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Prestiti: domanda privata ancora in crescita in aprile

In aprile, secondo i dati di Banca d’Italia, i prestiti al settore privato sono aumentati del 2,7 per cento. Quelli concessi solo alle famiglie hanno rallentato la crescita al 3,9 per cento. Intanto i tassi applicati sui mutui sono balzati al 2,15 per cento, nuovo massimo da circa tre anni.

Pubblicato il 15/06/2022
Cellulare aperto su una pagina di Banca d'Italia
Andamento di aprile dei prestiti concessi al settore privato

La prospettata (e annunciata) prossima stretta creditizia della Bce influenza il mercato del credito italiano, sia sul fronte della domanda sia, soprattutto, con un’accelerazione più marcata dei tassi d’interesse. Lo scorso aprile, secondo quanto emerge dal rapporto ‘Banche e moneta: serie nazionali’, pubblicato da Banca d’Italia, i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), sono cresciuti complessivamente del 2,7 per cento sui dodici mesi (+2,5% nel mese precedente). La progressione è riconducibile soprattutto alle richieste arrivate dalle società non finanziarie, che sono aumentate dell’1,8% rispetto all’1,4% registrato nel mese precedente, mentre il ritmo dei prestiti concessi alle famiglie è rallentato leggermente, a +3,9% sui dodici mesi dopo il +4% consolidato in marzo.

+5,4% i depositi

Sempre in aprile, alla luce del difficile contesto economico e politico globale, spicca l’accresciuta prudenza dei risparmiatori italiani con l’ampio incremento registrato dai depositi del settore privato, aumentati del 5,4 per cento sui dodici mesi dopo il 4,8% di marzo. Per contro, secondo il rapporto di Banca d’Italia, nello stesso mese la raccolta obbligazionaria è diminuita dell’8,8 per cento sul corrispondente periodo dell’anno precedente (-8,9% in marzo). I tassi sui mutui ai massimi da quasi tre anni.

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I tassi sui mutui ai massimi da quasi tre anni

In aprile i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) hanno infilato il quarto rialzo mensile consecutivo, collocandosi al 2,15 per cento (contro 2,01% in marzo): si tratta del livello più alto da quasi tre anni a questa parte (giugno 2019). Nello stesso mese, i saggi applicati sulle nuove erogazioni di credito al consumo hanno corretto all’8,03 per cento (dall’8,06% del mese precedente).

I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari all’1,23 per cento (invariati da marzo), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari all’1,85 per cento, e i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati allo 0,87 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,32 per cento (come nel mese precedente).

Ancora in calo i titoli di Stato nei portafogli delle banche

Per quanto riguarda i titoli in portafoglio emessi da residenti in Italia (diversi da azioni e partecipazioni), le banche italiane nel mese di aprile possedevano titoli di Stato italiani per un ammontare di 422,18 miliardi di euro (426,25 miliardi nel mese precedente), in aumento comunque del 3,1% rispetto al dato di dicembre.

Come al solito, si conferma che buona parte di questo portafoglio, secondo le tabelle di Banca d’Italia, è rappresentata dai Btp: in marzo ammontati a 310,19 miliardi (315,50 miliardi in marzo). Al secondo posto della classifica ci sono i Cct (83,89 miliardi contro 84,28 miliardi). I Bot detenuti ammontavano invece a 6,7 miliardi (5,13 miliardi) e i Ctz a 3,01 miliardi (2,63 miliardi).

A cura di: Fernando Mancini

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