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Quali sono i requisiti richiesti per ottenere un prestito personale?

Chi può richiedere un prestito? Coloro i quali sono in grado di dimostrare una capacità di rimborso. Per poterlo stabilire ci dobbiamo riferire ai requisiti attinenti alla valutazione del merito creditizio che sono stabiliti dalle banche o dalle finanziarie operanti nel mercato del credito.

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La verifica dei requisiti

Quali sono i requisiti e le caratteristiche che gli istituti finanziari richiedono quando viene fatta domanda di prestito personale? Vediamo in questa breve guida quali sono i requisiti che le banche o le finanziarie richiedono per dare accesso al credito.

I requisiti richiesti per ottenere un prestito personale

I requisiti essenziali per ottenere l’accesso al credito con i prestiti personali sono contenuti nel complesso delle leggi vigenti, che spaziano dal Testo Unico Bancario o TUB, al DPR 180 del 1950 che disciplina la materia della cessione del quinto, come pure le previsioni contenute nel Codice Civile, nelle disposizione del Codice del Consumo, per concludersi con tutta una serie di circolari, indicazioni e raccomandazioni contenute nelle comunicazioni di Banca d’Italia e della Autorità garanti in materia di trattamento dati e concorrenza. Come è facile intuire, siamo in presenza di un groviglio di previsioni, ma tutte caratterizzate dai seguenti requisiti essenziali, indispensabili perfino per ottenere dei semplici preventivi personalizzati:

  • Età: sembra scontato ma se non si è maggiorenni non è possibile sottoscrivere un contratto di credito di qualsiasi tipo esso sia, poiché non si possiede la capacità giuridica per potersi assumere l’obbligazione al pagamento delle rate. Di contro non esiste un limite di età massimo previsto espressamente nel sistema legislativo, ma esso dipende da come le banche o le finanziarie strutturano i propri prodotti, con l’indicazione discrezionale dell’età massima consentita a fine ammortamento.
  • Reddito: è uno dei pilastri su cui si basa il credito. Si può avere un finanziamento se si dimostra di essere in grado di poterlo pagare. Nel campo dei prestiti il reddito è l’unica e sola garanzia su cui si basano gli operatori finanziari per erogare il credito, non rilevando altre forme in cui vengono vincolati beni mobili, come polizze, titoli, depositi fruttiferi o preziosi (pegno) o beni immobili (mutui ipotecari). Il requisito indispensabile è rappresentato dalla dimostrabilità del reddito, che si ottiene solamente con la presentazione della documentazione fiscale a supporto: il Modello Unico per l’autonomo e il professionista, la Busta Paga per il dipendente, il Cedolino Pensione per il pensionato.
  • Storicità: aver concluso dei prestiti in passato o averli in essere con pagamenti regolari è un ottimo indicatore di affidabilità, incentivato dal sistema di garanzie che, attraverso le banche dati pubbliche come la Centrale Rischi, è in grado di certificarne la presenza. La sua valutazione in positivo o in negativo è, invece, rimessa alla discrezione degli analisti del rischio credito che operano sulla base di regole interne.
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Chi può richiedere un prestito?

Coloro i quali sono in grado di dimostrare una capacità di rimborso. Per poterlo stabilire ci dobbiamo riferire ai requisiti attinenti alla valutazione del merito creditizio, che sono stabiliti dalle banche o dalle finanziarie operanti nel mercato finanziario. Sono le regole di credito, cioè quella serie di indicazioni previste per disciplinare l’attività degli analisti del rischio credito, rivolta alla verifica della possibilità di concedere o negare un prestito. Rispondono principalmente alla finalità di analizzare le domande dei finanziamenti valutando il reddito dei richiedenti, l’esposizione globale (attuale e quella potenziale), l’impatto del nuovo impegno nella gestione familiare, per dare una previsione di solvibilità seguendo principi di prudenza e corretta valutazione del rischio, per evitare l’erogazione di prestiti che potrebbero generare le seguenti problematiche:

  • Rate pagate in ritardo: il ritardo nei pagamenti è una delle ipotesi più frequenti nei disguidi bancari e si verifica quando, alla data prevista dal contratto per l’addebito mensile, il conto corrente destinato al pagamento risulta sprovvisto della valuta necessaria, oppure, caso assai frequente, quanto il pagamento automatico RID Sepa non viene agganciato correttamente. Al verificarsi dell’evento, il pagamento viene presentato in secondo incasso dopo circa 15 giorni e se va a buon fine risolve il problema, con il semplice addebito delle spese previste specificamente nel contratto. Diverso se la problematica, invece, continua anche al mese successivo, dando luogo a una criticità più importante da cui può scaturire una segnalazione alle banche dati SIC.
  • Rate insolute: sono la conseguenza cronica delle rate pagate in ritardo per diversi mesi. La causa può essere legata all’eventualità della mancanza della fonte di reddito dovuta alla perdita del lavoro oppure a un suo drastico calo, come nell’ipotesi del ricorso alla cassa integrazione.
  • Sovraindebitamento: è l’ipotesi in cui ci si indebita oltre le proprie possibilità in relazione al reddito prodotto o si attivano prestiti uno di seguito all’altro con troppe posizioni aperte in contemporanea. È un indicatore di rischio molto importante che dev’essere assolutamente evitato, come previsto nelle raccomandazioni della Banca d’Italia a tutela delle famiglie e del sistema finanziario per prevenire la crescita dei crediti deteriorati.

Quando richiedono il garante per concedere un prestito personale?

Nel caso in cui il reddito dimostrato a garanzia del buon fine del prestito non sia valutato capiente o quando ci si avvicina troppo al limite massino tollerato dalle regole credito della banca erogante può essere richiesta la presenza del garante o fideiussore una figura accessoria rispetto a chi sottoscrive il contratto, ma che tuttavia si impegna nei confronti dell’istituto erogante al pagamento delle rate nell’ipotesi in cui il sottoscrittore del contratto non sia in grado di adempiere regolarmente ai pagamenti. L’impegno a supporto del pagamento da parte del garante, pur non comportando il versamento diretto delle rate, vincola il garante per tutta la durata del prestito, risultando anche sulle banche dati come anagrafica collegata alla principale del sottoscrittore il prestito.

Ultimo aggiornamento aprile 2022

A cura di: Carlo Unali

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