Cala il costo dei finanziamenti, ecco gli ultimi dati
Continuano a migliorare le condizioni d'accesso ai finanziamenti. Il tasso medio sul totale dei prestiti è sceso dal 4,62 di ottobre al 4,55% di novembre: a rivelarlo è l’ultimo bollettino messo a punto dall’Associazione bancaria italiana, che lascia immaginare una ripresa dei finanziamenti.

Il tasso medio sul totale dei prestiti è sceso dal 4,62 di ottobre al 4,55% di novembre: a rivelarlo è l’ultimo bollettino messo a punto dall’Associazione bancaria italiana (Abi). Il calo può apparire a prima vista contenuto, ma va considerato che il dato comprende tutti i finanziamenti in essere, anche se sottoscritti in un passato non propriamente recente. Il miglioramento della media è più evidente se il confronto viene fatto con agosto (4,72%) e, ancor più, con aprile (4,81%).
Scende il costo dei finanziamenti
Il dato relativo alle intere consistenze è comunque basso se paragonato con gli andamenti più recenti, che risentono delle strette operate tra il 2021 e il 2023, per quanto attenuate dall’allentamento dell’ultimo anno.
L’ultimo Osservatorio di Segugio.it rileva, infatti, che tra ottobre e novembre il tasso medio applicato ai prestiti personali si è attestato all’8,61%, oltre tre decimali in meno rispetto al primo trimestre, quando cioè non si aveva ancora un quadro chiaro di come si sarebbe evoluta la politica monetaria. Ma, confrontando le differenti offerte presenti sul mercato, è possibile ottenere condizioni nettamente migliori. Lo stesso osservatorio segnala che i migliori tassi sui prestiti personali nel quarto trimestre viaggiano al 7,19% rispetto al 7,23% del terzo trimestre e al 7,64% dell’ultimo quarto del 2023.
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Bilanci bancari in salute
Il miglioramento delle condizioni d’accesso promette di rilanciare anche i volumi del credito, dopo che a novembre – segnala l’Abi - i prestiti a imprese e famiglie sono scesi dell’1,6% rispetto a un anno prima, stesso valore del mese precedente. Se si guarda allo spaccato dei beneficiari, la rilevazione si ferma a ottobre ed emerge che i prestiti alle imprese sono diminuiti del 3,1%, mentre il calo delle erogazioni alle famiglie risulta limitato allo 0,2%.
A migliorare lo scenario è il buono stato di salute dei bilanci bancari. A ottobre, i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 30,9 miliardi di euro, da 31,9 miliardi di giugno 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di 165 miliardi. Da allora, infatti, è partita una radicale pulizia di bilancio che ha portato alla vendita di pacchetti importanti di crediti in malus, oltre a una serie di ricapitalizzazioni. A ottobre 2024 i crediti deteriorati netti rappresentano l’1,49% dei crediti totali. A giugno, il rapporto si attestata all’1,51% (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015).
Mutui più a buon mercato
Il bollettino Abi contiene anche una rilevazione del tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento per acquisto di abitazioni. A questo proposito, il tasso è sceso al 3,23% rispetto al 3,27% di ottobre e al 4,50% di novembre scorso. Una contrazione decisa dovuta proprio al cambio di rotta in tema di politica monetaria da parte della Banca centrale europea. Il tasso IRS a dieci anni (utilizzato come parametro di riferimento per la costruzione dei mutui a tasso fisso) è stato in media del 2,15% nei primi dodici giorni di dicembre, in diminuzione di 18 punti base rispetto a ottobre (2,33%). Il calo è stato di 138 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023.
Il calo dei tassi porta con sé una riduzione dei rendimenti a beneficio della clientela. Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a novembre è stato il 3,01% rispetto al 3,31% di ottobre. Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi Bce), quando il tasso si era attestato allo 0,29%, l’incremento è stato di 272 punti base. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a novembre 2024 è stato il 2,26%, con un incremento dello 0,95% rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%. Infine, il tasso sui soli depositi in conto corrente è lo 0,47% (0,49% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022).