Le sfide che ridisegnano la banca del futuro
Dalla gestione dei dati all’evoluzione della consulenza, la banca del futuro si costruisce attorno a otto direttrici strategiche. ABI Lab evidenzia come innovazione tecnologica, apertura all’ecosistema fintech, sostenibilità ambientale e nuovi modelli di prossimità ridisegnino il settore del credito.

La banca del futuro non è un sogno lontano, ma un progetto in piena evoluzione. Nel cuore di questa trasformazione si collocano otto grandi sfide strategiche, evidenziate dall’ultimo rapporto ABI Lab dedicato all’innovazione tecnologica nel settore bancario. Dal cambiamento culturale alla sostenibilità, dall’intelligenza artificiale alla sicurezza informatica, gli istituti di credito sono oggi chiamati a ripensare in modo profondo le proprie strutture, i servizi e la relazione con la clientela.
Banche: il cambiamento parte dalle persone
Per essere protagonisti del cambiamento, le banche devono prima di tutto guidarlo. Questo significa mettere al centro le persone, sviluppare nuove competenze e promuovere una cultura aziendale aperta alla sperimentazione. In ambienti sempre più collaborativi e interfunzionali, i team si formano con professionisti di business e IT che lavorano fianco a fianco allo sviluppo di nuove soluzioni, spesso con il coinvolgimento diretto dei clienti. Cresce l’interesse per approcci agili, hackathon e ambienti di co-creazione.
Il cambiamento non è solo tecnologico, ma anche culturale: il 74% delle banche sta già investendo in percorsi formativi su intelligenza artificiale e data science, colmando i gap di competenze emersi attraverso specifici assessment interni.
Una nuova idea di relazione tra banca e cliente
La relazione tra banca e cliente non si misura più solo in metri quadrati di filiale. La prossimità oggi si gioca su molteplici canali, digitali e fisici, pensati per offrire un’esperienza fluida, personalizzata e continua. In filiale si va per consulenze complesse, spesso su appuntamento, accolti in spazi confortevoli. Per la gestione quotidiana, invece, tutto passa da app mobile, siti web evoluti e contact center multicanale.
Il 74% delle banche ha introdotto l’onboarding digitale, oltre la metà permette di richiedere prestiti online e il 36% ha digitalizzato anche i mutui. Sul fronte assistenza, il 71% ha attivato chat con operatori, il 30% chatbot basati su intelligenza artificiale generativa e un altro 30% anche l’assistenza via WhatsApp.
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Tecnologia al centro: AI e blockchain
L’esplorazione delle tecnologie più avanzate è un passaggio obbligato per chi vuole restare competitivo. L’intelligenza artificiale non è più sperimentazione: l’88% delle banche italiane ha definito una strategia per la GenAI e il 64% prevede nuove assunzioni in questo campo tra il 2025 e il 2026.
Anche la blockchain entra nei radar: sebbene la tecnologia DLT sia ancora in fase di studio per il 70% degli istituti, il 43% ha già avviato percorsi formativi dedicati. Si guarda in particolare alla tokenizzazione e alla gestione dei cripto asset, anche alla luce del nuovo regolamento europeo MiCAR.
La velocità come vantaggio competitivo
Essere veloci oggi significa essere agili. La banca moderna deve adottare architetture IT scalabili, ottimizzare i processi end-to-end e ridurre i costi operativi. Il cloud computing è ormai considerato un asset strategico, tanto che il 55% degli istituti lo sta valutando come alternativa al core banking tradizionale.
La process automation è un altro ambito cruciale: l’80% delle banche ha avviato team interdisciplinari per automatizzare procedure operative, mentre il 61% ha istituito strutture dedicate. Sempre più si parla di “intelligent automation”, che integra RPA (robotic process automation) con intelligenza artificiale per una gestione più evoluta.
Il valore nascosto nei dati
La sfida dei dati si gioca sulla capacità di trasformare un patrimonio informativo vastissimo in leve strategiche per il business. Le banche stanno adottando modelli predittivi e strumenti di analytics avanzati per migliorare il monitoraggio dei processi e definire nuovi KPI, più orientati alla produttività che al semplice controllo dei costi. I dati diventano così un asset da gestire con approcci maturi di data governance, in cui la sinergia tra IT e funzioni di business si traduce in capacità decisionali più tempestive e fondate.
Sostenibilità digitale e ambientale
Rendere la banca sostenibile non è solo una questione di consumo energetico: è un impegno che abbraccia anche le infrastrutture IT e la gestione dei dati. Oggi il 90% delle banche considera l’Information Technology la leva principale per raggiungere gli obiettivi ESG.
Cloud, AI e big data diventano strumenti per ridurre le emissioni, monitorare i consumi e progettare soluzioni a basso impatto ambientale. L’attenzione non è più solo al footprint diretto, ma anche a quello indiretto, come il raffreddamento dei data center o l’efficienza energetica degli uffici
Apertura e collaborazione
L’innovazione oggi non nasce solo all’interno delle mura bancarie, ma si alimenta nel confronto con il mondo esterno. Il paradigma dell’open innovation spinge sempre più istituti ad aprirsi alla collaborazione con fintech, startup, big tech e regolatori.
Il 43% delle banche italiane parteciperà entro il 2026 a sandbox regolamentari, mentre il 38% guarda a joint venture e partnership per sviluppare nuovi servizi digitali e migliorare la user experience. Si rafforzano anche le attività di monitoraggio: il 58% delle banche sta lavorando alla creazione di dashboard per valutare i risultati dei progetti sperimentali.
Fiducia e sicurezza: una priorità crescente
Ultima, ma non per importanza, la sfida della sicurezza. La trasformazione digitale espone le banche a nuove minacce: deepfake, ransomware evoluti e vulnerabilità delle terze parti sono oggi al centro delle preoccupazioni. Il 35% degli istituti individua proprio nei fornitori esterni l’anello più debole della catena.
In parallelo, l’entrata in vigore del regolamento europeo DORA impone requisiti sempre più stringenti in materia di resilienza operativa digitale. La sicurezza non è più solo questione tecnica, ma una responsabilità condivisa tra tutti gli attori coinvolti nell’ecosistema bancario.
Una banca più vicina, più aperta, più veloce
Le otto sfide tracciate da ABI Lab delineano un modello di banca profondamente trasformato. Un soggetto capace di apprendere, adattarsi, innovare. Più che una rivoluzione tecnologica, quella in corso è una vera e propria evoluzione culturale. La banca di nuova generazione è già qui: sarà la sua capacità di abbracciare il cambiamento a determinarne la competitività nei prossimi anni.