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Credito: ottobre vivace, al traino della domanda dei giovani

In ottobre le domande di prestiti da parte delle famiglie sono aumentate del 10 per cento annuo, mentre l’importo medio chiesto ha segnato un rialzo dell’1,6 per cento a 8.127 euro. Molto attivi i giovani. Buona la tenuta dei nuovi mutui, nonostante l’aumento dei tassi d’interesse.

Pubblicato il 24/11/2022
firma di un prestito
Andamento del mercato del credito

Il credito continua a sfornare performance positive, sulla spinta fornita principalmente dai giovani e, in particolare, da quelli che fanno il loro debutto in questo mercato. La vivacità della domanda si è riflessa sull’importo medio che, dopo ben nove mesi di variazioni negative, è tornato a crescere (e anche in modo significativo).

È quanto emerge dalla più recente ricerca di CRIF riferita al mese di ottobre. Sull’andamento dei finanziamenti alle famiglie, ha commentato Simone Capecchi, executive director di CRIF, ha avuto un crescente peso il segmento dei New to Credit, ovvero i giovani che entrano nel mercato del credito richiedendo prevalentemente finanziamenti di piccola entità e di breve durata.

+10% la domanda delle famiglie, +1,6% l’importo medio

La vivace domanda dei giovani ha spostato la struttura del mercato: infatti, ha osservato Capecchi, oggi oltre il 76% ha in essere un contratto rateale inferiore ai 5 anni e, nel 20,5% dei casi, con un importo inferiore ai mille euro.

In ottobre le domande di prestiti delle famiglie sono aumentate del 10% annuo, mentre l’importo medio chiesto ha segnato un rialzo dell’1,6% a 8.127 euro. Entrando nel dettaglio, i prestiti personali sono cresciuti del 19,5% e il relativo importo medio è diminuito del 5,8% annuo a 12.041 euro. Orientamento positivo anche per i prestiti finalizzati, che hanno segnato un +5,4%, con un relativo importo medio attestatosi a 5.950 euro (+5,3% sull’ottobre 2021).

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Il rialzo dei tassi rende più interessante il mutuo variabile

L’attività sui mutui immobiliari registra un andamento a macchia di leopardo. Relativamente ai nuovi mutui erogati, nel mese c’è stata una contrazione modesta, dell’1,5%, ma se vengono contate anche le surroghe la flessione sale a -24,5%.

L’assottigliamento delle surroghe, segnala comunque l’analisi di CRIF, sembra essere prossimo a una svolta grazie al recente rialzo dei tassi di riferimento che ha reso più appetibili i mutui al tasso variabile (implicando nuovi margini di trattativa tra i mutuatari e l’istituto erogatore). In compenso, in ottobre l’importo medio dei mutui richiesti si è mantenuto pressoché stabile, con una variazione positiva dello 0,2% e un valore pari a 142.660 euro.

Oltre un terzo dei mutui richiesto dagli under 35

In questo contesto merita segnalare, secondo Capecchi, come l’aumento dell’indice Euribor a 3 mesi – passato da -0,50% medio di marzo 2022 a +1,3% medio di settembre 2022 – abbia prodotto un significativo aumento dell’importo della rata dei mutui a tasso variabile in via di rimborso, spingendo le famiglie verso contratti a tasso fisso o tasso variabile con CAP.

Malgrado la situazione di perdurante incertezza, permane la vivacità della domanda dei mutui da parte dei giovani, con oltre un terzo delle richieste presentate proprio dagli under 35 (tra i maggiori beneficiari dalle agevolazioni previste dal Governo con il Decreto Sostegni bis nell’ambito del Fondo di Garanzia Mutui prima Casa).

Il profilo dei giovani che debuttano sul mercato del credito

Nell’ambito della ricerca, CRIF ha analizzato anche il profilo di chi richiede finanziamenti per la prima volta (‘New to Credit’) rispetto a chi invece ha già una storia creditizia (‘Active to Credit’). Nello specifico, i nuovi richiedenti hanno un’età media di 32 anni (contro i 46 degli ‘Active to credit’), e nel 40,8% dei casi hanno meno di 25 anni.

Da sottolineare che il segmento dei New to Credit under 25 risulta in crescita del 7,6% annuo e quasi una richiesta su quattro proviene da cittadini non nati in Italia, con una crescita del +14,5%. Inoltre, una domanda su due è per un prestito finalizzato e solo il 17% riguarda i prestiti personali. Infine, crescono le richieste di carte (+25%) e di mutui immobiliari (+3%), mentre le altre forme rateali (come leasing, noleggio, cessione del quinto o microcredito) calano dell’1%.

A cura di: Fernando Mancini

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