Tassi in salita, ma i prestiti alle famiglie non rallentano
È il calo più evidente da quando ha avuto inizio la crisi finanziaria. Si registra infatti una forte contrazione dei finanziamenti per le imprese. Una flessione che secondo le banche è legata al rialzo dei tassi di interesse. Buone performance invece per i prestiti richiesti dalle famiglie.

Salgono i tassi di interesse e cala la domanda dei prestiti. In particolare sono i finanziamenti richiesti dalle imprese a registrare la contrazione più evidente (-1,9%). I prestiti alle famiglie, invece, sono cresciuti dell’1,4 per cento sui dodici mesi e dell’1,9 per cento nel mese scorso. Lo rivela Banca d’Italia che sottolinea anche la diminuzione dei depositi del 3,4% e l’aumento della raccolta obbligazionaria del 9,4%. Un dato in crescita, quest’ultimo, anche rispetto a quello registrato a marzo: + 8,9%.
Il calo della domanda di prestiti in questa prima parte del 2023 è stato oggetto di discussione anche per la Bce, che nel nuovo bollettino economico segnala che la contrazione dei finanziamenti per le imprese è stata la più evidente finora dalla crisi finanziaria mondiale. Una flessione, così come si evince dal bollettino della Banca Centrale Europea, superiore alle aspettative degli intermediari e che le banche adducono ai tassi di interesse in salita.
Secondo l’ultimo Osservatorio Prestiti di PrestitiOnline.it il Taeg medio è attualmente pari all’8,53%, mentre quello migliore è pari al 6,16%. In particolare in questo secondo trimestre dell’anno la cessione del quinto per dipendenti pubblici presenta un tasso di interesse medio del 3,72%, mentre i dipendenti privati accedono a un tasso di interesse del 5,33%. Il tasso applicato alla cessione del quinto della pensione è pari al 4,45%, mentre quello previsto per prestiti personali è invece pari al 7,21%.
Ed è proprio la cessione del quinto la soluzione più richiesta dai dipendenti privati: nei mesi di aprile e maggio questi finanziamenti sono stati erogati nel 46,9% dei casi. Hanno avuto accesso a questo prestito anche i dipendenti pubblici nel 31,3% dei casi e i pensionati nel 21,8% delle volte.
Prestiti liquidità in cima alla classifica
Dall’ultimo Osservatorio Finanziamenti emerge sempre la supremazia dei prestiti liquidità che nei mesi di aprile e maggio si posizionano al primo posto con il 30,5% delle richieste. A seguire vi sono i prestiti per l’acquisto di auto usate (17,8%) e in terza posizione i prestiti consolidamento debiti (15,6%).
L’importo medio concesso è calato negli ultimi mesi: si è passati da 11mila euro circa degli ultimi trimestri a circa 10.500 euro nella primavera 2023. Ancora una volta il maggior numero di richieste di prestiti arriva dal Nord Italia. Al secondo posto ci sono le regioni del Sud Italia e le isole; al terzo posto l’Italia Centrale.
L’età media di chi ha ottenuto un prestito nei mesi di aprile e maggio 2023 è di 46 anni. Resta stabile la quota degli over 55, mentre si registra un lieve incremento di prestiti erogati a chi appartiene alla fascia di età 26-35 anni.
Prestiti personali e prestiti finalizzati: cosa cambia?
Il 2023 si è aperto con un aumento record dei prestiti personali, mentre i prestiti finalizzati sono rimasti praticamente stabili. Il Barometro Crif a inizio anno evidenziava un importo medio richiesto di 5.722 euro per i prestiti finalizzati e di 12.071 euro per i prestiti personali. Ammontare medio calato durante la primavera 2023.
I prestiti personali fanno parte della categoria dei prestiti non finalizzati: si fa richiesta del finanziamento senza presentare preventivi di spesa, né giustificare la richiesta di denaro. Il capitale può essere usato come meglio si desidera. In genere le banche concedono il finanziamento in un’unica soluzione, mentre il richiedente lo restituisce a rate, selezionando il piano di rimborso più adatto alle proprie esigenze. Solo in alcuni casi viene richiesto il garante. Abitualmente, infatti, occorre solo dimostrare di avere un reddito certo per scongiurare casi di insolvenza.
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