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Accelerazione in corso per il credito al consumo

Corre il credito al consumo in Italia, con i primi quattro mesi dell'anno che hanno fatto segnare una crescita a due cifre percentuali, trascinandosi dietro anche i mutui, che restano in calo nel confronto annuo, ma in netto miglioramento rispetto al 2023.

Pubblicato il 22/06/2024
sacco con monete e lavagna con freccia in su
Crescita dei prestiti in Italia

Auto/moto e prestiti personali sono i motori del credito al consumo, che ha chiuso i primi quattro mesi del 2024 con valori in crescita del 10,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una tendenza tutt’altro che scontata a considerare le tante incognite a livello macro, ma che evidenzia chiaramente un clima di sostanziale fiducia tra gli italiani. E la situazione sembra destinata a migliorare ulteriormente con l’inflazione che ormai sembra sotto controllo e i tassi di interesse che hanno cominciato a scendere.

Crescono anche le operazioni di piccola taglia

Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio, realizzato da Assofin, Crif e Prometeia, i flussi di credito al consumo hanno chiuso il 2023 in crescita del 4,9%, grazie soprattutto al traino dei finanziamenti legati all’acquisto di autoveicoli e motocicli erogati da operatori captive e multiprodotto (+14,1% rispetto al 2022). Anche gli altri finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (come arredo, elettronica ed elettrodomestici, beni per l’efficientamento energetico dell’abitazione e ciclomotori) sono cresciuti, nell’ordine del 5%, beneficiando del contributo delle linee di credito finalizzate small ticket sia a sostegno dell’e-commerce, sia per acquisti in store.

Ma è tra gennaio e aprile di quest’anno che vi è stata l’accelerazione, con la crescita del 10,1% spinta dal recupero dei prestiti personali (+11,3%, dopo aver chiuso il 2023 a -1,6%) e dalla conferma del buon andamento dei prestiti legati all’acquisto di auto e moto (+14,3%). Tornano in territorio positivo anche le rateizzazioni via carta di credito (+4,1%, dopo il -3,7% del 2023), trainate dalle operazioni di instalment, funzione che permette il finanziamento di una o più spese attraverso un importo prestabilito e un piano di rimborso predefinito.

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Rallenta il calo dei mutui

Un’altra notizia positiva riguarda i mutui, ancora in calo, ma meno che in passato. L’attività di erogazione di mutui immobiliari alle famiglie consumatrici nel 2023 ha segnato una decisa contrazione dei flussi (-34,2%), che si è attenuata notevolmente nei primi quattro mesi del 2024 (-7,2%). Il risultato ha avuto un impatto negativo sulle compravendite residenziali (-9,6% nel 2023 e -7,2% nel primo trimestre 2024), confermando l’importanza del credito per il progetto casa delle famiglie.

Non stupisce, invece, la netta prevalenza di mutui a tasso fisso (86% del totale nel primo quadrimestre di quest’anno, rispetto al 74% del 2023) anche per effetto della forte ripresa delle surroghe (+69% nel 2023), che prosegue nei primi quattro mesi del 2024 (+61,3%).

Il green diventa sempre più rilevante

L’Osservatorio segnala la crescita continua dei finanziamenti a sostegno della transizione green, sia nell’ambito dei mutui immobiliari (l’incidenza dei mutui d’acquisto di abitazioni green si porta al 12%, dall’11% del 2022), sia nel credito al consumo (la quota di finanziamenti finalizzati per mobilità sostenibile degli operatori multiprodotto è pari al 15% nel 2023, dal 13% del 2022, e quella dei finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni per l’efficientamento energetico delle abitazioni - quali, ad esempio, impianti fotovoltaici, attrezzature per isolamento termico, pompe di calore - è pari al 22% sul valore totale dei finanziamenti in ambito casa, dal 21% del 2022).

Mentre, per quel che concerne i canali distributivi, cresce il peso degli intermediari – vale a dire agenti e broker – così cresce il ricorso ai canali online diretti.

Un aspetto che andrà seguito con attenzione riguarda la rischiosità del credito al consumo, salita sia nel periodo ottobre-dicembre 2023, sia in quello gennaio-marzo 2024, dopo tre trimestri di relativa stabilità. La qualità del credito rimane comunque elevata e su valori fisiologici, ma appunto occorrerà capire quale sarà l’evoluzione nel futuro prossimo.

Il recente taglio dei tassi ufficiali da parte della Bce, al quale dovrebbero seguire altri nei mesi a venire, depone a favore di un allentamento delle tensioni su questo fronte e su un’ulteriore crescita dei prestiti.

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A cura di: Luigi dell'Olio

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