (+1,63%).

A cura di: Fernando Mancini

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