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Come richiedere il quinto dello stipendio?

Quando si ha un'esigenza di credito, banche, istituti specializzati, intermediari e servizi di comparazione online consigliano la cessione del quinto dello stipendio. Attivabile per lavoratori dipendenti e pensionati, la cessione è particolarmente comoda per il richiedente.

agente finanziario illustra a una giovane coppia la politica dei prestiti
La cessione del quinto è una soluzione comoda ed economica

La cessione del quinto è un prodotto finanziario che rientra nella categoria dei prestiti personali; venne creato nell’immediato dopoguerra per consentire ai dipendenti dello Stato l’accesso al credito, senza l’incombenza delle cambiali. Nel corso degli anni il prodotto si è evoluto per stare al passo coi tempi e oggi è una delle soluzioni più comode ed economiche nel panorama del credito.

Come si fa a chiedere la cessione del quinto?

L’offerta proposta dal mercato è ampia. È possibile rivolgersi direttamente a istituti specializzati esclusivamente nel prodotto Cessione del Quinto, oppure attraverso le banche, che non la fanno mai mancare nella loro offerta dei prodotti di credito alla clientela. L’utilizzo degli intermediari finanziari è invece un approccio alla richiesta che ha avuto molto sviluppo in questi anni, grazie alla possibilità di confrontare e scegliere, con l’assistenza di un professionista, le diverse soluzioni che offre il mercato, per individuare quella più vicina all’esigenza del cliente.

Da ultimo i servizi di intermediazione finanziaria online, grazie alle applicazioni di comparazione dei prestiti, hanno creato un’ulteriore opportunità per il consumatore, che può essere in grado di sondare il mercato comodamente dal suo smartphone con pochi tap, garantendosi inoltre una sicura formula di risparmio generata dalla concorrenza tra gli istituti proponenti.

Come funziona il quinto dello stipendio?

In realtà è molto più semplice di quanto possa sembrare. Da una parte il dipendente o il pensionato ha un’esigenza di credito per la quale vorrebbe un pagamento comodo, senza dover controllare tutti i mesi la scadenza, per il quale, magari, non deve nemmeno curarsi di pagare scomodi bollettini o appesantire il conto corrente.

In questi casi il datore di lavoro, o l’INPS nel caso del pensionato, ha l’obbligo di legge di provvedere al pagamento al posto del suo dipendente. La differenza con il prestito personale sta proprio nella modalità di pagamento, direttamente dal richiedente nel prestito, a carico del datore di lavoro nella cessione.

Attenzione! La quota della busta paga, o della pensione, che è possibile destinare alla cessione può essere al massimo il 20% della retribuzione netta, ossia la sua quinta parte, da qui infatti si origina il nome della cessione del quinto.

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Cosa comporta la cessione del quinto dello stipendio?

L’accensione di un prestito con cessione del quinto comporta una trattenuta sulla busta paga per la durata stabilita, da un minimo di 24 mesi e fino a un massimo di 120 mesi. È importante precisare che la presenza di una cessione in corso impedisce di poterne accendere un’altra sulla stessa retribuzione, così come espressamente previsto dalla legge. Tuttavia è sempre possibile estinguerla anticipatamente, come qualsiasi finanziamento, oppure rinnovarla dopo averne pagato almeno il 40% delle rate previste dal piano di ammortamento.

Per i dipendenti privati non è da trascurare il fatto che la cessione del quinto comporta un vincolo sul TFR maturato, pertanto, fintanto che il finanziamento sarà in essere, non sono possibili anticipi di nessun genere. Inoltre, in caso di perdita del lavoro le somme accantonate dal datore di lavoro verranno utilizzate per estinguere per prima cosa il prestito acceso con la cessione.

Una soluzione, per ovviare al limite di una sola cessione del quinto presente sulla retribuzione, è rappresentata dalla delega di pagamento o doppio quinto, che consente di poter raddoppiare la rata mensile, solamente però nel caso in cui il datore di lavoro autorizzi l’operazione. Per i pensionati questa opportunità, invece, non è praticabile, in quanto l’INPS, per tutelare i suoi assistiti, non autorizza mai la seconda trattenuta.

Quando si può chiedere la cessione del quinto?

La cessione del quinto può essere chiesta da coloro i quali abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato o abbiano maturato il diritto alla pensione di anzianità lavorativa o di vecchiaia. Per i pensionati il conseguimento della pensione rappresenta il momento dal quale possono richiedere la cessione del quinto, essendo un diritto maturato per legge e godibile per tutta la vita.

Per il dipendente bisogna fare delle distinzioni: nel caso del dipendente statale (per esempio un insegnate) o pubblico (per esempio un medico ospedaliero) il datore di lavoro offre le massime garanzie di solvibilità, nei confronti della banca erogante, per cui queste categorie di lavoratori possono richiedere la cessione dopo una breve anzianità lavorativa.

Il dipendente privato, invece, avendo un profilo di rischio più elevato, potrà chiedere la cessione del quinto solitamente dopo una certa anzianità lavorativa. È, infatti, necessaria la presenza di una cifra accantonata come Trattamento di Fine Rapporto di lavoro (il TFR) da parte della ditta dov’è assunto, in quanto su di esso si costituirà un vincolo a garanzia del prestito. Ma non solo, nel dipendente privato è fondamentale avere un datore di lavoro solido, possibilmente una società di capitali con un buon numero di dipendenti, in quanto maggiore sarà la sua affidabilità (espressa attraverso un RATING), maggiore sarà la cifra erogabile con la cessione del quinto.

Ultimo aggiornamento novembre 2021

A cura di: Carlo Unali

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