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Bonus mobili, quando lo scontrino d’acquisto vale come fattura

Lo scontrino fiscale equivale alla fattura, ma solo a determinate condizioni. Lo dice l’Agenzia delle Entrate. Ecco i documenti da conservare per ottenere la detrazione per l’acquisto di elettrodomestici green e una panoramica dei migliori prestiti ristrutturazione casa dei partner di Segugio.it.

Pubblicato il 10/04/2024
set di elettrodomestici: forno, frigorifero, lavatrice e microonde
Bonus mobili: quando lo scontrino vale come fattura

Bonus mobili: quando lo scontrino fiscale che certifica l’acquisto di un bene può equivalere all’emissione della fattura? A questa domanda, sempre più frequente tra i contribuenti che vogliano beneficiare della detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici green, rispondono gli esperti dell’Agenzia delle Entrate.

In un articolo su FiscoOggi, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate, si precisa che “ai fini della detrazione lo scontrino è equivalente alla fattura solo se riporta il codice fiscale dell’acquirente e l’indicazione della natura, qualità e quantità dei beni acquistati”.

Nel caso in cui lo scontrino fiscale non indichi il codice fiscale dell’acquirente, “la detrazione può essere consentita solo se, oltre a riportare natura, qualità e quantità dei beni acquistati, è riconducibile al contribuente titolare della carta di debito (o della carta di credito), in base alla corrispondenza con i dati del pagamento (esercente, importo, data e ora)”.

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Cos’è il bonus mobili e come funziona

Come si legge in una guida per i contribuenti messa a punto dall’Agenzia delle Entrate, il bonus mobili consente una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione edilizia.

L’agevolazione si applica sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 per acquistare mobili e grandi elettrodomestici:

  • di classe non inferiore alla classe A per i forni;
  • di classe non inferiore alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie;
  • di classe non inferiore alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.

Nel 2024, la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici va calcolata su un importo massimo di 5mila euro e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Come precisa ancora il Fisco, gli interventi di riqualificazione edilizia sugli immobili necessari per beneficiare del bonus sono:

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

L’intervento edilizio, inoltre, deve essere iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.

Bonus mobili: quali sono i documenti da conservare

Ecco i documenti da conservare per ottenere la detrazione fiscale del 50% garantita dal bonus mobili:

  • ricevuta del bonifico;
  • ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
  • documentazione di addebito sul conto corrente;
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

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A cura di: Paolo Marelli

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