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Richiedere un prestito: consigli per l'uso

Pubblicato il 24/03/2014

Aggiornato il 06/07/2020

Richiedere un prestito: consigli per l'uso

Ottenere un prestito non è semplice come sembra a prima vista.
Eppure rivolgersi ad un istituto bancario per ottenere liquidità aggiuntiva rappresenta oggi per molti l’unica soluzione per poter realizzare un progetto o per acquistare un bene o un servizio necessari.

Ovviamente, con un occhio al portafoglio: i consumatori si orientano verso soluzioni che non prevedano rate troppo alte e che permettano di restituire il debito con tranquillità. L’erogazione del prestito da parte della banca non è così scontata: occorre infatti soddisfare tutte le condizioni specifiche poste dall’istituto.
Dietro un rifiuto si celano molteplici motivazioni: il richiedente potrebbe risultare un cattivo pagatore (il suo nome è presente nelle liste delle Centrali Rischi) o risulta essere sovraesposto perché nello stesso periodo ha  effettuate altre richieste di prestito. La ragione principale tuttavia resta quasi sempre la debolezza economica dell'utente e, di conseguenza, l’incapacità di garantire alla banca la corretta restituzione del debito.

Quali dunque le soluzioni se la banca dovesse rifiutare la nostra richiesta di prestito?
Non esiste una formula magica, ma sicuramente occorre seguire un modus operandi molto preciso perché la richiesta di prestito vada a buon fine.

Innanzitutto non richiedere più prestiti nello stesso periodo, per evitare di caricarci di un debito troppo oneroso da sostenere e di essere classificato come “cliente a rischio” dagli istituti.

In alternativa potremmo richiedere un prestito tramite la cessione del quinto del nostro stipendio oppure appoggiandoci ad un fideiussore o un coobbligato.
La prima soluzione è perseguibile da chi è pensionato o a chi ha un lavoro il più possibile sicuro: con la cessione del quinto la banca preleva la rata direttamente dalla busta paga o dalla pensione, mediante il datore di lavoro che tratterrà dallo stipendio la rata del prestito.

Qualora il rifiuto della banca fosse legato alla valutazione di un rischio troppo elevato, una possibile soluzione è la richiesta del prestito con la garanzia di una terza persona (garante appunto) che si impegna a risolvere il debito qualora non fossimo in grado di farlo personalmente. L’alternativa è individuare un coobbligato che fungerà da secondo intestatario del contratto per l'erogazione del prestito personale.
Laddove però le condizioni sussistono, le offerte sul mercato in questo momento sono particolarmente interessanti. Una rapida occhiata a Segugio.it vi aiuterà a individuare il prestito che fa al caso vostro, grazie alla comparazione dei migliori prodotti sul mercato.

A cura di: Alessia De Falco

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