Detrazioni per i giovani inquilini: le novità
Crescono le opportunità per i giovani che vogliano affrancarsi dalla casa dei genitori. Infatti, in virtù della legge di bilancio 2022, il beneficio non è più concesso solo a chi ha un’età compresa tra i 20 e i 30 anni non ancora compiuti, ma anche a chi ha 31 anni.

In virtù della legge di bilancio 2022, il beneficio non è più concesso solo a chi ha un’età compresa tra i 20 e i 30 anni non ancora compiuti (quindi ai nati tra il 1992 e il 2022), ma anche a chi ha 31 anni (quindi è del 1991). Si sa che l’età si allunga, ma in maniera più che proporzionale anche l’ingresso nel mondo del lavoro e la possibilità di fare carriera e quindi ottenere stipendi o compensi adeguati a una vita dignitosa. Del resto, una recente ricerca di Eurostat segnala che mediamente in Italia si lascia la casa dei genitori a 30,1 anni, un’età che è cresciuta progressivamente nel corso degli anni. Peggio di noi in Europa fanno solo Croazia e Slovacchia, mentre la media nell’area è di 25,9 anni.
Un’altra novità rilevante è relativa al requisito oggettivo: non è più necessario essere titolari di un contratto avente ad oggetto l’intera unità immobiliare, ma è sufficiente che sia stato stipulato su una porzione della stessa. In questo modo rientrano nel beneficio anche coloro che prendono in locazione anche solo una o più stanze e che presumibilmente sono più bisognosi di un supporto statale per realizzare il sogno di andare a vivere da soli.
Durata e beneficio
Quanto alla durata del contratto, vale non più per soli tre anni, bensì per quattro, agevolando così chi fatica maggiormente a crescere a livello retributivo.
Quanto alla detrazione, resta fermo il reddito complessivo massimo per accedervi, vale a dire 15.493,71 euro, ma viene incrementato il tetto massimo della detrazione fruibile: i 991,60 euro non sono più l’importo fisso, ma quello minimo.
Il calcolo è un po’ complesso, ma merita di essere analizzato dato il rilievo che può assumere. Si parte dal canone di locazione annuo e lo si divide per cinque. Se il risultato è inferiore a 991,60 euro sarà comunque quest’ultimo l’importo dovuto. Dunque in questi casi l’inquilino incasserà più di quello che spenderà per l’affitto. Il limite massimo della detrazione viene invece fissato a quota 2mila euro.
Precisazioni
Questa misura, oltre che aiutare i giovani inquilini, contribuisce nelle intenzioni del legislatore anche a far emergere il nero che è molto diffuso nel campo delle locazioni immobiliari. Quindi almeno una parte dell’esborso pubblico viene recuperata.
La detrazione è rapportata al periodo d’anno durante il quale l’immobile locato viene effettivamente utilizzato. Dunque, se per ipotesi il contratto parte dal 1° luglio, la detrazione massima per il 2022 si ferma a mille euro, per poi raddoppiare dal 2023 in avanti.
Sono esclusi dal beneficio fiscale gli immobili vincolati o inclusi nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, gli alloggi di edilizia residenziale pubblica e gli alloggi affittati esclusivamente per finalità turistiche.