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Sostegni Ter, nuova proroga per la rottamazione delle cartelle

Oltre 500mila contribuenti potranno contare su una seconda chance prevista dall'emendamento al Decreto Sostegni Ter. Chi non ha saldato ancora le rate 2020 e 2021, ha ancora tempo per farlo, beneficiando sempre della definizione agevolata. Vediamo com'è cambiato il calendario.

Pubblicato il 23/03/2022
cartellino con scritta 2020 su tastiera computer
arriva la proroga per la rottamazione delle cartelle

I contribuenti possono tirare un sospiro di sollievo. E lo Stato può tornare a fare cassa. Nel corso della notte tra lunedì 14 e martedì 15 marzo, la Commissione Bilancio ha dato il via libera a un emendamento al decreto Sostegni Ter con cui vengono prorogati i termini per il pagamento delle rate scadute della Rottamazione ter e del “Saldo e stralcio”.

Chi non è riuscito a saldare i debiti presenti nelle cartelle di pagamento potrà farlo ancora senza dover far fronte a sanzioni o a interessi di mora. La nuova dilazione fa riferimento anche al “Saldo e stralcio” delle cartelle, ovvero alla riduzione delle somme dovute per i contribuenti che versano in una grave e comprovata difficoltà economica. Tale misura interessa solo le persone fisiche ed è riferito unicamente ad alcune tipologie di debiti affidati all’Agente della riscossione. La misura agevolativa, oltre alla riduzione degli importi dovuti, prevede anche l'azzeramento di sanzioni e interessi di mora.

Il nuovo calendario

Grazie alla riformulazione dell’emendamento al DL Sostegni Ter, cambia così il calendario delle date entro cui effettuare i versamenti.

Le rate potranno essere versate:

  • entro il 30 aprile 2022 se in scadenza nell'anno 2020;
  • entro il 31 luglio 2022 se in scadenza nel 2021;
  • entro il 30 novembre 2022 se in scadenza nel 2022.

Emiliano Fenu, senatore dei Cinque Stelle, ha sottolineato come “a metà dicembre 2021, ovvero la scadenza precedente, il 43% di contribuenti che aveva aderito a queste definizioni non era riuscito a saldare le rate successive”, generando così un buco di 2,4 miliardi.

C’è, dunque, ancora tempo per regolarizzare la propria posizione. Sono oltre 500mila i contribuenti che non sono riusciti a saldare le rate entro lo scorso 31 dicembre. Tra le tante novità c’è anche l’applicazione della deroga ai mini ritardi con le nuove scadenze: i pagamenti effettuati entro 5 giorni dal termine fissato risultano comunque valevoli.

Cos'è e come leggere una cartella di pagamento

Si parla di cartella di pagamento per indicare l’atto che Agenzia delle Entrate-Riscossione invia ai contribuenti al fine di recuperare i crediti vantati dagli enti impositori: Agenzia delle Entrate, Inps, Comuni, eccetera.

All’interno della cartella vi sono le somme dovute all’ente creditore, l’invito a provvedere al pagamento entro i termini definiti dalla data di notifica, le informazioni sulle modalità di pagamento e le istruzioni per richiedere la rateizzazione, la sospensione o proporre ricorso.

Nella prima pagina del documento, in alto a sinistra, viene riportato il numero identificativo dell’atto e sotto l’ente o gli enti creditori su incarico dei quali si procede all’emissione della cartella. In alto a destra, invece, ci sono i dati del destinatario.

Sempre in prima pagina vi sono sia i riferimenti degli enti creditori, che si sono rivolti all’Agenzia delle Entrate per riscuotere i ruoli contenuti nella cartella di pagamento, sia la causale del debito e l’importo da pagare. Nelle pagine successive sono indicate le modalità per pagare, rateizzare, sospendere la riscossione, presentare ricorso.

Come pagare

Sono diverse le modalità di pagamento a disposizione del contribuente per pagare le rate della Rottamazione ter e del “Saldo e stralcio”. Oltre al servizio “Paga online” presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, è possibile utilizzare i canali telematici delle banche, di Poste Italiane e di tutti gli altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti al nodo pagoPA.

Inoltre, gli utenti possono richiedere al proprio Istituto di credito il pagamento delle rate tramite addebito in conto corrente. In questi casi è necessario che la richiesta di attivazione del mandato, nel rispetto delle procedure e degli adempimenti previsti dal sistema interbancario, venga presentata alla banca del titolare del conto almeno 20 giorni prima della scadenza della rata. È possibile, infine, effettuare il pagamento utilizzando i crediti commerciali vantati nei confronti della Pubblica amministrazione e quindi utilizzare l’istituto della Compensazione.

In caso di mancato, insufficiente o tardivo pagamento entro i termini di scadenza o per importi parziali, si perderanno i benefici della “Definizione agevolata” e i versamenti effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.

A cura di: Tiziana Casciaro

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