Come evitare che si smagnetizzi il bancomat o la carta di credito
Ormai in tanti escono di casa senza contanti addosso, confidando di poter usare il bancomat o la carta di credito per qualsiasi pagamento. Così se il dispositivo si smagnetizza, si rischia seriamente di cadere nel panico. Ecco come attrezzarsi per evitarlo.

In seguito alla solita strisciata, la carta di credito o il bancomat dà segno di errore. È una situazione non così inconsueta, che potrebbe indicare come la moneta elettronica si sia smagnetizzata. Da qui la necessità di tenere comportamenti che minimizzino il rischio.
Le cause principali della smagnetizzazione delle carte
Una delle ragioni principali che fanno smagnetizzare la moneta elettronica è l’esposizione a campi magnetici. Gli oggetti con forti campi magnetici, come magneti da frigorifero, casse acustiche, dispositivi elettronici (cellulari, tablet, computer) e chiusure magnetiche delle borse, possono interferire con la banda magnetica della carta. Occhio, poi, all’usura. L'uso frequente della carta, specialmente in lettori difettosi o vetusti, può causare graffi e abrasioni sulla banda magnetica. Un’altra causa frequente è il contatto con oggetti metallici. Monete, chiavi e altri oggetti metallici conservati in tasca possono esercitare pressione sulla carta e danneggiarne la banda magnetica. Altrettanto dannose possono risultare le temperature estreme: tanto l’esposizione a fonti di calore, quanto il freddo intenso possono deteriorare i materiali della carta, compromettendone la funzionalità. Assolutamente da evitare, inoltre, il contatto con acqua o altri liquidi, in quanto può alterare i componenti della banda magnetica e della carta stessa.
Confronta le offerte di piccolo prestito da 5.000 euro:


- Importo erogato: € 5.000,00
- Totale dovuto: € 6.553,39
- Gestione: Online, in filiale

- Importo erogato: € 5.000,00
- Totale dovuto: € 6.963,60
- Gestione: Online, in filiale
Consigli per evitare brutte sorprese
Per minimizzare i rischi, è meglio tenere la carta lontana da fonti magnetiche, come dispositivi elettronici o oggetti con magneti potenti, tipo il telefono o accanto a un altoparlante. Una corazza utile può essere costituita da un porta-carte in plastica rigida o in materiale schermato, nel quale collocare la carta di credito o di debito. Potrà apparire superfluo, ma occorre ricordarsi di maneggiare la carta con cura, non piegarla e non graffiarla. Laddove possibile, meglio prediligere l'uso del chip e della tecnologia contactless, in modo da ridurre il deterioramento della banda magnetica dovuto a inserimenti frequenti nei lettori. Se la carta inizia a funzionare male, meglio contattare la banca per una sostituzione prima che diventi inutilizzabile, soprattutto se non si ha l’abitudine di tenere una certa quantità di contanti da parte, in modo da utilizzarli in caso di emergenza.
Le spie d’allarme
Capire se la carta si avvia verso il declino delle sue funzionalità non è complicato. Se notiamo che si ripete con una certa frequenza il rifiuto di un'operazione di pagamento tramite POS o viene segnalata l'impossibilità di prelevare contanti presso uno sportello bancomat o postamat, accompagnata da messaggi come "Errore di lettura" o "Carta non valida", significa che evidentemente qualcosa non sta funzionando. Certo, prima di allarmarsi è sempre meglio cambiare ATM POS per escludere che il problema sia imputabile al lettore. Un'altra prova che si può fare, senza necessariamente essere degli addetti ai lavori, è verificare l'integrità della banda, ovvero valutare la presenza di graffi, lesioni o sporco. All’esito di queste verifiche, è bene pulire la banda magnetica con un panno asciutto e non abrasivo e poi ritentare l'operazione di lettura. Nel caso in cui anche questo passaggio non si dovesse rilevare utile, si può verificare se invece il chip funziona correttamente: se così fosse, fino alla sua sostituzione, il bancomat può ancora essere usato per pagamenti contactless.
Cosa fare se non c’è soluzione
Se i tentativi di “salvataggio” della carta vanno a vuoto, non resta che richiederne una nuova alla banca, dato che non è possibile riparare una carta smagnetizzata. Il primo passo da compiere è segnalare il problema alla banca tramite il numero di telefono o il form online dell’assistenza clienti. Così facendo si dispone il blocco della carta esistente e se ne richiede una nuova. A quel punto non resta che informarsi su modalità e tempistiche della spedizione.
Il tutto senza dimenticare che alcune banche consentono il prelievo dei contanti anche in caso di bancomat smagnetizzato. Anche in questo caso occorre completare la procedura di sostituzione, dopo di che ci si collega all’app dell’istituto di credito, dove è presente la funzione “Sos” che consente un singolo prelievo d’emergenza previo invio di un codice temporaneo di riconoscimento.