Cessione del quinto: a chi conviene e a cosa prestare attenzione
In parte è merito della ripresa economica, che spinge un numero maggiore di italiani ad accedere ai finanziamenti. Ma per il resto il boom che sta conoscendo l'istituto della cessione del quinto è legato a ragioni interne, destinate a rivelarsi strutturali.

Da una parte l’evoluzione dell’offerta, che oggi si rivolge a nuove categorie di clienti oltre a quelle tradizionali; dall’altra l’evoluzione della normativa, che orienta le strategie delle banche. Sono le due ragioni al base del vero e proprio boom che sta vivendo la cessione del quinto, con i finanziamenti che sono saliti dai 15,8 miliardi di fine 2020 ai 17,5 miliardi di fine settembre 2021. Un’opportunità da valutare, prestando attenzione – come sempre – alle possibili criticità.
La crescita del settore
Dall’ultima edizione dell'Osservatorio sul credito al dettaglio curato da Assofin, Crif e Prometeia, emerge che nei primi nove mesi del 2021 questi finanziamenti sono cresciuti nell’ordine del 18,8% rispetto allo stesso periodo del 2020, ma restano ancora su un livello inferiore del 9,75 al medesimo periodo del 2019, nonostante la ripresa del terzo trimestre.
In particolare, nel periodo luglio-settembre i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione hanno superato i volumi pre-pandemia, grazie alle erogazioni a dipendenti pubblici, i meno colpiti dagli impatti negativi sul reddito indotti dalla crisi. Le erogazioni complessive hanno chiuso i primi nove mesi del 2021 con un incremento a doppia cifra (+15,3% sullo stesso periodo del 2020), contenendo il gap con lo stesso periodo del 2019 (-3,5%).
I motori di sviluppo
Al di là della ripresa economica, a trainare la cessione del quinto è la semplicità dello strumento (si tratta di un finanziamento non finalizzato rimborsabile in comode rate mensili attraverso il prelievo di un quinto del totale) e il fatto che le società del settore sempre più lo propongono ai dipendenti privati, oltre che a pensionati e dipendenti pubblici.
Inoltre, l’evoluzione normativa comunitaria ha introdotto uno sconto patrimoniale a chi concede il prestito, avendone riconosciuto la minore rischiosità dell'attività. In particolare l’ultima revisione del regolamento sui requisiti di capitale (Crr Quick-fix) ha ridotto dal 75% al 35% il fattore di ponderazione prudenziale. Così c'è ora un minore assorbimento di capitale per gli istituti che operano nel comparto.
Il faro acceso da Bankitalia
Proprio la crescita del comparto ha spinto la Banca d’Italia ad accendere un faro, comunicando che intensificherà la vigilanza nei confronti di banche e società finanziarie attive nel comparto. L’istituto di Via Nazionale richiama “i profili di attenzione che connotano il comparto” e raccomanda agli operatori di tenere alti i “presidi da adottare nello svolgimento dell’attività". Questo per assicurare che il settore si sviluppi in maniera sana, senza assunzione eccessiva di rischio da parte di banche e società finanziarie.
Aggiornamento dei tassi
Per concludere la panoramica sull’istituto, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato i tassi a valere per il primo trimestre di quest’anno. Per gli importi inferiori ai 15mila euro si va dall’8,21% per gli under 60 al 17,71% per gli over 79. Sopra i 15mila euro, dal 6,11% al 12,85%. Ma online è sempre possibile trovare tassi ancora più vantaggiosi.