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Credito: tasso default più basso da quattro anni

Le famiglie italiane continuano a chiedere prestiti nonostante il contesto poco favorevole: sale la percentuale di chi ha un finanziamento in corso, al 46 per cento, mentre diminuiscono rata mensile, esposizione residua e peso dei mutui nel portafoglio. Tasso default ai minimi da quattro anni.

Pubblicato il 12/09/2022
ragazzo che conta i soldi con la calcolatrice
Credito: tasso di default stabile

Le famiglie italiane non hanno smesso di rivolgersi agli istituti di credito per sostenere i propri consumi e l’investimento sulla casa, nonostante il quadro di fondo non sia dei più favorevoli. Insomma, come rileva la ‘Mappa del Credito’ relativa al primo semestre di Mister Credit (gruppo CRIF), in un contesto che ancora non sembra risentire dei molti fattori d’incertezza derivanti dal conflitto in Ucraina, dall’evoluzione della pandemia, dal rialzo dei tassi e dei costi dell’energia, gli italiani hanno continuato a chiedere prestiti. Altro dato incoraggiante è la sostenibilità degli impegni finanziari che resta elevata, col tasso di default stabile all’1,1%, sui livelli più bassi degli ultimi quattro anni.

Il 46% degli italiani ha un finanziamento in corso

Dalla ricerca emerge anche un interessante, ulteriore allargamento della platea di italiani che risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo, pari al 46% della popolazione maggiorenne (+7,6% annuo).

La dinamica in atto riflette la ripresa dei consumi e degli acquisti sostenuti da un finanziamento e, soprattutto, dallo sviluppo dei prestiti small ticket stimolati da condizioni di offerta favorevoli. All’ampliamento del bacino di consumatori che hanno fatto ricorso a un finanziamento ha contribuito anche un costo del denaro ancora contenuto, che ha garantito – come detto - l’elevata sostenibilità del debito, grazie anche alla tradizionale cautela adottata dalle famiglie nella gestione del loro credito.

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In calo rata mensile ed esposizione residua

A livello pro-capite, secondo il report, nel primo semestre 2022 la rata media rimborsata ogni mese dagli italiani è stata pari a 305 euro (-4,5% rispetto a un anno fa e ben lontana dai 356 euro del 2017), mentre l’esposizione residua – intesa come somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare in futuro per estinguere i contratti in essere – è risultata pari a 31.893 euro (in lieve calo rispetto alla precedente rilevazione, ma a -6,5% dai 34.114 euro di 5 anni fa). La contrazione sia dell’importo della rata sia dell’esposizione è da legare, afferma Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit, alla tendenza degli italiani a privilegiare piani di rimborso più lunghi rispetto al passato, ma non solo.

Cala il peso del mutuo nel portafoglio delle famiglie

Infatti, continua l’esperta, al trend ha contribuito anche la minore incidenza dei contratti di mutuo nel portafoglio delle famiglie a vantaggio dei prestiti d’importo più modesto. Nel complesso, precisa, l’incidenza dei mutui oggi rappresenta il 20,2% del totale dei finanziamenti attivi. Per contro, i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi quali auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, viaggi, ecc. risultano la forma di finanziamento più diffusa, con una quota superiore al 50%. Nello specifico, per i mutui immobiliari il tasso di default è pari allo 0,7% contro lo 0,8% dei prestiti personali e l’1,8% dei prestiti finalizzati.

Valle d’Aosta e Toscana le regioni con più posizioni aperte

Lo spaccato del mercato del credito rivela a livello territoriale una foto estremamente composita, in linea coi fattori economici e sociali locali. Nel complesso, la regione con la quota più elevata di popolazione maggiorenne con almeno un rapporto di credito attivo è la Valle d'Aosta (56% del totale), seguita da Toscana (51,2%) e Lazio (50,4%). In fondo al ranking troviamo il Trentino-Alto Adige, regione in cui solamente il 26,4% della popolazione ha almeno un rapporto di credito attivo, preceduto da Basilicata (36,8%) e Campania (39,8%). Per quanto riguarda l’importo della rata media mensile: guidano Trentino-Alto Adige (375 euro), Lombardia (351 euro) e Veneto (337 euro). Al Sud e nelle Isole ci sono invece le rate mensili più leggere, soprattutto in Calabria (252 euro), Sardegna (260 euro) e Molise (265 euro).

A cura di: Fernando Mancini

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