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Ecco come trasferire la cessione del quinto sulla pensione

Un'opportunità da tenere in grande considerazione, considerata la possibilità di ottenere risparmi consistenti sugli interessi da pagare. L'INPS ha ribadito di recente che non vi sono preclusioni, al momento della quiescenza, nel passaggio del contratto di cessione del quinto.

Pubblicato il 03/09/2024
documenti di buste paga e cedolini
Trasferimento della cessione del quinto sulla pensione

Per coloro che possono accedervi, si tratta di un’opportunità da tenere in grande considerazione, grazie alla possibilità di risparmiare sensibilmente sul tasso di interesse rispetto ai prestiti personali. Stiamo parlando della cessione del quinto, richiesta di finanziamento legata al prelievo automatico da parte della finanziaria fino al 20% di quanto incassato mensilmente dal lavoratore.

Cosa succede al finanziamento al momento di andare in quiescenza

A questo proposito, in tanti si chiedono cosa accada al finanziamento se il rapporto di lavoro termina e il lavoratore va in quiescenza. Nessun problema al riguardo, ha assicurato in una recente comunicazione l’INPS, dato che il contratto si trasferisce direttamente alla pensione.

La procedura si applica a tutte le pensioni, incluse quelle della gestione pubblica e dell'ex INPGI (la cassa dei giornalisti, oggi rimasta operativa solo nella versione INPGI 2 relativa agli autonomi, mentre l’INPGI 1 è confluita nell’INPS). Mentre le pensioni della gestione pubblica, liquidate con sistemi proprietari, sono escluse e richiedono un intervento manuale da parte dell'istituto per trasferire i piani di ammortamento residui dalla busta paga alla pensione.

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Cos’è la cessione del quinto e quali vantaggi comporta

La cessione del quinto può essere richiesta da dipendenti o pensionati. Nel primo caso è richiesto un contratto a tempo indeterminato, la residenza italiana, un’età compresa tra 18 e 63 anni e l’assicurabilità dell’azienda se si è dipendenti di un'azienda privata. Per i pensionati è necessaria un’età non superiore a 85-90 anni (dipende dalle finanziarie) e un assegno con un importo minimo, stabilito annualmente per legge.

Qualche numero può aiutare a inquadrare il potenziale della cessione del quinto. Analizzando l’Osservatorio Prestiti di Segugio.it, emerge che a luglio i migliori prestiti personali hanno presentato un tasso annuo del 6,53% (in sensibile discesa rispetto al 7,19% registrato nel corso del secondo trimestre), mentre la cessione del quinto si è fermata al 6,08% per pensionati e dipendenti privati e addirittura al 4,69% per i dipendenti pubblici. Quanto basta per comprendere le opportunità di risparmio della seconda opzione, che si spiegano con le maggiori garanzie sulle quali può contare la società finanziaria. Nella cessione, infatti, il datore di lavoro o l'ente previdenziale si occupa di versare direttamente la rata al finanziatore. Mentre, in caso di prestito tradizionale, la banca può richiedere la firma di un garante o coobbligato che garantiscano il buon esito del rimborso secondo il piano prestabilito.

La concessione di un prestito con cessione del quinto non è legata all’acquisto di uno specifico bene, allo stesso modo di un prestito che può essere ottenuto anche senza che lo stesso sia legato a una specifica finalità di impiego. In quest’ultimo caso, la società finanziaria si riserva una valutazione sulla base del reddito percepito dal richiedente. La somma può essere rimborsata con addebito diretto sul conto o versamento del titolare. Termini più rigidi sono previsti nella cessione del quinto che, come da nome dell’istituto, non può superare il 20% dello stipendio o della pensione.

Quanto all’ammontare e alla durata, i criteri sono meno flessibili nel prestito, che in genere non supera i sette-otto anni contro i dieci della cessione, anche se poi le offerte presenti sul mercato variano sensibilmente tra loro e, per avere un quadro aggiornato, può essere opportuno utilizzare un comparatore. In merito ai documenti richiesti, la richiesta di prestito va accompagnata da documenti di identità e reddito, nella cessione del quinto occorre anche il benestare da parte dell’azienda, che si rende disponibile a farsi carico del rimborso delle rate, oltre al certificato di stipendio o pensione. Con il secondo che va consegnato al più presto nell’ipotesi in cui la quiescenza scatti durante il piano di rimborso.

A cura di: Luigi dell'Olio

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