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Bonus casa: le novità all'orizzonte

Il Superbonus continua ad essere un tema di forte attualità. Si muove qualcosa sul fronte della cessione dei crediti. Oggi molte banche sono già operative nel riacquisto, mentre altre si stanno dando da fare per portare avanti le procedure e sbloccare la situazione.

Pubblicato il 16/06/2023
ristrutturazione casa
Bonus casa: le novità

Il tema dei bonus casa continua ad essere caldo. Non sono poche le polemiche sollevate negli ultimi mesi da contribuenti e varie associazioni operative nel comparto della ristrutturazione casa. È il caso, ad esempio, dell’Associazione nazionale costruttori – Ance – che ha ribadito l’importanza di riqualificare gli immobili più energivori e di consentire a tutti l’accesso alle agevolazioni, anche se con reddito più basso. Per i costruttori non c’è altra strada che intervenire su edifici che più ne hanno bisogno per ammodernare il patrimonio immobiliare e scongiurare sprechi energetici. In un documento il sodalizio chiede che lo Stato garantisca la copertura dei costi anche a chi ha una bassa capacità reddituale ai fini di “rendere sostenibile nel tempo l’impatto degli incentivi sulle finanze pubbliche”.

Da Confedilizia, invece, arriva un altro monito: sì a queste misure, ma che siano realmente attuabili. Mettere in campo incentivi importanti – anche superiori al 50%, 60%, 70% – quando senza la cessione del credito non c’è la possibilità di effettuare lavori, risulta un’impresa inutile.

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Superbonus: cosa cambia

Dal 2023 la detrazione prevista dal Superbonus è nella misura del 90 per cento e arriverà al 70 per cento per il 2024 e al 65 per cento per il 2025. La percentuale è uguale al 110 per cento per tutti quei costi affrontati entro la data del 30 settembre 2023 nel caso di immobili unifamiliari e villette, a patto che siano stati realizzati almeno il 30 per cento dei lavori entro il 30 settembre 2022.

L’agevolazione è in misura piena, ovvero al 110 per cento, anche per tutti quei lavori fino al 31 dicembre 2023 realizzati dagli istituti autonomi case popolari, purché gli interventi siano stati fatti per almeno il 60 per cento del progetto totale. È quanto viene riepilogato in una circolare diffusa pochi giorni fa dall’Agenzia delle Entrate. Tra le novità c’è quella di poter fruire della detrazione in 10 anni. Questo spalma-crediti allunga il periodo di detrazione per chi non ha sufficiente capienza Irpef.

Cessione dei crediti: le iniziative delle banche

Una delle criticità del Superbonus più volte portata alla ribalta, per quanto riguarda i lavori già approvati e avviati, è quello del sistema di cessione dei crediti. Dopo la stretta normativa messa in campo per far fronte a eventuali frodi e alla domanda superiore a ogni previsione, il flusso si è sostanzialmente interrotto, ma ci sono cambiamenti all’orizzonte.

Attive in questo settore sono Intesa Sanpaolo e Sparkasse, mentre Credit agricole, Unicredit e Poste Italiane stanno portando a termine gli ultimi passaggi nel rispetto delle norme del DL blocca cessioni. Conto alla rovescia anche per Enel X che lancerà una sua piattaforma per settembre. Enel X realizzerà una società veicolo che acquisirà i crediti per poi trasferirli a soggetti terzi, come le imprese, per rilevare i bonus in vista delle scadenze fiscali. L’iniziativa prenderà il via a fine estate e verrà portata avanti in sinergia con alcune banche così come chiarito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Da quanto risulta dalle audizioni parlamentari nel nostro Paese ci sono crediti arenati che i privati non riescono a cedere per un totale di circa 30 miliardi di euro. A muoversi a favore di una soluzione c’è anche UniCredit che ad aprile ha riaperto il mercato della cessione dei crediti collegati al Superbonus e agli altri bonus edilizi in Italia per aiutare gli operatori che hanno completato i lavori e hanno bisogno di cedere i crediti per aver raggiunto la capienza fiscale. L’idea della banca è consentire alle imprese, artigiani e professionisti che abbiano maturato crediti fiscali a fronte di sconto in fattura per spese sostenute nel 2022 di smobilizzare tali crediti, ottenendo la liquidità necessaria per portare avanti la loro attività. L'acquisto viene effettuato dalla società di cartolarizzazione del Gruppo EBS Finance, che li cederà successivamente a clienti terzi.

A cura di: Tiziana Casciaro

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