Prestiti consolidamento, vince la formula: durata più lunga, rata più bassa
Sprint per il prestito consolidamento debiti grazie ai tassi di interesse in discesa dopo i tagli della BCE. I consumatori premiano la formula: durata più lunga del finanziamento (in media fino a 7,4 anni) per avere una rata mensile con un importo più basso. Una formula che assicura un maggiore risparmio.

Negoziare, accorpare e stipulare un nuovo prestito per consolidare i debiti passati. Con un obiettivo ben preciso da centrare: risparmiare sulla rata mensile. E per raggiungerlo, la mossa giusta è allungare la durata del finanziamento. Lo sanno bene i consumatori.
Per questo motivo, i prestiti consolidamento debiti sono quelli che hanno un piano di rimborso più lungo rispetto a tutti gli altri prestiti personali o alla cessione del quinto. I numeri dell’Osservatorio di Segugio.it parlano chiaro: nei primi due mesi del 2025 si richiedono durate del finanziamento di 7 anni e 4 mesi e se ne ottengono anche di 7 anni e 5 mesi. Di fatto due anni in più rispetto alla media di prestito personale. Una durata in netto aumento. E mai registrata prima d’ora. Basti dire che quattro anni fa, nel 2021, era di 6 anni e 1 mese.
Il prestito consolidamento debiti ha il vantaggio di ottenere un unico finanziamento che estingua gli altri e abbia un tasso di interesse più conveniente, tenendo presente che ci sono anche alcune banche che propongono un TAN unico e bloccato.
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Importo medio salito oltre quota 21mila euro
Non solo domande di un prestito consolidamento debiti di più ampio respiro, ma anche un importo medio maggiore richiesto. A gennaio e febbraio di quest’anno è salito a 21.100 euro, con un balzo di 6.400 euro rispetto al 2021, quando era a 14.600 euro. Nel giro di appena sei mesi è aumentato di 2.500 euro, considerato che a settembre 2024 era di 18.600 euro, come rilevato dall’Osservatorio di Segugio.it.
Quanto sia elevata la cifra richiesta per un prestito consolidamento debiti diventa ancora più evidente se messa a confronto con l’importo medio richiesto di un prestito personale che a inizio 2025 ammonta a 12.600 euro.
Maggiore durata e maggiore importo richiesto a cui si sommano anche le maggiori richieste per questa tipologia di finanziamento: le domande rappresentano il 18,5% di quelle totali. Anche in questo caso, facendo segnare un progressivo e costante incremento nel corso degli ultimi cinque anni: erano il 10,7% nel primo trimestre del 2020.
La discesa dei tassi premia il consolidamento debiti
Dietro questo balzo all’insù dei prestiti per consolidamento c’è la discesa dei tassi di interesse, più marcata a inizio di quest’anno rispetto al recente passato. Tassi più bassi che consentono ai consumatori di alleggerire la rata mensile da rimborsare
I dati raccolti dall’ultima rilevazione eseguita dall’Osservatorio di Segugio.it mostrano che il miglior tasso di interesse di febbraio è sceso al 7,14%, quota già toccata nel secondo trimestre 2023. Da allora, invece, c’è stato prima un picco fino al 7,64% a dicembre 2023, poi una lenta e continua curva discendente lungo tutti i dodici mesi del 2024, con un’accelerazione nel secondo semestre, quando hanno cominciato a farsi sentire sui mercati i primi tagli operati dalla BCE.
Gli interessi scenderanno ancora nei prossimi mesi
Si tratta di una parabola che ha anche seguito la cessione del quinto dello stipendio e della pensione.
Prendendo in esame sempre le top offerte di febbraio 2025, per i dipendenti pubblici il miglior tasso si è attestato al 4,61%, poco più alto per i dipendenti privati (5,70%) e interesse del 5,87% per i pensionati.
Le previsioni per i prossimi mesi disegnano un quadro di ulteriore calo degli interessi, considerato che la Banca centrale europea non fa mistero di puntare a ridurre ancora il costo del denaro nell’arco del 2025.
I banchieri centrali non vedono altra strada percorribile nel tentativo di imprimere maggiore impulso all’economia e dare più respiro ai consumi delle famiglie.
Alla luce di questa scelta di politica monetaria di Francoforte, gli analisti ipotizzano una nuova diminuzione dei tassi di un quarto di punto entro il prossimo mese di giugno, con il risultato che la convenienza dei prestiti personali sia destinata a crescere nel prosieguo dell’anno.