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Come funzionano i prestiti agli studenti?

Il prestito d'onore è una forma di finanziamento concesso ai giovani studenti universitari meritevoli per consentire loro di completare il percorso di studi. Grazie all'ombrello statale, le banche possono concederlo a tasso agevolato e con l'impegno di restituire il denaro nel tempo.

Pubblicato il 09/06/2022
studente che lavora al pc

Un finanziamento per gli studenti universitari che hanno bisogno di risorse per mantenersi agli studi e non possono contare su un adeguato supporto delle rispettive famiglie. E’ lo spirito del prestito d’onore, di cui si è tornato a parlare negli ultimi giorni dopo la notizia che la Cina ha deciso di abolire gli interessi. Vediamo perché e come funziona in Italia.

La decisione cinese

Il ministero delle Finanze di Pechino ha emanato una circolare che prevede l’esonero dal pagamento degli interessi sui prestiti studenteschi sovvenzionati dallo Stato e il rinvio del rimborso degli stessi. La misura vale per tutti coloro che otterranno la laurea entro la fine del 2022 ed è stata adottata per alleviare la pressione occupazionale dei giovani con difficoltà finanziarie, oltre che per ottimizzare i servizi di collocamento a favore degli studenti.

L’intervento riguarda esenzioni per circa 2 miliardi di yuan (poco meno di 300 milioni di euro) di interessi sui prestiti e rimborsi differiti per circa 5 miliardi di yuan (700 milioni di euro), a beneficio di oltre 4 milioni di studenti universitari.

Il modello italiano

Questa misura potrebbe fare scuola anche alle nostre latitudini, dove il prestito d’onore non è ancora particolarmente diffuso. A richiederlo sono i giovani che stanno frequentando l’università o un master, soprattutto se all’estero, dato il moltiplicarsi dei costi che una scelta simile comporta.

Rispetto al tradizionale prestito personale, categoria nella quale rientra, questo finanziamento prevede condizioni di rimborso agevolato (il pagamento avviene al termine degli studi, a patto che ciò avvenga nelle tempistiche previste, senza sforamenti) e maggiore facilità di ottenere credito (lo studente non è obbligato a fornire altra garanzia; sono sufficienti la prova dell’iscrizione al corso e dei risultati ottenuti nello studio).

In sostanza si tratta di una “scommessa” sul futuro di un giovane che, dal canto suo, può mettere sul piatto solo il proprio talento e la propria buona volontà. In cambio, restituirà quanto dovuto – a piccole rate – nel momento in cui troverà lavoro.

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Occhio ai voti

Concedendo un simile finanziamento, la banca si assume un rischio maggiore rispetto alle situazioni in cui c’è adeguata garanzia. È per questa ragione che il richiedente deve dare prova della propria serietà e costanza. Per un neoiscritto all’università fa dunque prova un voto elevato al diploma, per chi è più avanti negli studenti universitari, i risultati ottenuti nel corso che sta seguendo e il rispetto delle tempistiche previste dal piano di studi.

Come attivarsi

La strada maestra per conoscere le opportunità esistenti è contattare il servizio studenti del proprio ateneo e consultare la relativa pagina web, dove solitamente sono riportate informazioni sulle partnership tra l’università e gli istituti di credito.

Nel caso si rientri nei parametri previsti, è possibile fare domanda. Se quest’ultima viene accolta, il versamento avviene direttamente sul conto corrente dell’interessato che restituirà la somma dovuta e gli interessi in un arco di tempo medio-lungo a partire dal momento in cui troverà lavoro.

Il fondo statale

Per favorire il decollo di questo strumento è stato istituito un fondo pubblico, denominato “Fondo per il credito ai giovani”, gestito da Consap (società che fa capo al ministero dell’Economia), che si occupa di valutare i requisiti di accesso di chi fa domanda. La domanda va presentata direttamente agli istituti di credito aderenti, il cui elenco è presente sul sito dedicato Diamoglifuturo.it.

La normativa prevede che i finanziamenti siano erogati in rate di importo non inferiore a 3mila e non superiore a 5mila euro per ogni anno residuo di corso di studio, fino a un massimo di 25mila euro.

Consap interviene esclusivamente nella fase di ammissione alla garanzia, mentre alla banca compete la facoltà di erogare o meno il finanziamento fissandone i termini e le condizioni. Quindi la valutazione del merito creditizio e l'erogazione del finanziamento sono ad assoluta discrezione e competenza della banca stessa.

La domanda può essere presentata dalle persone di età compresa tra i 18 e i 40 anni e la restituzione va effettuata in un arco di tempo compreso tra i tre e i quindici anni.

La garanzia del Fondo interviene in caso di inadempimento del beneficiario del finanziamento liquidando alla banca il 70% dell’importo rimasto insoluto e provvedendo successivamente a recuperare la somma nei confronti del beneficiario inadempiente.

A cura di: Luigi dell'Olio

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