Euro 7, Acea: costi da 4 a 10 volte più alti
Acea boccia la proposta Euro 7 e contesta le stime della Commissione Europea: per l'Associazione europea dei costruttori di auto, infatti, la proposta sui nuovi standard per le emissioni inquinanti nei trasporti rischia di avere un impatto ambientale basso a un costo estremamente elevato.

La proposta sui nuovi standard per le emissioni inquinanti nei trasporti (Euro-7) aumenterà i costi di produzione di automobili, furgoni, camion e autobus. È l’allarme lanciato da Acea, che ha richiesto uno studio a Frontier Economics per calcolare i costi che bisognerà affrontare con le nuove norme.
L’indagine svela che si dovrà far fronte a circa 2.000 euro in più per auto e furgoni con motore a combustione interna e a circa 12.000 euro in più per camion e autobus diesel. Queste cifre - denuncia l’Associazione europea dei costruttori di auto - sono da 4 a 10 volte superiori alle stime della Commissione Europea nella sua valutazione d'impatto Euro 7: 180-450 euro per auto e furgoni e 2.800 euri per camion e autobus.
Secondo Arera, infatti, i calcoli effettuati dalla Commissione Europea includono soltanto i costi diretti di produzione, principalmente per attrezzature e investimenti. Per il sodalizio, dunque, si è ben lontani dai reali prezzi di acquisto. E ancor più distanti dai prezzi per gli utenti finali.
Acea boccia così il nuovo standard Euro 7, ritenendo che le attuali norme Euro 6/VI siano già complete e rigorose per le emissioni inquinanti e che le emissioni di gas di scarico siano già a un livello appena misurabile grazie alla tecnologia dei veicoli all'avanguardia. Questo nuovo standard andrà a stabilire limiti ancora più severi e a tener conto anche delle emissioni provenienti dall’usura dei freni e dall’abrasione degli pneumatici. La data cerchiata in rosso sul calendario è quella di luglio 2025 per auto/furgoni e di luglio 2027 per veicoli pesanti.
"L'industria automobilistica europea è impegnata a ridurre ulteriormente le emissioni a beneficio del clima, dell'ambiente e della salute. Tuttavia, la proposta Euro 7 semplicemente non è il modo giusto per farlo, in quanto avrebbe un impatto ambientale estremamente basso a un costo estremamente elevato", è quanto ha dichiarato Sigrid de Vries, Direttore Generale dell'Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA). Per Acea, infatti, si possono comunque fare passi in avanti per l’ambiente e la salute grazie all’elettrificazione e la sostituzione dei veicoli più obsoleti e vecchi presenti sulle strade europee con modelli Euro 6/VI altamente efficienti.
Euro 7, costi diretti e indiretti
Oltre ai costi diretti, la proposta Euro 7 genererà – secondo quanto rivela lo studio di Frontier Ecomics richiesto da Acea - costi indiretti, come un maggiore consumo di carburante. Nel corso della vita di un veicolo si potrebbe arrivare a far lievitare i costi del carburante del 3,5%, pari a 20.000 euro in più per i camion a lungo raggio e di 650 euro per auto e furgoni.
Costi indiretti, che, a detta dell’Associazione europea dei costruttori di auto, sono stati totalmente ignorati nella valutazione d'impatto della Commissione e a cui si sommano i costi diretti.
In particolare Frontier snocciola nel suo studio tali voci aggiuntive:
- Emissioni degli pneumatici: con lo standard Euro 7 si parla per la prima volta di emissioni di abrasione degli pneumatici.
- Poca scelta per i consumatori perché ci si ritroverà a fare i conti con costi molto più alti rispetto a quelli attuali o anche con la scomparsa di alcuni modelli in questo segmento di veicoli sotto Euro 7.
- Veicoli elettrici a batteria più costosi: gli esperti del settore prevedono costi di produzione più elevati dell'ordine di circa 178 €/veicolo per auto elettrica/furgoni e 750 €/veicolo per autobus/camion a causa dei limiti di emissione diversi dai gas di scarico e dei requisiti di durata della batteria.
Spese che andrebbero ad aggiungersi al costo totale di possesso di un veicolo, determinando nuove pressioni finanziarie sui consumatori e sulle imprese in un momento di alta inflazione e aumento dei prezzi dell'energia.