logo segugio.it
Chiama gratis 800 999 555 lun-ven: 8.30-20 | sab: 9-18 Chiama gratis 800 999 555

Credito: domanda di prestiti vivace anche a dicembre

Il mercato del credito resta vivace. I prestiti al settore privato, rende noto Banca d’Italia, in dicembre sono complessivamente aumentati del 2,1 per cento e quelli concessi solo alle famiglie del 3,7 per cento. Nello stesso mese i tassi applicati ai mutui sono scesi all’1,74 per cento.

Pubblicato il 17/02/2022
Una mano porge banconote di euro a un’altra mano che li prende attraverso lo sportello di una banca
Andamento dei prestiti al settore privato nel mese di dicembre

La domanda di prestiti arrivata dal settore privato a dicembre è accelerata, sulla scia dell’allentamento dei criteri di offerta che ha caratterizzato l’ultimo trimestre del 2021. Trend riconducibile a una minore percezione del rischio. Banca d’Italia segnala che anche i criteri di offerta applicati ai finanziamenti alle famiglie - per l’acquisto di abitazioni e per il credito al consumo - sono diventati più distesi.

In particolare, la domanda di prestiti delle imprese e delle famiglie è cresciuta, di riflesso soprattutto alla maggiore necessità di scorte e capitale circolante, al miglioramento della fiducia dei consumatori, ai cambiamenti del regime tributario nel mercato immobiliare e all’incremento della spesa per beni di consumo durevoli.

Nel dettaglio, a dicembre i prestiti concessi al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti del 2,1 per cento sui dodici mesi (+1,5 per cento a novembre). È quanto emerge dal bollettino ‘Banche e moneta: serie nazionali’ di Via Nazionale, secondo cui i prestiti alle famiglie sono nel frattempo aumentati del 3,7 per cento sui dodici mesi (in linea col mese precedente), mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dell’1,6 per cento (+0,6 nel mese precedente).

I depositi del settore privato, sempre nel mese di riferimento, sono cresciuti del 6,9 per cento sui dodici mesi (in rallentamento rispetto al +6,2 per cento registrato in novembre). La raccolta obbligazionaria è invece diminuita del 5,1 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente (-4,5 per cento in novembre). Le sofferenze, secondo il rapporto, sono diminuite del 20,3 per cento sui dodici mesi (in novembre la riduzione era stata del 22,9 per cento). La variazione, precisano da Palazzo Koch, può risentire dell’effetto di operazioni di cartolarizzazione.

I tassi sui mutui correggono all’1,74%

Nel mese di dicembre c’è stato una lieve correzione dei tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG), che si sono assestati all’1,74 per cento (dall’1,81% di novembre).

In sintonia si sono mossi anche quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo, collocatisi al 7,64 per cento (7,82 nel mese precedente). I tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono aumentati all’1,18% (1,09), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari all’1,75%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati allo 0,88%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,30 per cento (0,31 nel mese precedente).

I titoli di Stato nei portafogli delle banche

Per quanto riguarda i titoli in portafoglio emessi da residenti in Italia (diversi da azioni e partecipazioni), le banche italiane a dicembre possedevano titoli di Stato italiani per un ammontare di 410,3 miliardi di euro, in calo dai 418,9 miliardi di novembre.

In particolare, si conferma anche che nel mese considerato buona parte del portafoglio, secondo le tabelle di Banca d’Italia, è rappresentata dai Btp: in dicembre sono ammontati a 297,95 miliardi (301,85 miliardi del mese precedente). Al secondo posto della classifica ci sono i Cct (81,42 miliardi contro 81,33 miliardi). I Bot detenuti ammontavano a 7,43 miliardi (9,25 miliardi) e i Ctz a 4,2 miliardi (6,69 miliardi).

Nel corso del 2021 la composizione dei titoli di stato nel portafoglio delle banche è rimasta sostanzialmente stabile (-1,9%), con la presenza dei Btp praticamente immutata (-0,29%), l’aumento significativo dei Cct (+20,71%) e le correzioni subite dai Bot (-22,8%) e Ctz (-60,27%).

A cura di: Fernando Mancini

Come valuti questa pagina?

Valutazione media: 5 su 5 (basata su 1 voto)

Articoli correlati